Wednesday 13 February 2013


Ah beh, e come si fa a non parlare di SanRemo? Qui tra sbadigli, pop corn stantii e disperati tentativi di rimaner svegli, c'abbiam passato una serata difficile da dimenticare, e non in bene. Complice la mia atavica idiosincrasia per il molle Fazio, non c'è molto che salvo, di questa prima serata, anzi, boccio molte cose. Prima fra tutte la squallida minicontestazione che ha colpito Crozza, uno bravo quanto si vuole, ma che con la satira politica c'entra assai poco, tant'è che ha colpito praticamente ogni schieramento coi suoi blandi punzecchiamenti; poi la geniale formula di quest'anno, che permette a tutti di andare in finale, perché sì, è una gara, ma qui si sono impegnati tutti quanti e meritano tutti la medaglia, come in un contest tra ritardati (sì, mi attirerò polemiche e odio, ma quando ci vuole ci cuole); per finire, per farla breve, con gli artisti in gara, tra cui salvo Daniele Silvestri e forse Raphael Gualazzi e spedisco a calci al creatore soprattutto i beniamini degli hipster Marta Sui Tubi e l'intollerabile Marco Mengoni, ché criticare Maria Nazionale è come sparare sulla Croce Rossa.
Il vincitore, invece, è uno solo, inimitabile e sorprendente, dissacratore e magico: Toto, la scelta del Coro dell'Armata Rossa è stata geniale. E poco male se è costata le dimissioni di Ratzinger, che s'era giocato la poltrona col Cardinal Bertone sostenendo che avresti scelto il Coro delle Guardie Svizzere.
E v'è andata bene,
S.

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