Wednesday, 26 June 2013
Ah, gli scoop! Proprio quando pensi che tu sia infallibile, e che tutto il jet set penda dalle tue labbra, ecco arrivare una bomba non tua: i figli di Michael Jacson, in realtà, sono frutto di inseminazione artificiale, con lo sperma donato da tale Mark Lester, ex attore bellino e soprattutto ariano, come piaceva al vecchio Michael, che i negri li odiava proprio.
Quello che gli altri non sanno è che Mark è ora richiesto da tutta una serie di omosessuali dichiarati e non per lo stesso compito, e se i figli di Ricky Martin e Cristiano Ronaldo sono già pronti al test del DNA, nomi altisonanti come John Travolta, Lele Mora, Tiziano Ferro o Pierfrancesco Favino potrebbero aver richiesto servigi simili. Pronto anche alla stessa carriera il fulgido Injenier M., che non si limita a donarti lo sperma, ma ti chiava proprio la moglie.
E v'è andata bene,
S.
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Friday, 14 June 2013
Stronzo rapido e fugace quest'oggi. Un po' come quelle sedute mattutine in cui, dopo esservi docciati e profumati come delle passeggiatrici della paullese vogliose di donare amore al prossimo per non meno di 47,50 euro, guardate l'orologio e vi dite increduli e perplessi: "Ce la faccio a farla qui o la tengo fino a quando non arrivo in ufficio? E se poi mi cago addosso?"
Nella stessa misura, guardate pure l'orologio quanto volete ma fate spazio a Lo Stronzo della Settimana.
Al terzo posto non ci volevamo credere. Mia madre per prima mi ha telefonato dieci minuti fa (giuro, potesse schiantare Bossi padre) per chiedermi se ne ero sicuro. Eppure non possiamo far altro che assegnare il bronzo di sugna alla donna che, nei dintorni del perugino (pare), è stata presa letteralmente a fucilate dal marito, contentissimo dell'ultima bolletta telefonica dove figuravano millemila chiamate alla ben nota maga Famoso Iole.
Al Secondo posto una vera leccornia che ci viene agevolata direttamente da quel burlone barone londinese del principe Carlo Luigio che ci svela, tramite un annuncio veramente falso e falsamente vero, qual è la vera ricompensa da offrire se volete ritrovare i vostri pavidi felini che scappano da casa: il sangustavseze.
E se primo posto dev'essere che sia d'attualità, mi son sempre detto. Ebbene ancora una volta il primato aureo va alla polemica scialba ed inutile. Quella che affolla le vostre bacheche e che vi fa esclamare commenti come Inorridisco o Adoro o Muoio (e schiattaste mai sul serio, brutte teste a fagiano!). Il primo posto lo regaliamo ad Anastasia Chernyavsky e alla sua foto con infanti ignudi al seguito. Si è tanto parlato della cosa e del fatto che facebook (non l'avrei mai detto) abbia oscurato la foto. Il web si è diviso come al solito. Eppure, signori, la spiegazione è molto semplice. Censurare su Facebook la foto ha un senso, il nudo è vietato (questo nonostante le vostre bacheche siano piene di foto di voi che vi accoccolate nudi a quadrupedi) e se è vietato è vietato per tutti. Punto. Pedopornografia, dite? A questo punto crocifiggete e mutilate anche Anne Geddes (è ancora viva?). Ci sono ancora foto e quaderni dei suoi bimbi nudi in giro.
Alla prossima settimana!
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Wednesday, 12 June 2013
Ci sono giorni in cui mi sveglio spento, e tutto sommato provo a starci dentro. Ma se non avete colto la citazione, è solo perché siete spenti, ammazzati dall'umidità e magari, come il sottoscritto, stanchi dei deja vù. Già, perché l'ex pornostar più sdoganata del millennio, quella sedicente regina del boccacicci che tanto sfavilla sulle maglie degli hipster, l'idolo delle ciccione represse che vogliono scopare a tutti i costi, ha -sorpresa sorpresa- scritto un libro che -sorpresa sorpresa- parla di sesso. Già, Sasha Grey, che tanto ci ha fatto svuotare le palle prima, per gonfiarcele poi, è l'autrice del fondamentale The Juliette Society, dichiaratamente ispirato alle 50 Sfumature (e infatti sbandiera che -sorpresa sorpresa- anche agli uomini piace essere sottomessi), e che auspica -sorpresa sorpresa- a diventare trilogia. Non so voi, ma mi vien tanto da sbadigliare che mi vien meno anche una battuta adatta, persino quella che un'iniezione di mioduro farebbe rinsavire la piccola Sasha mi pare scontata. È scontata, vero?
E v'è andata bene,
S.
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Saturday, 8 June 2013
Ehilà, vecchie querce! Vi va una birra? Allora andatevela a comprare, che qui il sottoscritto professor Aristide Maria Verdirame non ha certo tempo da perdere, e nemmeno la mai troppo lodata assistente Brigida: si ha da presentare la nuova puntata di
COGLIONI DI MULO
e altre meraviglie della natura
Del resto quante altre volte vi capita di incontrare una talpa gigante con venti peni facciali, animale oggetto del mio interesse odierno? Vito Spatafore, così si è presentato il colossale esemplare (due metri e quattro per centotrentotto chili) dopo aver suonato alla porta per vender gerbilli, di certo non è uno che passa inosservato, con tutte quelle mutande sul viso, a coprirne le vergogne. Ho mandato subito Brigida in camera sua, ché la tapina non avrebbe sopportato un assalto sessuale tanto articolato, ma lo Spatafore ha subito esternato che ero io il suo interesse più vivo e, indovinate?, ho scoperto che il badecco non mi dispiace poi tanto.
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Friday, 7 June 2013
Quello in figura è il modo più facile per porre un freno a tutta quell'ondata di commenti riguardanti il caldo che sta iniziando a fare capolino in questo sette di giugno che sarebbe anche ora. Non vediamo l'ora di assistere a tutta quella carrellata di battute sagaci (ah, se ci avete fatto ridere il mese scorso con i vostri "non fa troppo freddo per essere dicembre" copiati/incollati) sul caldo e sui probabili nomi di dei e guerrieri dati dai meteorologi accompagnate da foto dei vostri cruscotti d'auto indicanti la temperatura.
Nell'attesa che anche quest'ennesimo deja vu si concretizzi facendomi morire dentro un po' di più, è un tristo compito quello che ammorba i venerdì ma che riporta il sorriso anche sul viso dei pavidi eunuchi di Barcellona Pozzo di Gotto: l'elencare le posizioni de Lo Stronzo della Settimana.
Apertura felina questa settimana con Karl Lagerfeld, mente illuminata di Chanel, e terzo posto assicurato in virtù del suo plateale amore per la palla di pelo che potete vedergli coccolare in questo splendido scatto qui sotto.
Karl Lagerfeld durante la delicata operazione di incul(C)atio felinis
Il canuto stilista avrebbe dichiarato di amare alla follia la propria gattina Choupette-Gaetana e che mai e poi mai si sarebbe sognato di potersi innamorare in questo modo di un gatto. "Se potessi la sposerei" sospira titillando la sua punta creativa e sfregando vaselina tra le mani.
Ti capisco caro Karl, a me la micia fa lo stessissimo effetto.
Al secondo posto ancora una volta la parafrasi del se ne sentiva la mancanza applicata al piccolo schermo. E' la volta di Gomorra. Ve lo ricordate, no? Quel tomo nero coi pugnali firmato Saviano col quale era così trendy farsi vedere in giro anni fa. Dopo il film è in arrivo anche la serie. «Il racconto svela il destino che attende chi fa scelte criminali – dichiara fiero Stefano Bises, che cura il soggetto della serie – e rende coinvolgente il male senza mitizzarlo» Certo Stefano, proprio com'era accaduto per Romanzo Criminale in questo caso.
Al primo posto un grande ritorno che sgomita nel milanese tanto per mettere fumo negli occhi a chi vorrebbe vederci chiaro sulla presunta giustizia del caso Cucchi e quello che sta accadendo in Turchia.
In occasione di un pool party meneghino di gusto squisitamente omosex la Lega insorge. E lo fa tramite le fauci del consigliere Massimiliano Bastoni. "INACCETTABILE FESTA GAY IN RITROVO FAMIGLIE! MANIFESTI VERGOGNOSI!" avrebbe sentenziato il consigliere. In realtà la cosa davvero inaccettabile è che gli omosessuali e i relativi party vengano ancora rappresentati da energumeni oliati e vestiti di rosa con espressioni compiaciute nello stringere banane o maneggiare palloni. Suvvia, Priscilla lo conosciamo tutti ormai. Persino l'Ikea è riuscita a far di meglio.
E se da un lato anni di briscolaggio duro e continuo sotto l'egida paterna mi porterebbero a chiosare con un "dacci giù di bastoni piero che ci piazzo la briscola!", dall'altro non posso dimenticare l'eleganza barocca con cui lo stesso Bastoni si era proposto alle masse qualche tempo fa.
L'assabastoni poco equivoco
Alla prossima settimana!
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Thursday, 6 June 2013
Wednesday, 5 June 2013
Vietato leccare la moquette! Se persino un maniaco sessuale come Michael Douglas asserisce che il cunnilingus provochi il cancro alla gola, c'è da crederci, del resto, visto poi che fior di associazioni mediche si sono affrettate a dargli ragione.
Anni e anni di lotte femministe gettate al vento, e la sottrazione del sesso orale è solo il primo di uno dei diritti faticosamente conquistati dalle donne di tutto il mondo che sarà represso, seguendo le indicazioni del buon Michael, mascherato da attivista contro il cancro ma in realtà aspirante ducetto di un nuovo ordine mondiale di megamaschilisti, come ci ha confessato dopo il settimo gin. Queste, quindi, le altre soppressioni che l'attempato attore ha in mente:
- Stop alle donne lavoratrici, il lavoro favorisce terribilmente i calli alle mani, e si sa quanto le donne tengano ad una buona manicure.
- Sì alle fellatio pluriquotidiane, del resto lo sperma, se ingerito, è tutto proteine e fa bene alla pelle e ai capelli. Le donne ci tengono.
- Assolutamente no al voto per le donne! Per votare bisogna pensare, ed il pensiero fa venire le rughe sulla fronte, nemiche mortali di ogni donna degna di questo nome.
- Stirare sempre, stirare di più: un'attività sana, che tiene le mogli impegnate e le distrae amabilmente, con tutti i benefici che ne derivano
per il maritper loro stesse.
E v'è andata bene,
S.
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Sunday, 2 June 2013
Mannaggia i pezzetti, ma oggi è proprio la giornata che
tutti aspettavano con ansia!
No, non parlo del giornata mondiale delle tette al
vento, ma della consueta rubrica domenicale amata da tutti gli onanisti
fumettari italiani: Sotto la Calzamaglia.
Oggi, Festa della Repubblica, parleremo del super eroe che
meglio rappresenta i valori della democrazia e della pace nel mondo: Capitan
America.
Steven Roger, meglio conosciuto come Capitan America, è uno di quei super eroi su cui non riesco
davvero a scherzare: è una questione di rispetto e stima infinita.
Le sue origini le sanno praticamente tutti, tra siero del
super soldato, combattimenti contro i nazisti, sventolando alta la bandiera
degli Stati Uniti d’America, e poi in seguito anche a picchiare gli odiati comunisti: scontatissimo eroe nazionale.
Dopo, però, gli autori, per fortuna, hanno visto che
qualcosa non funzionava, grazie anche alle scarsissime vendite, e hanno deciso
di imboccare un’altra strada.
Oggi, chi non conosce Capitan America, proprio per il vecchio retaggio, quando sente dire il
suo nome pensa subito al patriottismo, all’ orgoglio di una nazione
invincibile, agli americani che devono essere per forza i più fighi di tutti:
antipatia a palate.
Invece no: se superi la
prima impressione, approfondisci, leggi e ti informi, scopri che Capitan
America è il Bruce Springsteen dei fumetti.
Mi spiego meglio.
Capitan America, proprio come Bruce, è dalla parte del vero sogno
americano, quello dei lavoratori che spalano la merda sedici ore al giorno,
degli immigrati che rischiano la vita per assicurare un futuro ai loro figli,
di tutti quelli che altrimenti non avrebbero voce, ignorati dal governo e odiati dai ben pensanti.
In sostanza rappresenta la più grande critica a quello che è
oggi l’America, esplicandone i difetti e mostrando proprio dove il sogno
americano ha fallito.
Basti pensare al fatto che quasi in ogni suo scontro con il
cattivo di turno, prende una vagonata di mazzate, ma alla fine vince più con le
parole e con gli ideali che con i pugni.
E poi, qual’era la fazione figa in Civil War? E chi ne era a
capo?
Quindi lunga vita a Capitan America!
(E si, anche a Bruce Springsteen)
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Saturday, 1 June 2013
Friday, 31 May 2013
Uno non fa in tempo a tirare un sospiro o una scorreggia e si ritrova già alla fine del mese. E a fine mese son tante le cose di cui ci si rende conto. Dalla consapevolezza di un magro salario alla promessa del voler cambiare vita prima del prossimo Grande Fratello in tv. Fortunatamente è anche il momento in cui noi, inutili scribacchini che ammorbano la rete, solleviamo voi, altrettanto inutili bipedi vomitastatus, dal fardello di un venerdì noioso e altresì grigio con la metodica ricerca di soggetti scorbutici ma gagliardi, che costellano quell'universo noto ai più come Lo Stronzo
Lunga ed estenuante è stata la selezione (non è vero mai avevamo un asso nella manica già dalla prima settimana di maggio, ma caparbiamente lo abbiamo tenuto da parte). Per tener fede ad una mini rubrica che vorremmo seguire ogni settimana - la ancora poco nota Stronzata della settimana di Sara Tommasi - possiamo dire che la scalata a pornostar (te lo sogni) della nostra beneamina prosegue in largo stile con i lanci pubblicitari del kolossal orovaginale che si fregia del sensazionalistico titolo "Vip - Sesso e Potete". E pensare che ci sono campi di pomodori del basso brindisino che aspettano solo braccia forti e capaci.
Tornando al motivo del nostro essere qui di venerdì a chiedere all'utente medio un misero click, non giriamo affatto intorno al nostro Stronzo del Mese (mariano, se non lo sapeste brutti miscredenti!) e lo osanniamo di gran carriera. Tenetevi forte, dunque, al ritorno in auge della vecchia frontiera del litigio casalingo che si avvale di qualsiasi cosa capiti a portata di mano e state molto ben attenti a litigare con la coppia di Saronno rea di aver malmenato e ingiuriato la ultraottantenne madre di lui a colpi di gatto (morto).
Ogni altro commento, a questo punto, sarebbe superfluo.
Alla prossima settimana!
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Thursday, 30 May 2013
Wednesday, 29 May 2013
Per la serie E questa chi cazzo è? vi parlerò oggi di tale Amanda Bynes, da me bellamente ignorata fino ad oggi. Wikipedia non mi viene in aiuto, data la serie di blabla e film misconosciuti che snocciola per dare alla star la caratura di ex (sic) attrice, cabarettista e mign stilista alla veneranda età di 27 anni. Fortuna che un servizio in cui si dimostra portatrice sana di quarta ha destato la mia attenzione, quasi quanto la sua sequela di insulti via twitter (e come sennò) a Rihanna, prontamente ritrattati millantando chissà quale intrusione nel suo account. Al Tgcom parlano di giallo, ma il mistero del motivo di tanto astio è presto detto: Rihanna aveva deciso di partecipare come ospite al nuovo album di Max Pezzali (tò, due inediti con Mauro Repetto, chi l'avrebbe mai detto?) reinterpretando una a caso tra Come Mai e La Regina Del Celebrità, e la burrosa Amanda se l'è presa per essere stata esclusa, twittando maligna i suoi Chris Brown ha fatto bene e Sei una culona altro che sei un mito. Chissà se qualcuno si ricorderà di dedicarle Sei uno Sfigato.
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Friday, 24 May 2013
Non riusciamo a starci dietro. E' la triste ma vera consapevolezza che mi è balenata in testa leggendo l'ennesima stronzata partorita da quel cervello alimentato da Spritz e benzodiazepine dell'artista un tempo conosciuta come Saràunverotegametommasi. Per lei (qui sopra ne vediamo uno scatto giovanile poco prima di un'orgia tra pupazzi), vista l'importanza che i nostrani Charles Foster Kane continuano a dare alle sue gesta, toccherebbe tirar su una rubrica a parte; non so, un qualcosa come La Stronzata della settimana di Sara Tommasi che possa risaltare accanto agli insulti casuali di un Grillo o ad una nuova variazione dello spread. Questa settimana è stata la volta del bagnetto saffico con una
E se fuori è quasi giugno e piove come fosse gennaio (strano che non se ne sia lamentato nessuno sui social network), ma noi, stoicamente, possiamo consolarci con le tre posizioni, anche questa settimana quindi fatevene una ragione, de Lo Stronzo della Settimana. Questa settimana in versione squisitamente femminile con le migliori reazioni a domande scomode.
Al terzo posto la prima domanda scomoda del californiano Antonio Collina, che, rivolgendosi a quell'angelo di sua moglie, avrebbe chiesto di andar via prima da un Rodeo. Lapidario il diniego e il disappunto della moglie, manifestatosi con un morso deciso sul Razzo. Si, il razzo. Non pretenderete mica che scriva cazzo?
Al secondo posto altra domanda scomoda rivolta alla diciannovenne Krystle Harrison che, dopo aver chiesto con garbo al suo lui se avesse voglia di cavalcarla a pelo come un indiano navajo avrebbe fatto con il suo cavallo preferito, si è sentita rispondere con un "e se guardassimo invece l'ultima puntata del trono di spade?" Doveroso e meritato morso sul razzo. No che non lo dico cazzo.
Al primo posto di certo Ruby RubaQuori non sarà all'altezza delle precedenti mordaci candidate, ma non potevamo sottovalutare l'importanza di una domanda scomoda come "Lei ha per caso, dico per caso, non che debba essersi necessariamente intrattenuta carnalmente con qualche premier... dicevo... per caso lei ha dormito ad Arcore?" La reazione per ora è stata un laconico Non Ricordo, contornato da una sequela di altri Non so e Io no parlare bene vostra lingua degni di un bracciante ceceno affetto da alzheimer, ma vista l'abilità della nostra beniamina a maneggiare oralmente punte di razzo, ci sarà da stare proprio tranquilli? Il morso al razzo può essere dietro l'angolo.
Alla prossima settimana!
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Wednesday, 22 May 2013
Kristen Stewart è inespressiva, dice. Ha fatto film orrendi (tranne Disastro a Hollywood, eccheccazzo, in cui è comunque una cagna maledetta), e ha sempre condito le trame, già miserrime di loro, con interpretazioni che vanno dal pessimo all'immobile. E tutti (nessuno) a chiedersi il perché.
La verità, apprendiamo, è che la nostra eroina ha grossi, grossissimi problemi col sapone. I suoi carissimi amici si lamentano con la stampa che non si lava ormai da settimane dopo la rottura col bellissimo (come un piede) Robert Pattinson, ma la verità è che ogni scusa è buona per scansar la doccia, dal latte non schiumato all'acqua troppo fredda, ed il risultato si vede: al solo tentar di cambiare l'espressione, lo zozzume accumulato sulla faccia, solidificato dalle mancate abluzioni, impedisce il movimento di qualsivoglia muscolo facciale.
Avremmo tra le mani un'attrice da Oscar? Non lo sapremo mai, magari è cagna pure da pulita.
E v'è andata bene,
S.
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Sunday, 19 May 2013
Buongiorno onanistissimi lettori di questa rubrica
domenicale, e bentornati a Sotto la Calzamaglia.
Solitamente, dopo un noiosissimo sabato in una città di
provincia in cui il mio unico divertimento è stato contare tutte le ragazze
con collant a fiori come a scimmiottare la
copertina di Blues Funeral di Mark Lanegan (erano tre in totale), beh, come dire, l’unica cosa che avrei voglia di
fare è intraprendere un viaggio verso mete esotiche e frequentatissime.
Invece no, sono qui anche oggi a sollazzarvi come ogni (quasi) domenica con la storia di un supereroe casuale ripescato nella mia memoria infantile da adultolescente.
Invece no, sono qui anche oggi a sollazzarvi come ogni (quasi) domenica con la storia di un supereroe casuale ripescato nella mia memoria infantile da adultolescente.
Nella fattispecie oggi parleremo di Iron Fist.
Al contrario di quello che si possa pensare, Daniel Rand,
non era un appassionato di strane pratiche sessuali, né tanto meno di film
scadenti di RZA.
Daniel Rand era semplicemente il rampollo di Wendell Rand,
ricco business-man americano, che, dopo la morte dei suoi genitori per mano di
un rivale del padre, carico di vendetta si recò nella favolosa città di K’un
Lun per imparare le arti marziali.
Lì uccise il drago Shou-Lau, ottenendo così
il “Pugno D’Acciaio” che lo rese fortissimo, in pratica come Van Damme, ma più
figo e meno sbruffone.
“Che storia originale!” vi sento già ironizzare.
Oh che volete, erano gli anni ’70, all’epoca andavano di
moda quelle cagate ricolme di kung fu e mazzate di morte tra Cagariso e
Yenkees.
Per fortuna la Marvel se n’è resa conto dopo un po’ e lo ha
fatto scomparire a metà degli anni ottanta, salvo apparizioni sporadiche e
senza senso.
Ma, colpo di scena, nel 2006 Iron Fist viene riportato in
auge, come sostituto di Devil (aka, il supereroe
più figo di tutti i tempi®), mentre Matt Murdock è impegnato a schivare
saponette nei bagni della prigione cercando di convincere tutti di non essere
lui il vigilante cornuto (e mazziato).
Non solo non sfigura come Devil, ma si schiera, durante
Civil War, con la fazione più fica e rivoluzionaria, quella di Capitan America,
e si fa pure arrestare e deportare nella zona negativa per difendere il buon
nome del diavolo rosso.
Ergo, grande rispetto per Daniel “Denny” Rand e lunga vita a
Iron Fist!
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Saturday, 18 May 2013
Friday, 17 May 2013
Com'è che dite? Venerdì 17? Insomma, sarà proprio il caso che vi decidiate se rompere il cazzo per un venerdì 13 o per un venerdì 17.
Messe da parte queste annose questioni che sicuramente infiammano la rete sociale, c'è da fare i conti, anche questa settimana, con le tre posizioni della classifica meno entusiasmante del social network ma che anche l'angolo del nerd ci invidia e che, solita fregiarsi dell'epiteto di Lo Stronzo della Settimana, a questo giro chiamerò a mio completo e totale capriccione come Voglio dire la mia sul negro.
Premessa di diritto. Avrete sicuramente sentito della vicenda del garzone del lattaio il cui nome ricorda vagamente quei simpatici e-reader con cui vi piace tanto farvi vedere nei mezzi pubblici. Ma si, quel simpaticone che nel milanese una bella mattina ha deciso di prendere a picconate sulla testa ignari passanti e di porto il cane fuori che lo piscio. Una di quelle cose che certo riempiono il già ricco paniere dei "vedi perché non vengo a milano per lavoro?" che l'emigrante che invece ci abita si sente dire abitudinariamente.
Ebbene. Dal composto silenzio del parliamone ma non parliamone si ergono:
al terzo posto il che ve lo dico a fare eurodeputato (sì, mica bracciante agricolo. Euro-de-pu-ta-to) Mario Borghezio, che tutte le volte mi fa sussultare sulla seggiola come un ruttino post gingerino per poi farmi esplodere in un "ma non eri morto?" Il buon Mario ci tiene davvero a farci sapere la sua puntando il dito su "la sinistra ipocrita che dagli altri scranni delle isituzioni pontifica contro i Centri per gli immigrati" Gli scranni, Mario? Gli scranni? Cos'è, un'eccessiva dose di trono di spade ti ha aristocraticizzato la favella? Torna a Tre cuori in affitto, forse è meglio per tutti;
Borghezio mentre mostra l'ultima otturazione in pasta d'acciughe
Peccato, Pierino, che la maggior parte di quei poveracci la picconata in testa l'abbia ricevuta quando era di spalle, incapace anche solo di pensare a difendersi. Ma di sicuro, da forzuto principe del foro quale tu sei, tu saresti stato capace di tirar fuori la pistola dalla fondina anche con un trauma cranico in corso e la domanda sul perché il marciapiede fosse così vicino e sporco del tuo sangue.
Bravo Longo, cchiù pilo e P38 per tutti. E' decisamente la risposta;
Piero Longo mentre rifiuta garbatamente una sfogliatella speck-tonno-crema Chantilly
Bei tempi quando le picconate le dava solo Cossiga.
Alla prossima settimana!
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Thursday, 16 May 2013
Wednesday, 15 May 2013
Finalmente qualche comodità in redazione! Lo zio Injenier M., infatti, in un atto di magnanimità, mi ha acquistato online un bel cuscino per riposare il capo, e me l'ha dato tutto ridacchiante, e con fare circospetto e cospiratorio. Scopri tu stesso perché!, mi ha ammonito. Ed io, aperto il pacco, ho trovato questo:
Un po' poco come scherzo, zietto, ho pensato. Poi mi sono imbattuto in questa notizia, e ho capito.
Dormo sui seni di Angelina Jolie, quegli stessi seni che i figli naturali di lei e Brad Pitt (che tutti speriamo non si voglia asportare le palle per il rischio di tumori anche lì) hanno dovuto lottare per ottenere, per la forte concorrenza di decine e decine di cambogiani adottivi. Io invece ci posso poggiare ogni sera la testa, e godermeli, alla faccia vostra.
Grazie, zio!
E v'è andata bene,
S.
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Sunday, 12 May 2013
Buongiorno miei ciccionissimi lettori domenicali, e
bentornati alla rubrica preferita dagli aitanti pescatori norvegesi di tonno qualità pinne gialle a
mani nude (i pescatori, non il tonno): la Nouvelle Couisine di Idiosincrasia
Alterata.
Oggi, per la festa della mamma, nonostante la nostra
incapacità e inettitudine nel fare dolci, proporremo una gustosa ricetta che
farà leccare i baffi non solo alla vostra trascurata genetrice, ma anche alla
vostra nonnina paffutella(si, proprio lei, quella con quei bei peli ispidi sul
mento): la mousse di cioccolato.
Innanzitutto per un ottima mousse avrete bisogno del miglior
cioccolato fondente possibile.
“Andremo in Svizzera, allora!”, vi sento già esclamare
prepotenti.
E invece col cazzo: ultimamente il malefico Injenier M ci ha
tagliato il budget, quindi siamo costretti a utilizzare il cioccolato di merda
qualità infima venduto da Franchina, il mini market in fondo alla strada, un
misto tra un pakistano poco fornito e uno spacciatore di sigarette.
Ecco, già che ci siete comprate pure delle uova stantie e del
burro di dubbia provenienza. Non preoccupatevi se Guidolfo, il commesso pelosissimo, ci
sternutisce sopra: darà al tutto un gusto più sfizioso.
Bene, ora recatevi mestamente nella vostra modesta abitazione, quella dove siete costretti a vivere dopo che vostra moglie vi ha lasciato in seguito al taglio del budget, e, usando una casseruola in
ghisa, fondete il cioccolato a bagnomaria. Poi, visto che proprio non avete
voglia di far dolci senza quel minimo di avventura che contraddistingueva
questa rubrica, buttate in una pentola le uova, il burro, e dello zucchero se
ce l’avete, sennò è uguale. Frullate e aggiungete il cioccolato.
Toh, fatto.
“E com’è che viene la mousse alla fine?” vi starete già chiedendo, ingordi saputelli.
Avete ragione, mi ero dimenticato: andate da Fulvio, il cane
areofagico della vostra vicina pettegola, vedrete come renderà più spumeggiante
la vostra cioccolata!
Alla fine servire il tutto freddo.
PS: firmate la petizione per far si che l’Injenier M ci
fornisca nuovamente di un budget decente. Saremo più costanti, lo promettiamo.
Il capocuoco ha tre figli da mantenere, uno è pure negro di
colore!
La preghiamo M, faremo i bravi.
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