Monday, 18 February 2013
Lo vogliamo ricordare così.
Lo sguardo assorto e l'impomatatissimo crine sbarazzinamente tirato indietro.
I giorni del dominio del grande Ratzinger stanno per terminare, ma, non temete, per la carica di vescovo emerito (una sorta di carica post papalizia di senatore a vita) Joseph Aloisius non verrà ricoperto d'oro. Il povero emerito dovrà campare con soli 2500 vitruviani al mese.
Prenderà quindi sempre e comunque più di voi.
E per cosa? Facile. Secondo l'appannaggio previsto dalle leggi vaticane per la carica di "vescovo emerito" a Joseph Aloisius sarà semplicemente richiesto di non fare un "emerito cazzo".
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Monday, 14 January 2013
Finalmente ci siamo!
La presentazione dei simboli è avvenuta. I tremiladuecentosettantadue simboli sono stati depositati correttamente e noi, personalmente, non vedevamo l'ora. Non potendoli passare in rassegna tutti, ci concentriamo su quelli che ci hanno rubato il Cor e che, per i nostri imbianchini egiziani di fiducia, si sono distinti nella forma e nell'eleganza.
1. il movimento de La Rosa Nera si distingue subito per l'eleganza del nero che affina le forme e per l'esuberanza di un grigio che propone ma non impone. L'arial nel font e la gayezza intrinseca lo rendono di sicuro impatto e sarà facile tenerlo ben impresso nella mente. Da non confondere con la rosa scarlatta dell'associazione gay di sinistra e con la rosa alabastro dei gay di centro. Voto: 7
2. subito sotto il simbolo del movimento Uomo Qualunque vede un povero tapino stretto in una morsa, quasi ad indicare i tempi bui che le comuni merde ancora in ansia lavorativa e in ambasce personali si trovano a vivere. Una U di stampo sciovinista rimanda subito all'essenziale e ai rivoluzionari di un tempo. Voto: 6 e 1/2
3. il cuore del Cristo Re in bella mostra non può che essere l'imprinting assoluto del movimento Militia Christi. Cattolicesimo esuberante e conversione immediata sprizzano dai pori di quel bianco sudariale che fa da sfondo ai caratteri gotici che suggeriscono: Crociate crociate crociate! Voto: 9 (o è Inferno assicurato)
4. a contrapporsi alla fede vi è il movimento dei pensatori, degli illuminati disimpegnati, i Poeti d'Azione. Chi non ha mai pensato di risolvere la crisi decantando Le Fleurs du Mal o i sonetti lussuriosi dell'Aretino? Risoluzione della questione IMU tramite le esegesi del De Sanctis e debito pubblico sanato a colpi di dolce stil novo? Oggi si può. Peccato per quel giallo canarino affetto da colera. Voto: 6 e 3/4 per l'impegno.
5. un arciere di shakespeariana memoria la fa' da protagonista nel simbolo del Fronte Verde, coalizione di sicuri mangiaerba amiamo il mondo la carne vi distruggerà, che ci spiattella toto coelo tutta l'arroganza di un verde culo di bottiglia di vino che non berresti mai a casa del nonno della tua ex. Eppure, proprio la rilassatezza del verde unita al movimento plastico dell'arciere non può che ammaliare i nostri animi cortesi. Voto: 8 e plauso della Valle degli Orti.
6. la sobrietà del movimento dei Pensionati esce dagli schemi. Il font di arialistica memoria si tinge di un blu quasi monastico, che rimanda a tutti i problemi della senilità. Nel carattere è racchiusa tutta la mestizia ed il dolore di una pensione misera, del pisciarsi addosso a tre metri dal primo cesso utile, dell'alzheimer. Voto: 7 e 3/4 nel segno di Italo Svevo.
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Monday, 7 January 2013
Mettiamola così, terminata la giocoleria elettorale che ci accompagnerà in maniera virale per le prossime settimane, il festival di Sanremo vi sembrerà un bicchiere d'acqua dopo aver attraversato il deserto. Questo fermo restando che toccherà comunque sorbirsi tutta quella pseudo satira politica che ci infileranno dentro un po' come infilavano le bottiglie d'acqua Pejo nei film con Tomas Milian.
Nel volersi lanciare in un'analisi oggettiva dei santini giganti che accompagneranno il nostro quotidiano, ci siamo subito scontrati nel bonario faccione che i frequentatori delle reti metropolitane milanesi dovrebbero conoscere benissimo. Per par condicio e per proteggere la privacy del faccione, abbiamo deciso di utilizzare il rettangolone nero e abbiamo modificato l'originale strillone Italia Giusta in modo che sia fruibile all'utente medio nel suo reale significato. Questo non ci impedirà di notare il sorriso appena accennato di Mister Bi.E, che rimanda alla Gioconda di Leonardo e a quel codice DaVinci il cui segreto si svelerà nei nostri cuori e portafogli. La mano che si accosta al mento con fare goliardico ma severo, burlone ma fiero, e quella fede in bella vista ispiratrice di fiducia e tesa a sottolineare quel ruolo di Pater Familias, che tanto dovrebbe tranquillizzarci.
Voto: 7 e 1/2
Attendiamo le nuove proposte e nuovi cartelloni con slogan più promettenti.
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Monday, 31 December 2012
Inutile girarci intorno. Mentre l'anno si chiude tocca sorbirsi l'ennesima fiera del battibecco sbandierata guarda il caso sulla rete sempre più stato sociale.
La Montalcini è morta, lunga vita alla Montalcini.
Da una parte l'eclettico fronte rivoluzionario del perbenismo animalista in divisa antivivisezione che sfodera tutta una serie di era ora e di non piangeremo per te, brutta megera torturatrice di topolini, dall'altra gli amanti della scienza in toga anticlericale che si scandalizzano e si sdegnano per i primi, ringraziando la cara estinta per tutto quello che ha fatto nella sua vita. La sua lunga vita.
Che noia, che barba. Che barba, che noia.
Non abbiamo ancora imparato nulla, vero?
Una volta, una persona sin troppo saggia per la sua età, rigirandosi sofferente in un letto d'ospedale, mi chiese con un filo di voce: è tutto qui quello che mi spetta? Aveva diciassette anni e non sarebbe arrivata a diciotto. Rita Levi Montalcini ha vissuto più di un secolo ed è morta nella sua casa. Non a tutti è concesso tale privilegio.
La verità, sempre comodamente seduta nel mezzo, è che a nessuno frega un cazzo. Tra oggi e domani partirà una nuova parata di auguri e buoni propositi, e si aprirà un nuovo anno sempre uguale fatto di finte rivoluzioni, orario d'ufficio, aperitivi in centro, poser e musetti, il concerto del cazzo, tanti maglioni, pasqua in famiglia, cani e gatti in posa, il tramonto dietro le nuvole instagrammato a dovere, nuovi v-day, tutti in piazza, pacche sulle spalle e stipendi di merda.
E voi?
Voi ci metterete il solito mi piace.
Buon anno, dormienti.
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Monday, 12 November 2012
E quando la Torre ti guarda sono cazzi. E guarda proprio te, miscredente partecipante di inutili flashmob della domenica. Trentamila anime che danzano e cantano l'ennesimo tormentone coreano per far notizia sono l'esatta parafrasi dei tempi che stiamo vivendo. Ebbene sarà il caso che tu, sciocco danzatore trainato dal pelo ruvido e crespo della coinquilina di quella tua amica che ti convince a seguirla perché i flashmob altro non sono se non una nuova forma di protesta dinamica che mette la creatività in primo piano nella manifestazione del dissenso (n.d. R.R nel periodo erettile), sappia che La Torre ti Guarda. E mentre il sangue si ferma rigido negli antri cavernosi e ti fa ripetere di sì a pappagallo La Torre ti giudica e ti invia la maledizione del sacro Balcone.
E il Balcone chiede: se ieri trentamila teste a pianola affollavano piazza del popolo, in quanti oggi affolleranno le piazze per ricordare Nassiriya? Son passati nove anni su, mica fa più notizia.
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Monday, 29 October 2012
Per aprir bene la settimana niente di meglio di uno studio d'oltreoceano sulle origini di voi balordi che spippolate su quei tablet da mane a sera bruciando i vostri ultimi neuroni buoni rimasti tra mi piace e ricordi dei bei tempi che furono.
Pare che l'ennesimo manipolo di luminari pagati oro abbiano scoperto a suon di carbonio 14 e carboni attivi per i loro mocassini che a reincarnare oggi un uomo di Neanderthal il risultato sarebbe un perfetto clone di Chuck Norris.
Magia? Mistero? Un ricchissimo etsticquatzi?
Quello che resta da capire è come abbia fatto l'ignobile sapiens ad avere la meglio sul walker texas ranger ante litteram e se, seguendo un ramo differente, si sarebbero potuti evitare scivoloni evolutivi come quelli che vorrebbero governarci.
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Monday, 10 September 2012
PROLOGO/PREMESSA: giuro, signora maestra, che questo non è un post dove si parla di figa ( e basta )
SVOLGIMENTO: tornare dopo le ferie in una metropoli come Milano è un po' come entrare in prima elementare dopo anni d'asilo. Quel mondo ovattato e comico fatto di giocattoli, spiagge assolate, culi baciati dal sole è definitivamente alle tue spalle e tocca cominciare a litigare con i bambini che vogliono rubarti la merenda, con gli ambulanti che vogliono venderti le rose, con l'immaginario delle abbronzature di Y su jeans a vita bassa, con il tuo capo che continua ad usare interlocuzioni di dubbio valore semantico tanto care, però, al mondo della consulenza. Allineiamoci, capiamo, facciamoci una pensata. E quindi cosa rimane di queste estività appena trascorse? Nulla. Come sempre. Però instagrammato per bene nella rete.
Il trend mediatico dello scomodare persino Dante nel battesimo delle ondate di caldo, il trend populistico dei cruscotti che indicano temperature oltre i quaranta gradi, il grande classico della protesta da socialnetwork sulle note dell'ennesimo stupro musicale (il pulcino pio? ma davvero?), le differenze tra il cocktail Martini ed il cocktail Englaro, l'amor che move il sole e le altre stelle.
EPILOGO: In relazione alla premessa, una volta una persona saggia mi ha suggerito un time freeze di cento anni. Purtroppo, ora come ora, sono a digiuno delle conoscenze tali per poter realizzare una tecnologia simile, quindi tocca continuare a parlare di leviatanici sfinteri, dentate vagine e dello stoccaggio dei cazzi. Altrui, ovviamente. Perchè la rete ora è solo questo: lamentazioni e cazzi altrui. O lamentazioni di cazzi altrui.
Sarà per colpa di Chernobyl o della guerra del Golfo, signora maestra, sarà per il retaggio nazicattolico, sarà per la stirpe vegana che non colpevolizza il leone se mangia la gazella, sarà per scaricare il barile, sarà perché ti amo, ma, signora maestra, avete incubato delle larve attiviste del network con la passione del mobbing in costume. Da grande voglio fare lo jedi.
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Monday, 23 July 2012
Quando anche i vostri più cari amici iniziano ad esprimersi come delle sedicenni in attesa della loro prima partita di bowling sui social network, tutto quello che potete fare è sperare che i Maya abbiano ragione. Una delle tante ragioni, non necessariamente la cosa deve riguardare la fine del mondo. Eppure, guardare oltre è prerogativa del benpensante e la cosa migliore è concentrarsi sulle cospirazioni che ormai vedono la nostra più affezionata lettrice (vero mai) alle prese con pornografiche dietrologie. La domanda, anche per questa settimana, resta la stessa, perentoria e moralizzante: cosa mai può aver portato la
Il Complotto DiBella: come recentemente dichiarato da Sara sul mezzo che mette le facce su libri, il gesto si spiega con la scoperta del male del secolo che affliggerebbe anche le sue violate carni. Un tumore al fegato, subito smentito con un adultissimo "vi ho raccontato una balla!!! Chi la fa l'aspetti... Baci!!!!", che la novella Sophie Marceau avrebbe deciso di curare con iniezioni purgative alla base del colon, del cavo orofaringeo e della vagischia.
Il Complotto del Cavaliere Oscuro: secondo le nostre fonti mal informate, i recenti accadimenti alla prima dell'ultimo film sul Cavaliere Oscuro in quel di Denver avrebbero portato Obama a chiedersi se la causa di tanta violenza non si annidi proprio nelle scelte della nostrana Catwoman, ben nota agguantatrice di pipistrelli, e non su quelle, tutte stelleestrisce, inerenti la politica delle armi.
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Monday, 25 June 2012
Se ne sentiva la mancanza.
Deciso non a far chiarezza ma a rendere omaggio, fratello coraggio d'avetrana decide di raccontare sua verità. E, figuriamoci, lo fa in un libro. Edito da Bompiani, mica dalla Albatros. Laddove un libro che raccoglie tutte le immagini modificate di zio Michele nella saga di "Ho stato io con il trattore..." farebbe più successo ma non stuzzicherebbe la vena morbosa del pubblico, Claudio se la prende con chi ha innescato il circo mediatico, dimentico forse che in quel circo c'era anche lui e ci sarebbe rimasto anche molto volentieri. Forse ha scordato di aver bussato a svariate porte, per poter entrare in quel Grand Guignol televisivo che ora disconosce, mentre il cadavere della sorella era ancora tiepido e bagnato sul tavolo dell'anatomopatologo di turno e suo zio cercava di inserire il verbo avere in costrutti grammaticali sempre nuovi.
Ora, mi raccomando, comprateglielo anche.
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Monday, 18 June 2012
Si è fatto un gran parlare oltreoceano d'apocalisse zombie, ma notizie di gente sbranata negli angoli delle strade fanno ancora fatica ad arrivare agli onori della cronaca nostrana quando devono fronteggiare la mamma di un Corona che piange lacrime salate per l'erede o una Sara Tommasi che illustra i sempre validi effetti di un dosaggio sbagliato di benzodiazepine.
Eppure Sir Maynard James Keenan, podologo per diletto e validissimo cantautore per professione, pone l'attenzione su quali debbano essere le corrette associazioni enogastronomiche da relazionarsi con una sana attitudine al cannibalismo.
Personalmente ci sentiamo di consigliare i seguenti:
- un bianco di struttura come una Vernaccia o un Greco di Tufo per i vostri aperitivi a base di cartilagini e durelli di rotula/menisco. La giusta associazione tra gusto e leggerezza, senza strafare.
- un morbido ed aromatico Traminer per le vostre cene romantiche, dove a farla da padrone sono girelli d'intestino o lombatine di sedere speziate con rosmarino e cumino.
- un caldo e corposo valpolicella per pranzi in famiglia che prevedano primi di cervello e secondi di rognone di fegatelli e cuori d'infante con straccetti di intestino crasso e caviglie ripassate al burro dei primogeniti.
Bon Appétit.
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Monday, 28 May 2012
La saga che voi tutti aspettavate trepidanti ha finalmente inizio.
La Principessa della Luna ed il Santissimo sono in pericolo estremo. Al potentissimo cyborg Ratzinger l'arduo compito di portare gli umani al Grande Pianeta e ripristinare l'energia galattica vaticana che da secoli tutto muove e tutto domina. Ma il tempo stringe. L'energia galattica vaticana si affievolisce giorno dopo giorno a causa della pedofilia dei piccoli adepti del culto unita ad un'inspiegabile voglia di pelo borbonico. Come degna conseguenza le forme di vita del pianeta stanno diventando aggressive e sanguinarie, e la civiltà sta regredendo.
Riuscirà il nostro eroe a smascherare il complotto che vede tutti i suoi preziosissimi documenti teutonici alla mercè di libri e giornali d'elettronica moderna? Per ora la risposta è semplice e, come nei migliori gialli che si rispettino, il colpevole è ancora sempre il maggiordomo.
Ma sarà davvero tutta colpa dell'arcangelo corvo Paolo Gabriello?
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Monday, 21 May 2012
Mentre la terra trema e le piattaforme del buon giornalismo ci mostrano video di infanzie felici premortem, è nostro ardito compito il fornire ai rappresentanti del popolo, alla falange armata di finto perbenismo che infesta le istituzioni, alle ingessate, politicizzate, canute e meno canute teste (a pigna) dal sorriso facile e dalla lacrima tardiva, un decalogo delle cose da non dire (e magari da non scrivere come aggiornamento di status sui social network) subito dopo una calamità naturale come un terremoto.
1. "L'accaduto ci colpisce tutti in quanto italiani. Extracomunitari ce n'erano tra le vittime?"
2. "Ho nel cuore le vittime della tragedia. Anche io ci ho perso un'intera collezione di Tex Willer."
3. "E' per caso cascato Ferrara dal seggiolone?"
4. "Non ci crederete ma io non ho sentito nulla. Ero troppo preso a spendere i vostri soldi."
5. "Mia nonna me le dava più forti."
6. "Ma sul serio c'era una torre dell'orologio lì? Ne siete sicuri? Sicuri sicuri?"
7. "La risposta dello Stato non si farà attendere. Subito coperte per l'inverno agli sfollati."
8. "Quello che è successo è una disgrazia. La preoccupazione non mi ha fatto chiudere occhio questa notte. L'evidenza di non poter guardare il Grande Fratello il prossimo anno è però un qualcosa con cui dovremo imparare a convivere."
9. "In questo periodo l'Italia deve fronteggiare gravi avvenimenti. I terremoti e la crisi scuotono lo stivale. Come? E' finito anche il campionato?"
10. "Il colmo per uno sfollato?"
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Monday, 14 May 2012
Diciamolo pure, a chi è che non piacciono i clown?
A me, ad esempio. E poco importava quanto potessi piangere al cospetto del parentame nell'esprimere, con frasi precise e circostanziate, che a me di andare a quel maledetto circo del quadrunipote Orfei non mi interessava più del sapere la risposta alla domanda del Ma sai cos'ha fatto il nipote del cognato della zia del fratello di tuo padre? Questo disappunto nei confronti di pagliacci e pagliaccetti fu subito così chiaro ai miei che pensarono bene, alle soglie dei primi anni novanta, di mettere nella mia stanza un bel quadro di un pagliaccio piangente che avrebbe turbato i miei sogni per i 15 anni a venire.
Eppure non si spinsero mai oltre. Non arrivarono ad ingaggiare mai nessun Pennywise per farmi venire un infarto nella settimana del mio compleanno. Vi siete ingolositi, ammettetelo. Se voi, genitori modello amanti di instagram e dei tag su pupazzi e frasi che a dir fatte sarebbe un eufemismo condito, volete rendere davvero speciale il compleanno (e i futuri sette anni di psicanalisi) della vostra prole non dovete far altro che ingaggiare il clown cattivissimo Dominic Deville che attuerà uno stalking selvaggio fino alle estreme conseguenze: una torta in pieno viso, si spera.A me, ad esempio. E poco importava quanto potessi piangere al cospetto del parentame nell'esprimere, con frasi precise e circostanziate, che a me di andare a quel maledetto circo del quadrunipote Orfei non mi interessava più del sapere la risposta alla domanda del Ma sai cos'ha fatto il nipote del cognato della zia del fratello di tuo padre? Questo disappunto nei confronti di pagliacci e pagliaccetti fu subito così chiaro ai miei che pensarono bene, alle soglie dei primi anni novanta, di mettere nella mia stanza un bel quadro di un pagliaccio piangente che avrebbe turbato i miei sogni per i 15 anni a venire.
Galleggiano.
Galleggiano tutti.
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Monday, 7 May 2012
Nelle notti insonni che profumano di primavera, quando la solitudine attanaglia persino i cuori ed i lombi più puri, mai ci si sognerebbe di cercar conforto in un sito di santini e pellegrinaggi olistici in favore della santa vergine. La scelta è scontato che debba cadere su piattaforme hostanti video di furiosi accoppiamenti e immagini di giumente vogliose. Gli utenti più attivi possono dormire sogni sereni. Un recente studio (fatto dalla Symantec, mica dal monastero della Madonna del Divino Amore) ha svelato non solo che masturbarsi a gravità zero non permette di avere la vista a raggi x, ma addirittura che il cercare per la rete una biondona che si intrattiene serenamente con quattro titani dalla cintola in giù sarebbe più sicuro del ricercare il testo originale di Acqua siamo Noi dei Gen Rosso.
Pensateci al prossimo click sul link la salvezza dietro l'angolo o mentre sfogliate la vostra copia on line de La Torre di Guardia.
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Monday, 30 April 2012
Mentre fervono i preparativi per il concerto più IN dell'anno, stuoli di animi nobili rinfrescano il loro miglior repertorio di belle parole e di rimbocchiamoci le maniche. Ma chi ha ancora voglia di salutare la sua bella sotto l'ombra di un bel fior quando persino chi dovrebbe farci ringalluzzire sulla patata molla? Basterà il classico darwinismo canzonettistico dei vari Caparezza e soci a far dimenticare al popolino, brutto, nullafacente e scansafatiche, di tutti i piccoli imprenditori e commercianti la cui miglior soluzione al buco nero dentro il quale le tanto conclamate riforme ci stanno facendo sprofondare resta per ora l'infilare la testa dentro un cappio?
Per chi guarda l'Italia dalla luna il rapporto causa-effetto è fatto di percentuali, spread e spitz, e il tutto si riduce a Belen che ruba un Belìn, a Belen che cavalca un unicorno, a Belen e le sue farfalle, a Belen tu partorirai con sudore e con dolore. E le stelle, intanto, continuano a guardare. Forse anche a ridere.
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Monday, 23 April 2012
"Banane, cereali, pane in cassetta... e per l'amor di dio non dimenticarti il Mister Muscolo che il cesso è ancora intasato dopo la tua ultima zotta da chilo!"
Queste le parole della moglie del professor Daniel Schowalter che, impresse a caratteri infuocati sulla parete ovest dell'aula di La religione per prevenire il podologo, il suddetto docente avrebbe però tradotto agli studenti con l'ennesimo sclerone di volontà divina, cogliendo l'occasione per comunicare agli astanti i suoi progetti di ricerca per trovare quello che nemmeno Indiana Jones s'è mai avventurato a cercare: le porte degli Inferi.
Pazzia? Meglio star fermi ad un cantone di casa che i film su esorcismi, inferi e diavoloni li abbiamo visti tutti e sappiamo sempre che nel migliore dei casi ci si gioca qualche fratello, un cane e la casa? Ade trema gli israeliti stanno arrivando? O proprio sti soldi non sapete dove cestinarli?
Agli Ac/Dc l'ardua sentenza.
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Monday, 16 April 2012
In tempi di regressione diventa quasi normale non stupirsi più di niente.
Il blocco dei sistemi operativi postali di oggi ci porta ad una riflessione storica che ci commuove. Qualcuno si ricorderà di Robertangelo Meloni, vice aiuto leccatore di bolli nell'ufficio postale di Brembate dal 1997 al 2001, disperso nei voli di consegna prioritaria nel 2003. Suo il testimone nel passaggio dal betamax al vhs.
Un tempo c'era il normale francobollo. Ne si leccava il retro come nei migliori rapporti sessuali, lo si incollava sulla busta con maschio vigore, si imbucava il tutto con veemenza nella prima cassetta e si pregava con decisione la madonna, speranzosi che il destinatario ricevesse il tutto in tempi brevi.
Poi venne l'era della posta prioritaria. La garanzia della consegna nell'arco delle 24h allietò l'utenza e fornì nuovi scopi al Meloni. Il processo era cambiato e la convenienza era evidente. Risparmio dei tempi, risparmio di saliva con un processo adesivo ad hoc, risparmio di preghiere. Poi, la morte della posta ordinaria ha commosso così tanto Poste Italiane da allungare leggermente i tempi di consegna della tanto decantata prioritaria in modo da favorire sua sorella nobile e costosa la raccomandata, fornendo motivazioni da sportello quali "in prioritaria? sei sicuro? guarda che non c'è garanzia sui tempi e sulla consegna!"
Così il processo si è evoluto ancora una volta e quella che era una semplice preghiera agli dei per la riduzione delle tempistiche di consegna ha lasciato il posto alla bestemmia agli dei nella speranza di una semplice consegna.
Meno male che almeno Trenitalia non ha subito un processo simile.
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Monday, 9 April 2012
Non sapete cosa fare nel pomeridiano del lunedì dell'angelo?
Vi siete ridotti all'ultimo momento e, nonostante vogliate proprio scialacquarlo quello stipendio precario, non trovate dove far l'uovo nel postprandiale?
Mentre siete lì a girare in auto o a rigirarvi i pollici in poltrona, qui per voi una lista di pasquette autorevoli:
- Capitan Schettino sceglie la sobrietà del desco familiare per un pranzo di qundici portate con mitili presi direttamente dallo scafo della Concordia e caffè nell'antica ricetta dell'annegato. Look sobrio nel pasqualizio in un total bleu che esalti la sua mise da gagà partenopeo un po' politico ante litteram e un po' furfante.
- Renzo Bossi opta per un pranzo un po' più articolato ad un'improvvisata sagra del baccello, che, con fattezze di greco baccanale, gli consente di sfoderare tutto il suo federalistico charme, sicuro retaggio pre ictus paterno. Deluso il suo autista personale che, non essendo stato invitato, svela ai nostri microfoni la dura realtà con un "le ho comprate io le birre!"
- Vasco preferisce due etti di mortazza, un bicchiere di barolo a temperatura ambiente e sedici ore non stop su facebook in cui, oltre a ripetere le recenti lezioni di kamasutra tenute on line, si prodigherà nella lettura dei tomi de Il Signore degli Anelli, le prime 3 annate de Le Ore e tutti gli editoriali di Cicciolina su Famiglia Cristiana (dal 1989 in poi).
Qualcuno ci porti le nostre granate a frammentazione. Intanto, dov'è che tenete gli amari?
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Monday, 2 April 2012
Ma quante ne sapranno sti cinesi? verrebbe quasi da chiedersi.
La cucina, si sa, è sperimentazione e la primavera porta consiglio ai cuochi mandorlati, che ne inventano sempre di nuove e di bislacche per soddisfare tutti quei palati fini che, nel tempo libero, oltre a chiedersi quale ingloriosa fine abbia fatto Enrico Papi, scelgono anche pratiche sessuali che spazino dalla coprofagia ad amene gite al monastero del divino amore più vicino. Con allarme ci vengon quindi segnalati due piatti da gourmet, che noi prontamente rigiriamo per humana conoscentia.
Non che sia una grande novità, il primo, per gioia di animalisti che di quest'idiotissima specie non se ne sono mai sbattuti un Razzo, è la gallina con sorpresa (già nota come gallina black mamba, cin cin cin che sapore pungente o coccodè alla casarduogljie), che prevede il morso in testa, ad animale ancora vivo e coccodeante, da parte di un serpente, cresciuto a dottrina comunista e sangue di bambino, a cui è stato fatto credere che Berlusconi sia ancora Premier.
Il secondo, una vera leccornia da urinarsi in testa, è l'ovetto gusto kinder (già noto come asprezza ovale o avete bimbi fateli pisciare su quest'uovo) che, opportunamente cotto per 24 ore in un bidone pieno di minzion di bimbo ancora inviolato nella psiche, rischia di diventare il nuovo trend culinario di questa stagione.
Si prevede già l'ira di vegani e vegetariani.
Noi, ansiosamente, attendiamo il cannagulu alla mugnaia (cucinato solo previo rapporto anale forzato tra il maiale e lo stesso mugnaio arrapatissimo) e la rivisitazione orientale del salentino pollo cusutu n'culu (fonti ben informate millantano che dovrebbe chiamarsi Ira avicola della Grande Muraglia), ripetendoci che, come dicevano le nostre madri e come sicuramente vi avranno detto anche le vostre, bisogna assaggiare sempre tutto.
Forse.
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Monday, 26 March 2012
Tutti da anni stanno sottovalutando la cosa.
Anche in quel dannato film con Dustin Hoffman dottore credibilissimo tutti a dire "una scimmietta? non può essere mica colpa di una tenera, berciante e pelosa scimmietta inquadrata per tutto il film?" E invece...
In Uganda migliari e migliari di bimbi giocosi si stanno lentamente tramutando in qualcosa che, i media ammericani non sia mai perdiamo un'occasione per scatenare un po' di sano panico, definiscono zombi!
Per ora, chi viene colpito dalla malattia si limita a masticare corde e legacci con cui viene tenuto a freno, ma dalla canapa ad un femore, si sa, il passo è breve. Gli attacchi verso cose e persone sembra si inneschino con i cambiamenti climatici; una sorta di metereopatia aggressiva che, se nei nostri nonni si limitava a semplici invettive contro la qualsiasi seguiti da "sto cazzo di femore oggi non mi vuol dar pace, dev'essere il tempo" e da "ventimilalire per un cd? vuoi vedermi in rovina? dillo allora, brutto stronzo d'un nipote!", in Uganda potrebbe sfociare in una vera e propria invasione.
Rinchiudetevi nelle vostre case dunque e fate incetta di munizioni.
E ricordate: alla testa, mirate alla testa!
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