Friday 3 February 2012


E' una Mafalda Cagnotte che ci fa da apripista invernale nel mostrarci le gioie e i sollazzi derivanti dalle abbondanti nevicate. Quello che in realtà l'immagine sottace è la sottile polemica che la Cagnotte sottolinea con la sua plastica posa da discobolo ubriaco. Ultimamente, infatti, ha ripreso a girare l'ennesima bufala che i beoni del sabato sera, affezionatissimi al cuba libre (o al cubano, che fa davvero figo se consumato con un gambo di sedano nel culo) e lontani anni luce dai prodotti caseari, hanno ripreso a far girare sui mezzi di distrazione web di massa. E giù con vaneggiamenti di latte ribollito fino a diciassette volte dopo la scadenza per essere rivenduto sotto forma di long island ed eresie quali processi di pastorizzazione portati a 190 gradi (190? ma dico, le sinapsi? vogliamo accenderle?).
Non possiamo certo volergliene alla cara Mafalda se, dopo aver aperto il suo profilo hatebook e constatato che il suo contatto Giggino ou salumiere aveva appena postato la bufala, ha deciso di dargli appuntamento fuori per lanciargli addosso bufale scadute del 1963.

Laudando quindi la perizia con cui le segnalazioni vengono portate alla nostra attenzione proprio quando non ce ne frega nulla, è un duro compito rimboccarsi le maniche e dedicarsi ai tre gioielli della corona rappresentata dal nostro Stronzo della Settimana.
Granitico al terzo posto il gusto ed il bon ton di Marco Bellocchio e sottoposti sceneggiatori nella scelta del tytolo del film su Eluana Englaro. Questi fantasisti dell'eleganza devono aver studiato per anni la tetralogia del sesso di Salieri e libri come "Trasmutazione di un titolo con vaghe allusioni sessuali" (Edizioni Paoline) per aver concepito un titolo come La Bella Addormentata. A questo punto non ci resta che attendere l'ennesima pellicola riguardante meravigliosi viaggi verso l'olocausto dal titolo Un treno chiamato desiderio.
Secondo posto ancor più elegante per quelle menti geniali del mondo pubblicitario che hanno ideato il nuovo manifesto pubblicitario del centro sportivo "Palladio" di Vicenza, basandosi sul contrasto figa superculotettemarmo - negroide dugongo cotone. Il sorridente afroqualsiasi, scelto brutto a caso, esclamerebbe "non ci vado!". La bella paperotta flessionante risponderebbe "E si vede! Ahah. Noi sì". E siamo alle solite con polemica su razzismo sì e razzismo no e strumentalizzazioni tanto per arricchire il programma di trasmissioni pomeridiane.
Ma al primo posto dobbiamo inchinarci all'uomo che, prese le redini di un cocchio scottante, è stato travolto, probabilmente, dalla stessa verve comica del suo predecessore. Plauso maximo quindi per il nuovo premier Monti e per la monotonia del posto fisso. Pensateci, non si può di certo dar torto a quest'uomo. Anche noi, d'altronde, abbiamo alternato fasi in cui eravamo disoccupati con fasi in cui eravamo davvero disoccupati, periodi in cui eravamo inoccupati a periodi in cui non riuscivamo a trovare davvero un cazzo che non fosse lavare i piatti a nero nei peggiori bar di Caracas.
E sapessi quanto ci si divertiva!
Alla prossima settimana!

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