Thursday, 31 May 2012
Wednesday, 30 May 2012
Siamo stanchi ed è ora di protestare, perché qui ne va della nostra libertà.
Non è giusto pensare che ci sono alcune categorie umane costantemente protette dalla stampa, con noi che, come opinione pubblica, non siamo messi in grado di ottenere la giustizia che meritiamo.
Lo avrete letto tutti: Justin Bieber ha picchiato selvaggiamente un paparazzo. Ora, direte voi, non è mica il primo, non è il caso di farne una tragedia. Sì, ma diamine, possibile che anche cercando in siti d'oltreoceano si trovino magari foto della temibile aggressione (per chi è troppo sensibile per guardare si segnalano graffi, tirate di capelli e copiose lacrime post-rissa), ma giammai il nome del paparazzo malmenato?
Questo inetto privo di dignità si fa pestare da uno scricciolo, ha l'ardire di denunziarlo alle autorità, ma si fa scudo della stampa per non rivelare il proprio nome ed essere (giustamente) schernito dal mondo intero?
Troppo comodo, caro mio, troppo comodo.
À la prochaine,
E.
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Tuesday, 29 May 2012
Monday, 28 May 2012
La saga che voi tutti aspettavate trepidanti ha finalmente inizio.
La Principessa della Luna ed il Santissimo sono in pericolo estremo. Al potentissimo cyborg Ratzinger l'arduo compito di portare gli umani al Grande Pianeta e ripristinare l'energia galattica vaticana che da secoli tutto muove e tutto domina. Ma il tempo stringe. L'energia galattica vaticana si affievolisce giorno dopo giorno a causa della pedofilia dei piccoli adepti del culto unita ad un'inspiegabile voglia di pelo borbonico. Come degna conseguenza le forme di vita del pianeta stanno diventando aggressive e sanguinarie, e la civiltà sta regredendo.
Riuscirà il nostro eroe a smascherare il complotto che vede tutti i suoi preziosissimi documenti teutonici alla mercè di libri e giornali d'elettronica moderna? Per ora la risposta è semplice e, come nei migliori gialli che si rispettino, il colpevole è ancora sempre il maggiordomo.
Ma sarà davvero tutta colpa dell'arcangelo corvo Paolo Gabriello?
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Sunday, 27 May 2012
Buongiorno obesissimi lettori di questa
rubrica e bentornati a La Nouvelle Cuisine di Idiosincrasia Alterata. Quest'oggi, dopo una sbronza che
definire epocale è riduttiva e la conseguente inappetenza dovuta alla contorsione delle mie budella, direi che piuttosto di parlare di come preparare una gustosa ricetta (che sicuramente rovinereste perchè non siete in
grado di fare nulla, figuriamoci di realizzare i capolavori culinari
che vi propongo) vi svelerò il grande segreto del 2012: cos'è
davvero il sushi.
Da sempre si pensa che il sushi sia un
cibo giapponese a base di pesce e riso.
Ma sapete che pesce è quello
che vi spacciano per salmone o tonno?
Bene, avete presente quella volta alle scuole medie quando il bulletto dell'ultimo banco vi ha dato del succhia
cazzi? Ora potrete rispondergli “non sono un succhia cazzi, ma un
mangia cazzi!”.
Proprio così, quel grosso maki che
avete divorato con gusto intinto di grondante salsa di soia e wasabi, viene ricavato dal
famoso pesce Cazzo.
Ora ha tutto un altro sapore vero?
Sono convinto che comunque molti di voi apprezzeranno lo stesso, forse ancor di più.
D'altronde, come recita un vecchio detto: “ i gusti son gusti, disse il maiale e poi si andò a rotolare nella merda.”
Alla prossima!
Ora ha tutto un altro sapore vero?
Sono convinto che comunque molti di voi apprezzeranno lo stesso, forse ancor di più.
D'altronde, come recita un vecchio detto: “ i gusti son gusti, disse il maiale e poi si andò a rotolare nella merda.”
Alla prossima!
Ps: per quanto riguarda il Wasabi, davvero, è meglio che non sappiate da dove viene ricavata quella roba verde.
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Friday, 25 May 2012
Quello che sentite appizzando i vostri padiglioni auricolari all'aere è il nitido eco della nostra maraviglia, espressa in un coro di O la cui forma sarebbe degna della miglior sfinterica ellisse.
L'aver rinvenuto una tale perla fotografica, difatti, ci reca diletto e giubilo, soprattutto in virtù del delineare a poco a poco i passaggi salienti che caratterizzarono l'infanzia del nostro affezionatissimo Antioco Merdo, meglio conosciuto come il Barone Merdo.
Nel documento fotoimpressionato, alla mercè del popolino ghiotto e nullafacente, viene mostrata, priva di lusinghe e filtri, la letizia inespressa nel giorno del 17esimo mese di regno in quel di Düsseldorf, dove Antioco, fintamente sorridente, prova finalmente l'agognato regalo fattogli da Tata Renata: uno scranno privo di schienale di papale fattura. Lo scranno, in puro vimini intagliato, meglio conosciuto come Seviziatore Culorum o Procacciatore di ernie inguinali nelle patrie galere dove la tortura ancora è in voga, conferirà al Barone la ben nota postura a puzinetto (giara di dubbie e/o infime dimensioni per la raccolta delle ulive rancide) che lo renderà così facocero nella camminata e così temibile agli occhi dei villeggianti dell'alta bergamasca. Da notare comunque le bretelle virilmente tese a fasciare la sobrietà di un pancino fresco e pronto alla digestione del quadrilatero in salmì (un trito di fagiana-maiale-agnello-tigre sapientemente frollato e spadellato dopo sedici ore di cottura), prelibatezza sempre di Tata Renata.
Tenzone non facile è stata l'elezione del biquindicinale nome che si erge e si fregia dell'aureo epiteto di Stronzo del Mese.
In dirittura ci son finiti in due, entrambi con un amore per gli animali malamente corrisposto.
Il primo, direttamente da Israele, è un uomo ha avuto l'ardire e la presunzione di divorziare da sua moglie, rea di voler condividere il talamo nuziale con 550 gatti. L'uomo pare non sia riuscito proprio a venire a capo della quotidianità felina, nonostante la soluzione, consigliata da qualsiasi nonna abbia vissuto la guerra, fosse così a portata di mano. D'altronde, il coniglio in umido resta sempre un ottimo secondo.
Potrete immaginare poi, mentre d'Israele ci occupavamo, il nostro stupore nel ricevere una missiva contenente segnalazione niente di meno che dal suo Primo Ministro. E invece era pia illusione pre ictus. Letargici ringraziamenti, invece, ci vediamo costretti ad indirizzare alla vice capo fattucchiera Sharon da Grenoble per averci facilitato il caso di Jerard Reiter, barbuto beone arrestato per guida in stato di ebbrezza in compagnia di una zebra e di un pappagallo. Intervistato ai nostri microfoni, l'uomo ha ruttato le sue motivazioni d'innocenza insieme a 4 gingerini recoaro allungati con mezzo litro di sanbuca dichiarando: "Ma è possibile che un gentiluomo non possa più uscire per brindare serenamente insieme a sua suocera e a suo cognato?"
In realtà fonti ben informate svelano che l'uomo sia stato costretto dagli stessi animali a mentire e che l'idea dei bagordi sia nata proprio dal pappagallo Sergio con l'intento di far sbronzare Jerard a tal punto da rendere facile il furto del suo pick up, da usare successivamente per una fuga d'amore con la zebra Luana.
Dove andremo a finire? Alla prossima settimana, magari.
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Wednesday, 23 May 2012
Quesito del giorno: cosa si fa quando si comincia a perdere terreno per riacquistare fama? Facile, e lo insegna anche il cinema: si vanno a recuperare le radici. Lo sa bene il bolso ma simpatico Max Pezzali che, forte del ventennale di Hanno Ucciso L'Uomo Ragno ne fa uscire una versione reinterpretata assieme a tutti quegli attempati similribelli che in Italia si fanno chiamare rapper. E, come se non bastasse, si fa ritrarre assieme al vecchio compare Mauro tisicercaperventannieguardacasospuntisoloora Repetto, imbruttito da un paio di baffi che fanno tanto hipster fuori tempo massimo (che poi m'aspettavo che il sempre professionale Tgcom definisse rubata la foto, che tutti noi ci mettiamo allegri in posa quando ci scattano le foto di nascosto). Ebbene i due, secondo l'informatissimo Nikki (Nikki santo dio, chi di voi si ricorda L'Ultimo Bicchiere?) starebbero provando in gran segreto nientemeno che in un bar karaoke, tra birre medie scolate come nulla e interpretazioni imbarazzanti di The Eye Of The Tiger e Laura Non C'È.
Che dire? A Max in fondo noi si vuol bene.
Però che tristezza.
À la prochaine,
E.
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Tuesday, 22 May 2012
Monday, 21 May 2012
Mentre la terra trema e le piattaforme del buon giornalismo ci mostrano video di infanzie felici premortem, è nostro ardito compito il fornire ai rappresentanti del popolo, alla falange armata di finto perbenismo che infesta le istituzioni, alle ingessate, politicizzate, canute e meno canute teste (a pigna) dal sorriso facile e dalla lacrima tardiva, un decalogo delle cose da non dire (e magari da non scrivere come aggiornamento di status sui social network) subito dopo una calamità naturale come un terremoto.
1. "L'accaduto ci colpisce tutti in quanto italiani. Extracomunitari ce n'erano tra le vittime?"
2. "Ho nel cuore le vittime della tragedia. Anche io ci ho perso un'intera collezione di Tex Willer."
3. "E' per caso cascato Ferrara dal seggiolone?"
4. "Non ci crederete ma io non ho sentito nulla. Ero troppo preso a spendere i vostri soldi."
5. "Mia nonna me le dava più forti."
6. "Ma sul serio c'era una torre dell'orologio lì? Ne siete sicuri? Sicuri sicuri?"
7. "La risposta dello Stato non si farà attendere. Subito coperte per l'inverno agli sfollati."
8. "Quello che è successo è una disgrazia. La preoccupazione non mi ha fatto chiudere occhio questa notte. L'evidenza di non poter guardare il Grande Fratello il prossimo anno è però un qualcosa con cui dovremo imparare a convivere."
9. "In questo periodo l'Italia deve fronteggiare gravi avvenimenti. I terremoti e la crisi scuotono lo stivale. Come? E' finito anche il campionato?"
10. "Il colmo per uno sfollato?"
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Saturday, 19 May 2012
Friday, 18 May 2012
Quando nel 1945 il piccolo Antioco Merdo (73 chili post clistere evacuativo) divenne podestà di Recanati le prime azioni politiche intraprese furono il rendere illegali le letture del Leopardi (ritenute responsabili di un'epidemia di colite spastica), sancire l'obbligatorietà di giochi come la cavallina e lo spingisederi durante la festa del patrono e garantire asilo politico a tutti i bambini venuti dal Brasile su cui esisteva ancora la vexata quaestio del loro esser cloni di Hitler o proprio dello stesso Antioco.
Nello scatto rubato dal fotografo di turno si può notare lo sguardo accigliato del Barone Merdo in concomitanza del suo aver appreso che il dazio pagatogli dai coloni, che si spezzano la schiena sulle sue terre, consiste di soli 43 chili di patate pasta gialla (specialità di cui il nostro resta ghiottissimo) e sedici pastinache di fallica fattura. Il tutto abilmente celato nel cestino di vimini intrecciatogli personalmente da tata Renata in occasione del suo quinto vergognoso compleanno. Degno di nota anche il rigatino quadribottone (con un quinto bottone privo d'asola inserito al solo scopo di illudere e destabilizzare i possibili rivali amorosi) che ne esalta la statuaria e imbolsita figura. Scarpine di cuoio nanesco rinforzate con estratto di corno di gnu e spalmate di sciroppo di crigno per potenziare i calci nel culo con cui addestra i suoi sedici dobermann.
Rotti gli indugi sull'infanzia felice del nostro futuro despota, è sicuro e ingrato compito il passare in rassegna le tre posizioni della classifica che il migliore dei teologi non saprebbe come spiegare ai propri seguaci: Lo Stronzo della Settimana.
Al terzo posto la riprova che ad una festa non vanno mai invitati i delfini. Che da queste parti i delfini non siano mai stati visti di buon occhio era cosa sin troppo manifesta: sfiatano, gorgheggiano, ridono come beoti e il solo fatto che in concomitanza di una catastrofe vogon possano essere i soli a salvarsi ci manda ancora in bestia. Che però, invitati ad un rave, si mettano a fare incetta delle vostre personali scorte di droghe è davvero troppo. Bronzo quindi alla coppia di delfini Shadow and Chelmers, delle cui gesta si apprende con ritardo ma la cui menzione appare subito doverosa e necessaria.
Secondo posto parimeritrale per i protagonisti del gioco Scova la sorpresa nel tuo hamburger. Da una parte l'arrapatissimo Ryan Hart (sguardo spermatico del classico adolescente targato usa che si frantuma mani e scroto a furia di maniglioni), che con il dito rinvenuto nel proprio panino totalizza un punteggio di 143 schiaffi. Dall'altra Costantino Vitaliano che, sotto mentite spoglie, ha rinvenuto nel proprio mcdonaldesco pasto quello che Buffalo Bill per lo più inseriva in bocca a tutte le sue vittime: un lepidottero testa di morte del peso di 16 libbre. Però frittissimo.
Primo posto italico e caro al duce per l'asso delle palle Paolo di Canio, che, a sorpresa si potrebbe dire, è stato accusato addirittura di razzismo da parte della Football Association inglese per i suoi presunti insulti al calciatore Jonathan Tehoue. Come sia potuto accadere non ce lo spieghiamo. Dev'essere una persecuzione per quest'uomo. Già tempo fa venne ingiustamente accusato di aver salutato (con un gesto che non era assolutamente un'apologia di fascismo) Alessandra Mussolini. Una personcina così fine come Di Canio è sempre stata affabile e incline al confronto multietnico, come del resto dimostrano le sue ultime dichiarazioni "Adoro giocare e disputare partite di pallone e palla avvelenata con negri, negracci, negroidi e cotone"
A Paolino la nostra vicinanza, un oro e la possibilità di un incontro ravvicinato con le sette ancelle del Barone Merdo.
Alla prossima settimana!
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Thursday, 17 May 2012
Wednesday, 16 May 2012
La mia tastiera si sta ribellando, il correttore automatico di Word fa gli straordinari, ed io stesso devo turarmi il naso nel digitare il nome del personaggio di cui parliamo oggi, amici. Kekko (sic). Santo dio, Kekko, si chiama. Chissà se a scriverlo più volte non esorcizzi il malessere che mi provoca: Kekkokekkokekkokekkokekko. Macché. E dire che avevamo già parlato di lui scrivendo di Sanremo, ma farne un protagonista mi fa davvero male. Eppure, cavolo, in una recente intervista scopriamo che Kekko (cantante dei Modà, per chi come me non lo sapesse) è uno di quei simpaticoni che ha una cattiva parola per tutti, da Emma Marrone ai suoi vecchi manager, e che dà allegramente la colpa di ciò al suo fantomatico alter-ego che ha originalissimamente appellato Frankie, ricordando al contempo, come se non ce ne fossimo accorti, che i Modà non sono mica supereroi: solo grandissimi pezzi di merda.
Allora perché, chiederete, dedicargli tanto spazio? È presto detto: Kekko ne ha anche per Giulianone Sangiorgi e i Negramaro, e solo Odino sa quanto ci piaccia leggerne male. Solo una precisazione, Giulia': se qualcuno ha detto, riguardo a una vostra canzone, che sembra scritta dai Modà, è un modo neppure troppo velato per dirti che fa cacare.
À la prochaine,
E.
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Tuesday, 15 May 2012
Monday, 14 May 2012
Diciamolo pure, a chi è che non piacciono i clown?
A me, ad esempio. E poco importava quanto potessi piangere al cospetto del parentame nell'esprimere, con frasi precise e circostanziate, che a me di andare a quel maledetto circo del quadrunipote Orfei non mi interessava più del sapere la risposta alla domanda del Ma sai cos'ha fatto il nipote del cognato della zia del fratello di tuo padre? Questo disappunto nei confronti di pagliacci e pagliaccetti fu subito così chiaro ai miei che pensarono bene, alle soglie dei primi anni novanta, di mettere nella mia stanza un bel quadro di un pagliaccio piangente che avrebbe turbato i miei sogni per i 15 anni a venire.
Eppure non si spinsero mai oltre. Non arrivarono ad ingaggiare mai nessun Pennywise per farmi venire un infarto nella settimana del mio compleanno. Vi siete ingolositi, ammettetelo. Se voi, genitori modello amanti di instagram e dei tag su pupazzi e frasi che a dir fatte sarebbe un eufemismo condito, volete rendere davvero speciale il compleanno (e i futuri sette anni di psicanalisi) della vostra prole non dovete far altro che ingaggiare il clown cattivissimo Dominic Deville che attuerà uno stalking selvaggio fino alle estreme conseguenze: una torta in pieno viso, si spera.A me, ad esempio. E poco importava quanto potessi piangere al cospetto del parentame nell'esprimere, con frasi precise e circostanziate, che a me di andare a quel maledetto circo del quadrunipote Orfei non mi interessava più del sapere la risposta alla domanda del Ma sai cos'ha fatto il nipote del cognato della zia del fratello di tuo padre? Questo disappunto nei confronti di pagliacci e pagliaccetti fu subito così chiaro ai miei che pensarono bene, alle soglie dei primi anni novanta, di mettere nella mia stanza un bel quadro di un pagliaccio piangente che avrebbe turbato i miei sogni per i 15 anni a venire.
Galleggiano.
Galleggiano tutti.
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Sunday, 13 May 2012
Buongiorno cari amici lontani e vicini,
e bentornati alla rubrica più antibiotica degli ultimi mesi: la
raffreddatissima Memoirs Of Life.
Oggi parleremo di una delle star più
epatitiche della storia della musica, di uno dei batteristi più
tatuati sul pianeta, di una delle menti dietro la moda della
depilazione intima: il dotatissimo Tommy Lee.
Tommy Lee Bass, nasce ad Atene nel
1962, da un vecchio militare americano e da una soubrette greca e fin da subito pare interessato più al mondo femminile che ai giocattoli:
smette di essere allattato al seno all'età di 13 anni, con suo
enorme disappunto.
Il Nostro, ancora voglioso di senoni,
cresce negli Stati Uniti e impara a suonare la batteria perché il
suo amico Vince Neil gli suggerisce che “per avere figa, devi avere
un bello strumento e non mi riferisco al pene”.
La cosa si rivela veritiera e, dopo
essersi fatto più ragazze lui che milioni di dollari Steve Jobs,
Tommy arriva a sposarsi con colei che è la maggior
causa di cecità negli adolescenti degli anni '90: Pamela Anderson.
Ed è durante il matrimonio che spunta un filmato amatoriale dei due
che, oltre a causare l'aumento di donazioni nelle banche del seme e
il consumo di kleenex nel mondo, mostra agli onanisti la vera dote
del batterista: una mazza smisurata al posto del pene.
Una mazza così grande che la Verga di Aronne al
confronto sembra un ramoscello di ulivo.
E così si spiega anche la sua
perizia ai tamburi: suonare con 3 bacchette e decisamente più facile
che con 2.
Il resto è storia recente, Tommy si da
al rap, poi di nuovo al rock, poi all'emo, poi fa il dj, insomma si dedica a tutti i generi
che gli possono assicurare tette come se piovessero.
E magari sarà incoerente, farà anche schifo, ma il suo obiettivo lo raggiunge.
E magari sarà incoerente, farà anche schifo, ma il suo obiettivo lo raggiunge.
Sempre.
Saturday, 12 May 2012
Le visite inaspettate sono le più gradite, almeno così si dice. Ma aspettate e un'altra ne avrete: c'era una volta, dirà il sottoscritto professor Aristide Maria Verdirame (coi suggerimenti preziosi dell'onnisciente Brigida), e comincerà un'altra puntata di
COGLIONI DI MULO
e altre meraviglie della natura
Ricorderete tutti il mio animale domestico preferito, il pappagallo sotto steroidi Ettore (e se non lo ricordate andate a riguardarlo, scansafatiche che non siete altro), silenzioso compare di tutte le mie peripezie in giro per il mondo o quasi.
Quello che noi non sapevamo è che Ettore ha un fratello maggiore, Ernesto detto il temibile, che lo viene a trovare una volta ogni cinque anni. La foto immortala Ernesto (non c'è dato conoscerne il cognome, Ettore non l'ha mai rivelato) un attimo dopo aver rilasciato sulla nostra casa la sua valigia ma soprattutto un pacco di mamma Repulsia, genitrice dei due pappagalli, contenente le specialità della loro terra - nella fattispecie Rocca Cannuccia (CZ): 'nduja piccantissima, soppressata abominevole e peperoncino esplosivo. Proprio quest'ultimo ha innescato una reazione che ha portato all'esplosione della caldaia: il primo motivo per rendere inopportuna la permanenza di Ernesto per tre mesetti nella stanza degli ospiti. Poi ci sono le ovvie avanches a Brigida, ma la micropenìa dovuta agli steroidi le rende risibili.
Quello che noi non sapevamo è che Ettore ha un fratello maggiore, Ernesto detto il temibile, che lo viene a trovare una volta ogni cinque anni. La foto immortala Ernesto (non c'è dato conoscerne il cognome, Ettore non l'ha mai rivelato) un attimo dopo aver rilasciato sulla nostra casa la sua valigia ma soprattutto un pacco di mamma Repulsia, genitrice dei due pappagalli, contenente le specialità della loro terra - nella fattispecie Rocca Cannuccia (CZ): 'nduja piccantissima, soppressata abominevole e peperoncino esplosivo. Proprio quest'ultimo ha innescato una reazione che ha portato all'esplosione della caldaia: il primo motivo per rendere inopportuna la permanenza di Ernesto per tre mesetti nella stanza degli ospiti. Poi ci sono le ovvie avanches a Brigida, ma la micropenìa dovuta agli steroidi le rende risibili.
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Friday, 11 May 2012
Quando Antioco Merdo venne prelevato dall'orfanotrofio di Fragagnano nel 1937 era nato settimino da appena novantadue ore e quarantamila secondi. Affetto dal morbo della dominazione, venne svezzato da tata Renata, un gerarca nazista abilmente camuffato, a suon di manrovesci e sputi, che gli permisero, questi ultimi, di mantenere ferma e fiera quella capigliatura così à la page tanto da divenire motivo d'invidia in tutto il terzo reich tedesco. Del modico peso di 46 chili già in tenera età, il piccolo Antioco produsse il primo vocalizzo durante un ballo in maschera alla corte della regina d'inghilterra, iato gutturale interpretato dagli astanti in un endecasillabo trasversale della durata di sedici minuti. L'euforia dei palati fini indusse la regina a proclamarlo immediatamente Barone, titolo con cui un domani avrebbe terrorizzato i piccoli comuni del basso Lazio e la frazione di Ponte Biscottino.
Miliari e miliari le vicissitudini che ci vedranno col fiato sospeso, sempre più ansiosi di sapere vita opere e onanismi del Barone Merdo, e che ci condurranno mano a mano a scoprire le tre posizioni della classifica più avvilente delle gallerie di foto Instagram: Lo Stronzo della Settimana.
Al terzo posto la citazione è d'obbligo il menefreghismo con spallucce un'opinione per il bluff che voleva Federico Moccia, il nostro scrittore preferito dopo Alfonso Luigi Marra, sindaco del paese di Vattelapesca. Di fronte alla richiesta disperata del sindaco uscente di usare lui come adeguato pupazzo da scrivania, l'autore di bestseller, che tanto gaudio e tanto tribolare ha causato ai nostri sfinteri, avrebbe dichiarato "Non sono un politico, però se il mio nome serve per il bene del paese, ci sto" Ti stimiamo Federico. Immaginiamo che la stessa affermazione, rivisitata in chiave narrativo-romanzesca, tu l'abbia fatta anche al primo colloquio in Feltrinelli.
Il secondo posto conferisce un argento placcato, a dispetto del cognome, all'ex anagraficamente segnalato Tyler Gold, imprenditore 23enne che, per distinguersi dalla massa, farsi notare e incutere maggior timore in colleghi e pony express, ha deciso di cambiare il proprio nome in Tyrannosaurus Rex. Un cambiamento che tanto ricorda il Max Power che tanto caro fu ad Homer Simpson.
Ma ola là vi pareva che l'oro non dovesse essere smezzato in un parimerito?
- all'angolo verde pistacchio Pam, la vergine cabarettista 70enne che, dopo una vita di privazioni asinine in favore della propria carriera che la propone ai nostri occhi come l'ennesimo nostro "ah sì,da nessuna parte" in risposta alla vexata quaestio del "dov'è che t'avevamo già visto?", si è finalmente decisa ad aprire i battenti in favore ora della verga. Si prevedono frotte e frotte di geriatrici pretendenti.
- all'angolo caramello, invece, colei che del buon vecchio detto Vuoi dimagrire? Caca ha deciso di farne una religione. Stiamo parlando della 39enne Ruth, fanatica della dieta a zona (rettale), e della sua propensione ad assumere una quantità di lassativi tale da poter evacuare quasi a comando.
A queste due rappresentanti dello stoicismo che alle volte si cela dietro la ghiandola pineale di una donna il nostro plauso aurato, insieme all'augurio di essere possedute dal pesantissimo Barone Merdo.
Alla prossima settimana!
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Thursday, 10 May 2012
Wednesday, 9 May 2012
Ma cos'è questa merda?, ha tuonato in maniera assai diplomatica l'Injenier M. quando gli abbiamo presentato l'articolo che volevamo pubblicare oggi, e che riguardava lo sposalizio di Vasco nonsopiùcosainventareperfarminotare Rossi. Cosa credete, che un vecchio con l'alzheimer interessi ancora a qualcuno?, ha sentenziato prima di versarsi il caffè nella manica della giacca, incolpando poi Papa Giovanni XXIII del suo braccio umido.
È così che ci siam trovati, gioco forza, a torchiare i nostri informatori per un nuovo scoop; missione compiuta: uno degli idoli di redazione, quel John Travolta capace di far tremolare commossi i nostri musetti nella serie di Senti Chi Parla e far gonfiare i nostri petti di maschio orgoglio quando lo vediamo nei panni di Vincent Vega, ha in realtà confermato quello che temevamo nei suoi esordi danzerecci e di sabato sera febbricitanti: come molti ballerini prima di lui, egli è malato. Ha il morbo di Gay. In fase avanzata poi, visto che ci prova con chiunque gli capiti a tiro ed abbia anche la premura di denunziarlo. Quello che voi non sapete e noi sì (gne gne gne) è che in realtà il buon John non è colpevole di frocezza come pensate, ma è tutto un disegno superiore dettato dalla volontà dell'ineffabile L. Ron Hubbard, fondatore di Dianetics, religione di cui il Travolta è fedele seguace. Il suo compito, infatti, sarebbe quello di infondere il suo eccesso di virilità (sottolineato dalle sue indomite mascelle) tramite inserimento del pene nell'ano del prescelto. Missione fallita, se il prescelto non è d'accordo.
À la prochaine,
E.
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Tuesday, 8 May 2012
Monday, 7 May 2012
Nelle notti insonni che profumano di primavera, quando la solitudine attanaglia persino i cuori ed i lombi più puri, mai ci si sognerebbe di cercar conforto in un sito di santini e pellegrinaggi olistici in favore della santa vergine. La scelta è scontato che debba cadere su piattaforme hostanti video di furiosi accoppiamenti e immagini di giumente vogliose. Gli utenti più attivi possono dormire sogni sereni. Un recente studio (fatto dalla Symantec, mica dal monastero della Madonna del Divino Amore) ha svelato non solo che masturbarsi a gravità zero non permette di avere la vista a raggi x, ma addirittura che il cercare per la rete una biondona che si intrattiene serenamente con quattro titani dalla cintola in giù sarebbe più sicuro del ricercare il testo originale di Acqua siamo Noi dei Gen Rosso.
Pensateci al prossimo click sul link la salvezza dietro l'angolo o mentre sfogliate la vostra copia on line de La Torre di Guardia.
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Sunday, 6 May 2012
Buonasera cari amici e bentornati alla
rubrica amata dai grandi e piccoli obesi del mondo: La Nouvelle
Cuisine di Idiosincrasia Alterata.
Oggi vi insegneremo a cucinare il pasto preferito dalle rock star più famose degli anni '70: il Risotto ai Funghi.
Oggi vi insegneremo a cucinare il pasto preferito dalle rock star più famose degli anni '70: il Risotto ai Funghi.
Innanzitutto affettate uno scalogno
bello panciuto e fatelo soffriggere con dell'ottimo e sano olio di
oliva. Una volta che lo scalogno sarà ben dorato aggiungete il riso
e fatelo tostare per bene, aggiungendo del vino bianco da cucina. Nel
frattempo recatevi ad Amsterdam e comprate dei gustosi Psylocibe
Cubensis, fungo raro dal gusto corposo, l'unico adatto al nostro
risotto. Tornerete sicuramente in tempo per aggiungere al riso del
brodo vegetale e i funghi di cui sopra. Continuate ad aggiungere il
brodo fin quando il risotto non sarà pronto.
Ora servite in tavola, mangiate e dopo
un paio di ore scoprirete che
tutta la materia non è altro che energia condensata in una
vibrazione a bassa frequenza, che tutti siamo una sola coscienza che
sperimenta sé stessa in modo plurisoggettivo, che la vita è solo un
sogno e noi non siamo che l'immaginazione di noi stessi.
Bene,
si può passare al dolce!
Alla
prossima!
Vino
Consigliato: infuso di stramonio.
(Ricetta
in memoria del grande Bill Hicks)
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Saturday, 5 May 2012
Friday, 4 May 2012
"Papà, secondo te i marxisti cinesi son revisionisti?"
Questo avrebbe chiesto la piccola Giannunzia a suo padre Grigori Ludmillo, cinquantasettenne anni passati ad avvitare bulloni col culo nella Facchineria Equitalis e Qualis. In risposta, la piccola avrebbe ricevuto tre salami di magro, una caciotta da chilo e quarantadue bulloni ancora caldi con l'implicito augurio di sollazzare gendarmi e politici nelle patrie reti televisive "chè darla via, cuor di miele del babbo, ancora non è tassabile o tassato!"
Cercando forza e stimolo nell'augurio di Grigori, nostro compito è quello di decantare a mo' di poesiola natalizia le 3 posizioni cinque della classifica che proprio ieri in quel di Bergamo ha costretto un pover uomo a chiudersi in un negozio di raudi e miccette, minacciando ostaggi all'urlo di "Voglio sapere in anticipo chi è Lo Stronzo della Settimana!"
Al terzo e smunto posto il tripudio dei te l'avevo detto si sposa quasi con il Provaci ancora Corona. Già qualche settimana fa ci eravamo chiesti come mai la gendarmeriè italica accorresse con tanta furia ippica al grido telefonico disperato del tatuatissimo, ponendoci le ingiuste e infauste domande. In risposta il migliore dei non diamoci troppa pena a prendere la paletta e mettiamo tutto sotto il tappeto ha visto il trasferimento del luogotenente dei carabinieri Enrico Guastini, comandante della stazione Moscova, in quel di Pavia, sclelta al posto delle miniere di sale di Carovigno.
Secondo posto brillante per colui il quale di viagra e pompette non può certo dire di aver bisogno. Henry Wolf, difatti, vanta la più eloquente forma di priapismo assoluto in seguito ad un giro su una moto con una "particolare sella in rilievo" (pare che sulla sella un invisibile dildo stuzzichi la prostata di chi si siede causando una postillonage perenne). Da due anni per il povero lupetto è sempre mezzogiorno e noi possiamo solo regalargli un lustratissimo argento, invitandolo a ponderare la professione di spaccatore di noci per feste e banchetti eleganti.
Dopo una menzione argentea di tal pregio restiamo anche noi basiti da un primo posto così brillante da aver mosso a compassione, stranamente insieme per la prima volta, noi ed il mondo animalista tutto.
Oro, signori, oro vero per il mandorlato Zhang Bangsheng, cinquantanni passati a sbucciar banane per gli scimpanzè dello zoo in cui lavora, il quale, non pago del suo già manifesto amore per gli animali, si è prodigato nell'aiutare anche le scimmie più bisognose d'aiuto, agevolando in modo bislacco ed orale la defecatio ritardata della scimmitta Sergio.
A quest'uomo, sicuramente non nuovo a pratiche quali il dirty sanchez o il trappista rimbalzello, la nostra stima e l'oro più meritato.
Alla prossima settimana!
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Lo Stronzo della Settimana,
lostronzodellasettimana
Thursday, 3 May 2012
Wednesday, 2 May 2012
T'aggio vuluto bene a te, tu mm'è vuluto bene a me, mo nun ce amammo cchiù, ma e vvote tu, distrattamente pienze a me..., canta un qualsiasi menestrello partenopeo, categoria umana da noi tanto amata. E mai come questa volta o core ci si stringe e ci scappano i lacrimoni, di fronte ad una notizia che vede sgretolarsi non uno stantio rapporto di coppia, né un qualunque matrimonio già ucciso da anni di abitudini e indifferenza, ma un ben più saldo rapporto sororale.
Già, perché l'affermata attrice Stefania Rocca non vuol più saperne
A nulla sono valsi i doni di dildo in madreperla, manette scamosciate per non rovinare la pelle dei polsi, lingerie che ben poco lasciano all'immaginazione: Stefania è inamovibile, e a Silvia vien da chiedere se non crede che quella pole dance durante la festa per i 112 anni del nonno Vittorio (cosa che ha definitivamente minato le finanze dell'anziano, che spende la pensione in Viagra dopo la visione l'osceno spettacolino) non sia stata eccessiva.
Ma si sa, a noi piace il trionfo dell'amore: torna, Stefania, sta casa 'spetta a tte.
À la prochaine,
E.
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dorefartburp
Tuesday, 1 May 2012
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