Le prime avvisaglie le avevamo avute con la bandana. Ma che Berlusconi fosse un vero ribelle, con le sue documentatissime scappatelle, era fuori di dubbio.
Facile quindi ipotizzare che potesse ispirarsi ad un ribelle (ma di quelli mainstream, mica un Lemmy o un GG Allin, volesse il cielo) per il nuovo inno del Popolo delle Libertà: dopo Meno Male Che Silvio C'È, eccoci precipitare tra capo e collo Gente Della Libertà, plagiata, dicono su Twitter (e su tutti gli organi d'informazioni seri, va da sé) nientemeno che dalla me ignoratissima Gente Che Spera, del vero ribelle J. Ax.
Apriti cielo: tra minacce di denuncia e fan in rivolta, ci son stati due giorni di fuoco per il mai troppo bersagliato entourage dell'ex premier.
Giorni in cui il rapper furbetto si è goduto un bel po' di pubblicità gratuita, prima di farsi sentire in un video che definire autocelebrativo è eufemistico.
Non è proprio un plagio, e gli autori non sono riusciti ad esprimersi con la mia efficacia, ha dichiarato J. Ax: del resto l'autore di canzoni dai titoli immortali come
J. Ax, ascolta la redazione di DoReFartBurp: un bel bagno d'umiltà e non ti si ricorderà più come un Jovanotti qualsiasi.
À la prochaine,
E.
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