Con quale gaudio e quale gioia mi tocca accogliervi oggi, austeri lettori, alla vostra rubrica domenicale preferita? Con nessuna, amici miei, con nessuna.
No, non è perché ho dormito quattro ore di fianco ad un energumeno eugubino barbuto e superdotato che oggi sono così scorbutico, ma per via del male che attanaglia ogni uomo in determinati periodi della propria esistenza: la mancanza di un utero da impollinare.
Ed è così, con la morte nel cuore, che vi introduco a ciò per cui questa rubrica è nata: raccontarvi una nuova, fantastica ed emozionante biografia.
Una biografia coi baffi.
Il 20 febbraio del 1953 nasce a Milano uno degli uomini più influenti del nostro pianeta, che, grazie alla sua dialettica e il suo asma imperante, ha condizionato i nostri acquisti per decenni: Roberto Da Crema.
Grazie a questa mitologica figura, metà baffoni alla Stalin e metà riccioloni alla Gullit, nel corso degli anni ci siamo ritrovati in casa gioielli come i famosissimi orologi russi Raketa, precisi fino al millesimo di secondo, in giubbini ecologici in pelle-e-e (e non chiedetemi per cosa sta la –e-e perché nessuno l’hai mai scoperto), e la utilissima scala snodabile.
Ma no lettori, non è per questo che vogliamo ricordarlo, ma per un’altra ben nobile missione: averci insegnato nel 2004 in tv il lessico dell’alta politica, usato dai nostri leader per avvincenti e combattute arringhe.
Qualche anno fa il Nostro, grazie all'acquisita fama, si è anche candidato come consigliere a Milano, appoggiando il famoso partito “Forza Panino".
Che dire, ti ringraziamo Roberto perchè anche noi, adesso, possiamo addentrarci nei meandri dell’italico idioma per suggestivi dibattiti sulla questione morale insita nel nostro paese.
Alla prossima, con più garbo.
No comments:
Post a Comment