Friday, 6 April 2012


Non dev'essere stato facile per Gerardo Superman comunicare alla città di Pozzuoli la morte del Cristo Re. Il Salvatore, crocifisso anche quest'anno in maniera partenopea per i vostri peccati, maldidi peccatori onanisti che non siete altro, avrebbe affidato il legato miraculorum al coniglietto pasquale, al secolo Pinco Pallino (siamo convinti che lo avete già sentito nominare). Tal Pallino già si sfrega le mani ingolosito dal potere di tramutare l'acqua in vino e di convertire vergini. Invece noi, che aspettiamo il milagro della resurrezione a sete d'acqua sorgiva limpida ed inebriante per purgare i nostri animi luciferini, cosa possiamo fare se non sgranare tutta la nostra corona devozionale dei 7 Pater Ave Gloria e dedicarci ai tre misteri gaudiosi de Lo Stronzo della Settimana?

Al terzo posto, cipollinicamente bronzeo come la sua pallida faccia, il buon vecchio e caro Massimo Boldi aka Severino Cicerchia aka Adalberto Occhipinti aka come cazzo si chiamava in Fracchia la belva umana? Il nostrano attore, forte delle glorie che furono e del suo nuovo status cibernetico, si sarebbe lasciato andare in cinguettii tardo adolescenziali con tal misterioso Giuseppe, che, dopo averlo impunemente bacchettato per un placido commento sulla fine del Grande Fratello citando tutti i suoi film di lerda, s'è visto dare della capra. Ora, al di là del dubbio gusto nei citazionismi spinti circa paragoni con il mondo ovino, sin troppo ovvia la reazione del web, che, quando c'è da difendere un proprio figlio o da perdersi dietro meravigliose catene di saint antoine su sevizie animali e sul volemose bene, si schiera a spada tratta.
Al secondo posto un briccone, un gran burlone, un accarezzatore di natiche televisivo. Percival Guascone Pipi Ritto Fernandez, sindaco boliviano di Santa Cruz de la Sierra, s'è mostrato così interessato alle argomentazioni dell'assessoressa Desirèe Bravo da mostrare tutta la sua approvazione per il discorso sull'importanza della giusta dose di maraschino nell'Hemingway Special infastidendo ripetutamente le sue terga con simpatici buffetti, dita curiose, oblunghe verdure prive di semi, nasi da pinocchio, documenti della P2, topolini color antrace e becchi di tucano imbalsamato. Il tutto sotto l'occhio curioso e attento dei cameramen della tv locale e della CNN. Intervistato in merito all'imbarazzantissimo gesto svilente tutta la comunità femminile che è una vita che si lotta per la parità dei diritti e su svegliatevi come scriverebbero i seguaci di Geova su mille torri di guardia, il primo cittadino ha semplicemente dichiarato: "si anum leccas tu non peccas".
Primo posto. Non ci speravamo. Eppure, dopo piccoli scivoloni da parte della sua prole da fauna balneare del Naviglio Pavese, il Senatür non ce l'ha più dür. Noi lo avevamo avvisato durante un aperitivo il suo prediletto Trota che a spendere e spandere e a sbagliare continuamente congiuntivi finivano male, ma lui ci aveva guardato con quegli occhi intrisi di intelligenza al pari di un fagiano che osserva le canne di una doppietta che sta per sparare e aveva ribadito "alla peggio la mamma farà a tutti una macumba!"
E noi restiamo qui. In attesa. Umberto, cosa possiamo dirti più di quanto un ictus non ti ha già sussurrato anni fa in quell'impagabile testa di federalismo? Nulla Umberto, nulla. Attendiamo dunque un lascito, una serie di anatemi, qualche bambolina voodoo recapitata ai nostri indirizzi. Un'unica preghiera. Fateci carini tu e la tua signora, che noi schiavi di Roma ladrona, è manifesto, siamo gente sensibile e de core.
Alla prossima settimana!

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