Wednesday, 16 May 2012


La mia tastiera si sta ribellando, il correttore automatico di Word fa gli straordinari, ed io stesso devo turarmi il naso nel digitare il nome del personaggio di cui parliamo oggi, amici. Kekko (sic). Santo dio, Kekko, si chiama. Chissà se a scriverlo più volte non esorcizzi il malessere che mi provoca: Kekkokekkokekkokekkokekko. Macché. E dire che avevamo già parlato di lui scrivendo di Sanremo, ma farne un protagonista mi fa davvero male. Eppure, cavolo, in una recente intervista scopriamo che Kekko (cantante dei Modà, per chi come me non lo sapesse) è uno di quei simpaticoni che ha una cattiva parola per tutti, da Emma Marrone ai suoi vecchi manager, e che dà allegramente la colpa di ciò al suo fantomatico alter-ego che ha originalissimamente appellato Frankie, ricordando al contempo, come se non ce ne fossimo accorti, che i Modà non sono mica supereroi: solo grandissimi pezzi di merda.
Allora perché, chiederete, dedicargli tanto spazio? È presto detto: Kekko ne ha anche per Giulianone Sangiorgi e i Negramaro, e solo Odino sa quanto ci piaccia leggerne male. Solo una precisazione, Giulia': se qualcuno ha detto, riguardo a una vostra canzone, che sembra scritta dai Modà, è un modo neppure troppo velato per dirti che fa cacare.
À la prochaine,
E.

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