Monday, 5 November 2012
Ricorda un po' le farneticazioni degli assassini una tantum.
E' stato il diavolo che me l'ha ordinato, sono state le voci a dirmi di farlo, è stato quel cazzo di criceto a spingere la lama del coltello 18 volte.
In tutto questo Silvio si scusa.
Chiede scusa perché la crisi ha cancellato i loro sforzi, perché nani ipertrofici hanno attentato alle casse degli italiani, perché le temibili armate dei gotamiani si son presentate quando Voltron e un Mazinga a piacere erano in ferie. Mica perché sono stati sputtanati milioni con cariche regalate anche al parrucchiere Elmo e alla badante acrobata Romilda.
Ma Silvio chiede scusa.
Abbracci, pacche sulla schiena e dissolvenze in nero.
E poi dicono che c'è crisi del cinema. Cosa volete di più? Gli ascolti hanno premiato anche il rientro in pompa magna di Barbara D'Urso e del suo circo itinerante fatto di culi parlanti, buonismo al 3%, sorrisi vitaldent e cadaveri più o meno eccellenti a cui far fare capriole. Su Federica, ancora un'altra capriola dentro questo cerchio. Avanti Sarah, non fare la preziosa. Un altro numero circense per il pubblico pagante della domenica.
Drogati di social e dipendenti dalla monnezza telematica come siamo (eppure quanto ci piacciono quei gattini costretti a picconate alle pose più infime), il minimo che possiamo meritarci è quest'apartheid intellettuale.
Almeno abbiamo le scuse di Silvio.
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