Wednesday, 20 March 2013


Vorrei inaugurare una rubrica con voi, oggi, che riproporrò con cadenza completamente casuale, dettata solo dalla mia voglia. Una rubrica in cui prendo un personaggio pubblico, e vi elenco i motivi e le modalità in cui lo picchierei selvaggiamente. Questo perché sono fieramente intollerante, e alcuni personaggi in particolare mi stanno proprio sul gozzo. Oggi, dopo aver letto ben due interviste, voglio prendermela con Marco Mengoni, l'uomo che ha inaspettatamente e immeritatamente vinto a Sanremo e che odio moltissimo sin dai tempi di X-Factor. Via con le botte.

  • Scapaccione a mano aperta, forte e sonoro, in pieno viso, per aver esternato la volontà di diventare padre: mi ricordo di come frignavi ad X-Factor, Mengoni, ti ci vedo proprio con un figlio. Almeno col mio scapaccione, citando mio padre, te lo dò io un motivo per piangere.
  • Ceffone ben dosato dietro il coppino, accompagnato da un mavacaghèr, per il vezzo di continuare a definirsi re: di Re ce n'è stato uno solo, e di certo non sarai mai tu il suo erede, ragazzino.
  • Manrovescio in pieno muso con mano dotata di anello, per aver chiamato il nuovo album #prontoacorrere: così ci pensi due volte prima di saltar fuori con certi abomini letterari (l'hashtag? veramente?) e magari cominci a tirartela di meno.
  • Pestone sui piedi seguito da calcio negli stinchi, per quei pantaloni arrotolati come se avessi l'acqua in casa e la colpevole assenza di calzino: questa non devo nemmeno spiegartela. Guardati allo specchio, cialtrone.
E per oggi mi son sfogato, arrivederci alla prossima voglia di mazzate.
E v'è andata bene,
S.

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