Buongiorno miei intrepidi e sugosi lettori, e bentornati alla
rubrica più seguita dai tempi del Carosello: la Nouvelle Couisine di
Idiosincrasia Alterata.
Oggi parleremo di una ricetta tipica pugliese, tramandata
dalle massaie baresi all’ombra dei trulli e dei vigneti di Primitivo: i
Canederli (più conosciuti in dialetto foggiano come Knödel).
Allora, per degli ottimi canederli, ecco, mmm, devo confessarvi una
cosa: non mi sono preparato.
Non ho potuto raccogliere informazioni sulla ricetta perché, ehm, sono rimasto
senza benzina, avevo una gomma a terra,
non avevo i soldi per prendere il taxi, la tintoria non mi aveva portato
il tait, c’era il funerale di mia madre, era crollata la casa, c’è stato un
terremoto, una tremenda inondazione, le cavallette, non è stata colpa mia, lo
giuro su Dio!
Inflazionate come scuse, vero?
Ok, prima che mi spariate con un mitra, sono comunque costretto a darvi
una ricetta.
Va bene, facciamo così: comprate del pane, abbrustolitelo da entrambi
i lati e poi picchiate un bambino grassoccio per fargli cedere tutte le sue
provviste. Le adagerete sul pane e mangerete il tutto come solo gli ingrati scrocconi sono in grado di fare.
E ora scusate, torno a dei grossi senoni.
Ops.
Ops.
Alla prossima.
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