Sunday, 15 July 2012



Buongiorno cari amici estivi e bentornati alla rubrica dove non c'è proprio niente da ridere: Memoirs of Life.
Quest'oggi, invece di parlare di un personaggio a caso di Hollywood, o di uno sportivo omosessuale, parleremo di una intera Serie Tv.
Serie Tv che narra di argomenti attualissimi come il vampirismo e il mondo soprannaturale in generale.
Serie Tv che a quanto pare ha enorme successo tra i teenager.
Serie Tv che ha milioni di ascolti negli Stati Uniti e che è arrivato alla quinta serie.
Serie Tv consigliatami da una mammelluta diciottenne vogliosa, cui vorrei tanto entrare nel reggiseno.
Insomma, parleremo di True Blood.

Il concept di base di True Blood è molto interessante: dopo la scoperta del sangue sintetico, il True Blood appunto, i vampiri si sono rivelati al mondo per poter coesistere pacificamente con gli umani. Tra questi vampiri, in Luisiana, ce n'è uno che si chiama Bill e che ha la faccia perennemente corrucciata, come se qualcuno gli stesse tirando il pisello dopo esser venuto (non doloroso, ma decisamente fastidioso).
Insomma, Bill si innamora di questa ragazza dall'espressività di un cefalo, con uno spazio tra gli incisivi che sembra il tunnel de l'alma, telepate, il cui nome è Sookie (che come scoprirò nel susseguirsi delle puntate è un nomen omen).
Per farla breve: la storia è solo un pretesto per vedere meloni graziosi al vento e tizi depilatissimi e inespressivi, come il bell'Erik, un vichingo dalla nerchia a martello, e il barbuto lupo mannaro Alcide.
Quindi mi domando: perché piace tanto ai giovani questo obrobrio?
Cosa spinge le masse a vedere questo scempio?
Se volevate delle tette, non bastava il Drive In?
E infine, cosa spinge il Vostro a vedere questa serie per ingraziarsi una popputa teenager?
Ai posteri l'ardua sentenza.

Sunday, 1 July 2012


Buongiorno cari lettori dell'ultima ora e bentornati alla rubrica preferita da Maurizio Costanzo quando indossa camicie ben stirate e coi baffi: Memoirs of Life.
Oggi parleremo di un personaggio mitologico, dantesco, ma in questi giorni fottutamente reale: il traghettatore di anime, Caron Dimonio, Caronte.

Il nostro nasce come Francesco Maria Carmine Esposito, da padre diavolo contrabbandiere e madre baldracca (ma di lusso). Subito si distingue per essere un demonietto tirchio, dedito più al soldo che allo studio, infatti la maestra gli ripeteva sempre: “Se continui così non potrai mai fare il broker per la Lehman Brothers, ma al massimo il pescatore”.
Lui coglie la palla al balzo come un provetto castratore di canguri e si dedica al mondo nautico, quindi, vista la sua totale inettitudine con la canna e con l'amo e ispirato dal lavoro del padre, decide di diventare un traghettatore, assumendo il nome di Caronte.
Il resto della sua storia la conoscete sicuramente cari i miei amici amanti della Divina Commedia: il Caron Dimonio, come ben narrato da Dante, lavora sulle rive del fiume Stige e porta le anime all'Inferno.
Ora, dico io, hai un lavoro ben pagato, che ti da soddisfazioni, che ti mette a contatto con tutte le maggiori personalità del mondo (prima o dopo), che non è neanche così pesante dopo l'invenzione del motore a scoppio.
Perchè cazzo devi intraprendere la carriera da vento caldissimo attirandoti l'antipatia di tutti?
Misteri cattolici.
Così imparate ad essere infedeli.
Tsè.

Sunday, 17 June 2012


Buongiorno cari inutili amici teledipendenti e bentornati alla rubrica preferita da nessuno: Memoirs Of Life.
Visto le numerose vicissitudini calcistiche che si susseguono in quesi giorni, abbiamo deciso di parlare del famoso negro di mer campione Super Mario Balotelli, che tanto sta facendo palpitare i cuori dei tifosi italioti.

Il nostro nasce a Palermo da genitori ganesi e subito si distingue per le sue grandi doti atletiche e non: pare che il buon Super Mario fosse dotato sin dalla tenera età di una nerchia voluminosissima, per questo veniva soprannominato dai suoi compagni "Adidas", dato che quando camminava in spiaggia lasciava in terra tre impronte. Nonostante questo, invece di dedicarsi al porno, vota la sua vita al calcio, dove si distingue per essere una gran testa di cazzo un calciatore singolare: accompagna a grandi giocate minchiate epocali, gol epici a cazzate da dodicenne. Un deficiente promettente insomma.
“Chissenefrega” direte voi, miei gioiosi lettori.
E qui casca l'asino!
Il Nostro, infatti, è ben noto per essere il fidanzato di Raffaella Fico (nonostante si faccia beccare ovunque con mignottoni da sbarco), che è da tempo la punta del noto Injenier M.
Injenier M., che grazie alle sue grandi doti culinarie si è infiltrato tra i cuochi della nazionale.
Injenier M. che è solito portare spesso con se bottigliette di Guttalax.
Pensate anche voi che le prestazioni di Balotelli in questi giorni siano scandalose?
Chissà come mai.

Sunday, 3 June 2012


Buongiorno cari amici lettori di Idiosincrasia Alterata e bentornati alla rubrica preferita da Il Nulla: Memoirs of Life.
Oggi parleremo di un grande supereroe, uno dei capisaldi della Dc Comics, uno dei personaggi più potenti dei fumetti: Lanterna Verde.

La storia di Lanterna Verde è più o meno nota, un virilissimo biondone americano, il ferroviere Alan Scott, dopo varie vicissitudini che non sto qui a raccontare, trova una orribile anello, simile ad uno dei gadget che trovi negli immorali cereali nestlè, e indossandolo si ritrova improvvisamente trasformato in questo machissimo supereroe vestito di verde, che può volare e piegare la materia al suo volere.
Entra anche a far parte di questa organizzazione galattica, le Lanterne Verdi appunto, che difendono l'universo da tutti i pericoli.
Per farla breve: dopo tanti anni dove il buon Alan ha salvato la terra e l'universo un gozziglione di volte, si è sposato, ha avuto dei figli, ha ceduto l'anello ad un altro tizio, ne ha costruito un altro fondendolo col suo costume, ha creato dal nulla città orbitanti, ha anche quasi distrutto una stella, ha appoggiato la lega nord e Borghezio nelle sue battaglie, ha dato un pugno sul grugno a Pecoraro Scanio, ha partecipato a numerosi Bunga Bunga, insomma dopo tutti questi incredibili accadimenti, il Nostro ha deciso di diventare Ricchione.
Cosa ci riserberanno ora gli sceneggiatori DC? Le Lanterne Arcobaleno? Il Malvagio Nichi Vendolas?
Ai posteri l'ardua sentenza.
Ah, cosa non si fa per raccattare un po' di lettori dopo una consistente crisi di idee.
Alla prossima.

Sunday, 13 May 2012


Buongiorno cari amici lontani e vicini, e bentornati alla rubrica più antibiotica degli ultimi mesi: la raffreddatissima Memoirs Of Life.
Oggi parleremo di una delle star più epatitiche della storia della musica, di uno dei batteristi più tatuati sul pianeta, di una delle menti dietro la moda della depilazione intima: il dotatissimo Tommy Lee.

Tommy Lee Bass, nasce ad Atene nel 1962, da un vecchio militare americano e da una soubrette greca e fin da subito pare interessato più al mondo femminile che ai giocattoli: smette di essere allattato al seno all'età di 13 anni, con suo enorme disappunto.
Il Nostro, ancora voglioso di senoni, cresce negli Stati Uniti e impara a suonare la batteria perché il suo amico Vince Neil gli suggerisce che “per avere figa, devi avere un bello strumento e non mi riferisco al pene”.
La cosa si rivela veritiera e, dopo essersi fatto più ragazze lui che milioni di dollari Steve Jobs, Tommy arriva a sposarsi con colei che è la maggior causa di cecità negli adolescenti degli anni '90: Pamela Anderson. 
Ed è durante il matrimonio che spunta un filmato amatoriale dei due che, oltre a causare l'aumento di donazioni nelle banche del seme e il consumo di kleenex nel mondo, mostra agli onanisti la vera dote del batterista: una mazza smisurata al posto del pene.
Una mazza così grande che la Verga di Aronne al confronto sembra un ramoscello di ulivo.
E così si spiega anche la sua perizia ai tamburi: suonare con 3 bacchette e decisamente più facile che con 2.
Il resto è storia recente, Tommy si da al rap, poi di nuovo al rock, poi all'emo, poi fa il dj, insomma si dedica a tutti i generi che gli possono assicurare tette come se piovessero.
E magari sarà incoerente, farà anche schifo, ma il suo obiettivo lo raggiunge.
Sempre.  

Sunday, 29 April 2012



Buongiorno e bentornati, avventurosi ma distinti lettori di Memoirs of Life. Quest'oggi, vista l'allergia che mi rende particolarmente irritato,vi renderò edotti su un personaggio che può essere paragonato ad un'emorroide purulenta: Fabio Volo.

Nato nel 1972 nell'assolata Bergamo, il Nostro vive un'infanzia felice, così felice che decide di fermarsi alle scuole medie e godersi la sua vita gozzovigliando in giro con gli amici. Ciò nonostante forma comunque la sua cultura comprando ogni anno la Smemoranda, agenda contenitrice di numerose verità, all'epoca famosa per le numerose citazioni di Jim Morrison non scritte da Jim Morrison.
Scoperto da Claudio Cecchetto mentre abusava di bomboloni alla crema nel panificio del padre, approda in radio e successivamente in tv, nel programma Le Iene, dove non fa altro che mostrare le sue grazie ad Alessia Marcuzzi, per la gioia di tutti meno che di Simone Inzaghi.
Visto il successo di pubblico dovuto più al suo pene che alla sua faccia, Volo, data la sua incapacità nello scrivere una frase di senso compiuto, decide di far realizzare un libro dallo stesso (il pene intendo), che, memore del passato, va a ripescare tutte le ovvietà della Smemoranda e le mette insieme in un accozzaglia di scontatezza e inutilità: il successo è planetario.
Il resto è storia recente: il pene diventa una star, conduce programmi in tv e in radio sempre seguitissimi, vende milioni di libri, diventa milionario e fa la bella vita.
Il Nostro invece rimane li, mesto e tristo, ad assistere al successo delle sue pudenda.

Alla prossima.

Sunday, 15 April 2012

Buongiorno onanistici lettori dell'ultima ora e ben tornati alla rubrica invidiata da Novella 2000 per le chicche che riesce a scovare sui personaggi importanti del nostro tempo: Memoirs Of Life.
Oggi parleremo di un grande cuoco, forse il migliore, di colui che, dopo le numerose proteste da parte degli animalisti sulla ricetta pasquale, sostituirà il capo redattore di La Nouvelle Cuisine di Idiosincrasia Alterata: lo Chef Gordon Ramsay.

Nato nel 1966, dopo una infruttuosa carriera da calciatore, si dedica alla cucina, non disdegnando anche il mondo del wrestling professionista lottando con lo pseudonimo di Chris Jericho .
Ed è proprio da questo mondo che impara il modo di rendere le carni più succulente: picchia a dovere gli animali con chokeslam, backbracker e bracci tesi prima di cucinarli.
Diventato famoso grazie a programmi tv dallo stampo pacato e gioviale , porterà nella redazione una ventata di cordialità, insegnando a tutti finalmente il galateo e il buon gusto.
Noi di Idiosincrasia lo attendiamo a braccia aperte e non vediamo l'ora di assaggiare i suoi famosissimi Stronzoli in Umido.

Alla prossima!

Sunday, 1 April 2012


Buon pomeriggio lettori di dubbio gusto e bentornati alla rubrica osteggiata dall'Osservatore Romano dopo lo scoop che ha portato alla luce l'oscuro vizietto adolescenziale di Padre Lamort, la coprofagia, e quindi alla conseguente censura che ci ha costretto al mutismo per un paio di settimane: Memoirs of Life.
Torniamo quindi a parlare della vita delle celebrity, e oggi, viste le recenti news, di quella a noi più cara per ovvie ragioni: l'injenier M.

Per chi non lo sapesse, il buon injenier, dopo un'ora d'amore (per cui ha venduto anche il cuore) con Luciano Rispoli, è riuscito a strappare la conduzione del famoso talk show Tappeto Volante, lasciando nella redazione di Idiosincrasia Alterata un vuoto incolmabile.
Suoi gli editoriali più graffianti, sue le idee più brillanti, ci mancherà tantissimo.
Per questo, per sostituirlo, abbiamo pensato di chiamare una mente altrettanto geniale e fantasiosa che sicuramente bisserà i successi del noto M.
E' inutile ripercorrere le fasi della vita del Nostro, vista la sua notorietà mondiale: dal vizio del fumo da quando aveva 3 anni e otto mesi, ai suoi recenti problemi derivati dal suo monster cock. Nonostante questo, noi della redazione, gli auguriamo un futuro pieno di successi.


Sunday, 4 March 2012


“Ti farò un’offerta che non potrai rifiutare” disse Vito Cantore, pescivendolo dalla voce squillante, alla procace Mutatina Santoro dai gargantueschi senoni, offrendole 3 branzini al prezzo di uno. Mutatina rifiutò, preferendo le possenti banane di Ernestone D’Amuri, muscoloso fruttivendolo della quinta strada, ma questa come si suol dire, è un’altra storia.
Perché tutto questo preambolo , vi starete chiedendo miei amatissimi lettori? Perché il nostro povero Vito, in gioventù, era uguale spiccicato al divo più amato dalle rincoglioni teenager di tutte il mondo (nonostante il suo viso suggerisca un qualche tipo di ritardo mentale): Robert Pattinson.

Il nostro bel divo non è che abbia tutta sta gran carriera alle spalle: sale alle luci della ribalta interpretando un ragazzo secchione e spocchioso in un episodio a caso di Harry Potter, dove alla fine muore anche con gioia del pubblico tutto.
Il problema è che poi rinasce come vampiro sbrilluccicoso e metrosessuale in quello scempio di umori minorenni in Twilight, dove si cimenta in dialoghi di alta levatura come :
“Da quanto tempo hai 17 anni?”
“Da un po’.”
Insomma, ora è braccato da tredicenni infoiate e tardone mammellute che bramano il suo sesso per appenderlo al collo come prezioso monile, quindi per sfuggirle è costretto a nascondersi nei locali di spogliarello di tutto il globo.
Povero Robert, speriamo che qualcuno gli ficchi presto un paletto nel cul cuore ponendo fine alle sue sofferenze.

Sunday, 12 February 2012


Bentrovati mio gentilissimi lettori amanti della pornografia e del malcostume, mi scuso per il desueto ritardo di qualche ora nella pubblicazione odierna, ma ero New York per dare il meritato addio ad una delle più belle voci del panorama mondiale di tutti i tempi: Anna Russano. D’altronde tutte le storie d’amore finiscono e la nostra era agli sgoccioli, quindi, visto i suoi impegni di lavoro nella Grande Mela, ho deciso di raggiungerla e darle in ben servito.
Insomma sono li che cammino per Time Square e chi ti incontro? Proprio il personaggio di cui parlerò quest’oggi: Peter Dinklage.
E chi è Peter Dinklage direte voi, mio curiosi leggitori idiosincratici? Beh, è un nano che fino a qualche tempo fa si ammazzava di seghe, poi ha studiato recitazione, è diventato vegetariano , si è tinto biondo e tante altre menate che noi uomini facciamo per conquistare un pelo di fiqua.
Purtroppo niente, ancora seghe.
Poi gli hanno offerto la parte di Tyrion Lannister nella serie Game Of Thrones.
Ora tromba come otto conigli in piena stagione dell’amore, portandosi a letto
mignot donzelle del calibro di Esma Bianco e rivelando al mondo che quel che si dice intorno ai nani è proprio vero!
Invidia eh?
Io si.

Sunday, 29 January 2012



“Per la barba di Merlino!” esclamo l’anziana Antonia Cantore, mentre spacchettava il regalo fatto dai nipoti per il suo novantesimo compleanno: un vibratore rotante con l’effige di Paolo Limiti, il suo presentatore di fiducia. Tra gli accessori in dotazione anche il costume del personaggio che andremo a presentare oggi, la sua fedele compagna di avventure in ogni programma, la sua guru spirituale e amante non troppo segreta: l’appena deceduta Floradora.

Non è che ci sia tanto da dire su sta cagna maledetta saccente e dalla voce stridula, ma dalle poche notizie che son trapelate possiamo confermare il matrimonio fallito con Daniele Piombi, la relazione tormentata con Kermit La Rana (che l’ha infettata appunto della malattia di cui è morta) e la partecipazione al famoso Two Girls One Cup, video che le ha permesso di avere notorietà a livello globale. Sappiamo anche che le sue ultime volontà, essere riciclata come pellicciotto presidenziale, non potranno essere rispettate per il rifiuto di Napolitano e Ciampi e per la morte dell’unico presidente che aveva accettato di buon grado la proposta, Oscar Luigi Scalfaro.
Addio dolce principessa, insegna ai cani del cielo a cantare Zazà!

Sunday, 25 December 2011


Oh oh oh! Buon Natale gentili lettori della consueta rubrica bisettimanale che parla dei vostri personaggi preferiti! Oggi è il 25 dicembre, quale migliore data per illustrarvi la biografia del Salvatore, di colui che grazie ai suoi miracoli ha convertito al suo credo milioni di persone, di quest'uomo che è morto per noi, per salvarci dai nostri peccati? Sapete già di chi sto parlando vero?
Chiaramente del caro leader Kim Jong Il (o Il Kim Jong, a seconda da dove provenite, tipo se siete del nord l'articolo davanti al nome ci sta, sennò no).
Il nostro nasce nel 1941, in una fredda stalla dotata di tutti i comfort nell’estrema periferia di 김정일 (Santamaria Capua Vetere, Corea del Nord), da papà Kim Il Sung e mamma Gennarina.
Sin da bambino il Nostro si appassiona all’arte della politica, sottomettendo i suoi compagni di classe a suon di sganascioni a mano aperta e corrompendo i bulletti con ingenti somme di denaro estorte ai compagni di cui prima: era giù un astuto stratega. All’età di sedici anni cominciò a fare uso di sostanze stupefacenti quali l'hashish e la marijuana facendosi crescere dei dreadlock fino al sedere: era chiaramente diventato comunista.
Da quel momento iniziò la sua lunga scalata al potere, che lo portò a 33 anni e 240 mesi a succedere a suo padre come capo del governo della Corea del Nord, un po’ come tutti i figli zecche e punkabbestia che improvvisamente prendono in mano l’azienda di famiglia senza nessun merito se non quello di essere dei falliti.
Alla sua elezione promise un milione di posti di lavoro e meno tasse per tutti, raggiungendo, a differenza di altri, il suo intento: da allora fu amato e venerato da tutti. Che poi tutti guadagnavano pochissimo e facevano la fame, è un altro conto.
Unico neo nella sua oculata governatio, il suo difficile rapporto con gli amici americani: iniziata con una antipatia reciproca, presto si trasformo in nocchini sulla testa, sarachelle sul braccio, test nucleari non autorizzati, rufoloni, bombardamenti di navi, rutti in faccia col soffietto e cose così.
Purtroppo muore l’11 dicembre 2011, all’età di 33 anni e 444 mesi completamente solo, ma comunque amato da tutti, per aerofagia prurulenta, anche se alcuni sostengano che sia tornato nello spazio, dal pianeta da cui è provenuto.
Addio dolce principe, grazie di averci regalato un sogno.

Sunday, 11 December 2011


“Alea iacta Est”, il dado è tratto, esclamò Ubaldo Capuzzimati, quindicenne brufoloso giocatore di Dungeons & Dragons, mentre faceva rotolare sul panno verde un venti facce per determinare se Brustolo, il suo Guerriero di ventiseiesimo livello, avesse colpito con la morning star (non morning wood) la faccia della povera cocatrice sua avversaria.
Ma non è di questo che vogliamo parlarvi oggi, miei nerdissimi amanti del latte di soia e degli osservatori astronomici, bensì del Celin Dion della catalogna, lo Stanlio blaugrana: Luis Enrique.

Ok, non ce ne sbatte un cazzo di nulla del calcio, siamo chiari, ma come trascurare le vicende di quest’uomo dalla faccia di chi sta emettendo perennemente flatulenze belle grosse dal retto?
Arrivato ad allenare una grossa squadra italiana, non si sa bene come e perché, ha passato tutta la sua gioventù a giocare in una squadretta qualsiasi, il Barcellona, e a ricevere gomitate in faccia da gente un po’ cafona, ma che dico cafona, massara, ma che dico massara, Massaro (di nome e di fatto), tanto da deturparlo e da fargli assumere l’aria da bonaccione alla “non picchiatemi vi prego, sono una brava ragazza tutta casa e chiesa” che lo contraddistingue ancora oggi.
Ora, io non dico tanto, ma visto che i risultati tardano ad arrivare, perché il Nostro non si dedica alla sua vera passione? Vi state chiedendo quale, miei augusti lettori? Ma come quale! L’imitatore di Totò!
Pare che fin dai tempi del Barcellona il buon Luis studi recitazione per riproporre sul grande schermo piccoli capolavori rivisitati del buon principe De Curtis. In anteprima abbiamo i primi titoli: Lulù contro Maciste; Lulù, Tottino e la mala femmina; e Lulù e Marcellino.
Caro Luis, Mister si nasce, e tu, francamente, non lo nascesti.
Punto, anzi, due punti! Alla prossima.

Sunday, 27 November 2011

“A donna non si fa maggior dispetto, che quando vecchia o brutta le vien detto” esclamò barzotto Guido Ariosto a sua moglie Orlanda, la quale, sentitasi in fallo, lo ridusse come Farinelli a suon di calci nelle palle.
Cosa centra tutto questo, chiederete voi simpatici amici? Semplice, il buon Ariosto, segnato da quest’evento, si gettò sul cibo ed ingrassò di 38 kg in 4 mesi, e quest’oggi ha deciso di partecipare alla gara di Wonton di Hong Kong. E chi vi ritrovo? Proprio lui, uno dei miei miti, colui che ha segnato l’inizio della mia avventura con Idiosincrasia Alterata: il presidente Cinese Wen Jiabao.
A quanto pare il torneo Tenkaichi quest’anno purtroppo è stato vinto da Li Peng, suo acerrimo nemico alla corsa presidenziale, cosa che ha fatto precipitare i suoi consensi. Il buon Wen, dunque, si sta dando da fare per recupare voti partecipando ad ogni competizione che abbia in Cina un minimo di credibilità. Dopo aver vinto questa gara, perché state sicuri che la vincerà, si dedicherà ad altre competizione ben più gloriose e complesse: Sodomizza il Chiwawa e Risolvi i Conflitti Condominiali.
Noi siamo con te Presidente, e già che ci sei, fai una capatina in Italia e vinci San Remo che ti facciamo presidente anche qui!

Sunday, 13 November 2011

“Quousque tandem abutere, Catilina, patienta nostra?” disse la signora Maria Esposito a suo marito Gennaro Catilina, reo di non aver lavato per l’ennesima volta i piatti, il quale, sorpreso, rispose alla sua amata: “Ma vattin’ bucchinà!”
Tutto questo per introdurre il personaggio che andiamo quest’oggi a presentarVi: politico di razza, ma anche showman e trascinatore di folle grazie al suo carisma, la sua bellezza e la sua verve.
No, non sto parlando del Premier uscente, ma di colui che viene indicato sia dalla maggioranza che dall’opposizione come la personalità forte che ridarebbe fiducia ai mercati e ristabilirebbe i vecchi sani valori di una volta di fronte a questa crisi culturale che imperversa nel nostro Paese ormai da anni: si, parliamo proprio di Giovanni Bivona.
Il Nostro nasce inspiegabilmente parrucchiere, ma dopo aver capito che non se ne può più di queste cose che manca il lavoro e soprattutto che non si vole spusà cchiù nuddo picchè manca u thravagghiu, si dedica anima e corpo alla lotta politica e al censurare la pornografia , rifiutando persino inviti ai famosi Bunga Bunga, con il suo motto "Proteshtiamo!"
Anche noi appoggiamo questa scelta responsabile dei nostri politici: Il Bivona ha tutta la nostra stima e lo sosterremo in tutte le sedi possibili facendo campagna elettorale attiva per lui e il suo staff.
Staff di cui il noto injenier M. fa ormai parte da tempo.
Ora diciamo tutti insieme: “grazie che ho bevuto”.


Tuesday, 25 October 2011

E’ con il lutto al braccio e le lacrime nel cuore che introduciamo oggi , con colpevole ritardo, il Memoirs of Life settimanale.
“Cosa è successo?” Vi starete domandando, miei ingenui amici, e la cosa per me ha dell’incredibile visto che chiunque abbia acceso la tv o semplicemente letto i giornali negli ultimi giorni lo sa: ci ha lasciato un grande uomo, un bravissimo ragazzo, un professionista come pochi.
Tanti nel mondo dello sport, dello spettacolo e della musica lo hanno omaggiato con messaggi di stima e affetto, maledicendo quell’incidente dalle dinamiche ancora oscure che lo hanno portato via per sempre.
Ormai avete capito tutti che sto parlando: del povero Damiano Russo , star della serie “I Liceali”, che personalmente mi ha sempre fatto cagare, ma a quanto pare aveva milioni di fan.
Il Nostro aveva iniziato a lavorare giovanissimo, a 13 anni, e non aveva mai evaso le tasse ne fatto sgarbi a qualcuno.
Come dite? Non ve ne frega nulla? E perché? Ah, certo siete ancora affranti per il terremoto che ha sconvolto la Turchia con 279 morti, giusto? Ma perché dite ora che dei turchi non ve ne frega niente e che, anzi, vi fanno anche un po’ schifo?
Preferite omaggiare un pilota di cui non sapete assolutamente nulla, neanche per che squadra correva, cambiando la vostra immagine del profilo di facebook con la sua facciona mai vista prima di ieri se non nella pubblicità delle patatine?
Beh, de gustibus, il mio era solo un suggerimento.
Ingrati.

Sunday, 9 October 2011

“Siate folli, siate affamati”.
Ed è con questa sua frase che vogliamo ricordare una delle persone che ha cambiato la storia del nostro mondo recente, con numerosi sforzi certo, ma anche con la simpatia e la verve che l’ha sempre contraddistinta.
Nonostante una difficile infanzia, una laurea mai raggiunta, le difficoltà economiche superate con l’ingegno, possiamo dire che per quasi vent’anni ha condizionato i media e l’uso che ne facciamo, grazie alla grande capacità nel far si che il suo programma fosse sempre stabile e il suo prodotto osannato da chiunque come unico nel suo genere.
Avete già capito di chi sto parlando vero?
Esatto, proprio di Guido Pancaldi , dal 1965 al 1982 arbitro di Giochi Senza Frontiere, show di prima serata trasmesso in tutte le nazione del nostro continente, che ha unito l’Europa più di quanto l’abbia fatto la moneta unica.
Addio dolce principe, riportiamo qui le tue ultime parole:
"Attention... trois, deux,un... ugh!"

Sunday, 3 July 2011


Buongiorno piccoli naviganti della rete e bentornati alla rubrica che oltre a raccontarvi la storia del nostro popolo, vi insegna anche un po’ di educazione e, perché no, di bon ton: Memoirs of Life. Oggi parleremo di un personaggio pubblico fondamentale per l’accrescimento culturale degli italiani, che se non ci fosse stato lui oggi la miopia sarebbe debellata da un pezzo: Umberto Smaila.

Umberto Smaila nasce a Verona il 26 giugno del 1950,ma diciamocelo, non frega niente a nessuno. Così come non frega assolutamente a chicchessia, la sua folgorante carriera con i Gatti di Vicolo Miracoli, ove cantava con voce maschia e baritonale numerose hit.
Per non parlare della sue performance d’attore in perle come Strumtruppen o Colpo Gobbo a Milano.
No cari amici.Il buon Umberto vogliamo ricordarlo per una cosa e una soltanto: Colpo Grosso.
Colpo Grosso, al pari di Quark o de La Storia siamo noi, ha elevato le menti dei telespettatori a vette culturali mai raggiunte da nessun altro popolo. Umberto, che ne era il presentatore e il vate, mostrava al pubblico immagini vere e crude, come neanche Pasolini in Salò o le 120 Giornate di Sodoma, riuscendo, dopo varie stagioni, anche a lanciare star del cinema neo realista del calibro di Zara White , ma anche importanti personalità del mondo finanziario-assicurativo, come Deborah Wells.
Nessuno sa ora che fine abbia fatto questo simpatico baffone, ma noi vogliamo ricordarlo così, con un bicchiere di Martini in mano, recitando la sua più famosa e struggente poesia in versi:
Cin cin cin cin fruttine prelibate
Cin cin cin cin ci innamoriamo cin cin
cin cin cin cin ricoprimi di baci
cin cin cin cin assaggia e poi mi dici
cin cin cin cin diventeremo amici
brinda alla fortuna festeggia con noi!
Cin Cin

Sunday, 5 June 2011


Benvenuti, cari amici, alla nuova rubrica Idiosincratica che periodicamente vi allieterà con le grandi storie dei grandi personaggi del passato e non, esaltandone le gesta e sottolineandone i vizi, come neanche il più meticoloso dei Cecchi Paone televisivi. Oggi parleremo di uno dei più grandi personaggi che abbia mai calcato il suolo italico, importante per il nostro popolo come lo furono Cavour e Garibaldi: Marisa Laurito.

Marisa Franco Maria Laurito, nasce a Napoli, nel 1951, da un’umile famiglia di pescatori e rigattieri. A pochi anni viene impiegata come anti-furto dell’automobile del papà, perché l’uso smodato della sua erre moscia spaventa i ladri e i mariuoli.
Questo però non intimidisce Eduardo de Filippo che la rapisce e la impiega come campanello negli spettacoli teatrali, tra una scena e un’altra. Da li inizia la sua sfolgorante carriera che la portò a recitare in numerosi teatri italiani e del mondo e successivamente al cinema, dove grazie al suo handicap, la mammelloniasi, riesce anche a recitare al fianco di Antonio Banderas e a vincere il premio come migliore attrice- pinguino al Festival del Cinema di Bogotà (ci stavi tu al Festival del Cinema di Bogotà? Allora che t’ingazzi a fa’?).
Ma non è per questo che noi vogliamo ricordarla.
L’evento che l’ha resa immortale è il salvataggio di numerosi avvenimenti politici e sociali (la prescrizione di Andreotti, l’arresto di Provenzano, la vittoria dei mondiali di calcio del 2006) grazie alla celeberrima Mossa, un movimento pelvico che, ripetuto più volte, dona fortuna e prosperità a chi l’osserva, come neanche un incontro col Pupazzo Gnappo.
Grazie Marisa, l’intero popolo italico ti è grato.

Sunday, 9 January 2011


Vladimiro Migliotti era l’unico rimasto a Rocca Punzone a credere che la rossa fiamma bolscevica avrebbe liberato il paese dalla tirannia del sindaco ad interim Augusto Pipitoni. Troppe erano state le ingerenze del primo cittadino nella vita economico-culturale di Rocca Punzone: dall’inaugurazione del centro commerciale “Il Cummarazzo” che aveva costretto numerose attività, tra cui la storica macelleria “Sasizzona” di Egisto Polifonico, a chiuder bottega per mancanza di clienti; alla costruzione della casa del popolo “Augusto Minzolini” , dopo aver fatto chiudere inspiegabilmente per presunta inagibilità il vecchio circolo “Gennarino Togliatti”.
Vladimiro era, però, tormentato da un pensiero: i suoi Compagni si erano ormai imborghesiti e preferivano il cachemire all’eschimo, le serate a giocare a Burraco invece che i comizi, il Grande Fratello alle manifestazioni in piazza. Era solo, nessuno avrebbe potuto aiutarlo. Nessuno tranne Maurizio Ferrini.
Maurizio Ferrini era l’astro nascente del Partito Bolscevico e si definiva l’Ultimo Comunista, grazie ai suoi ferrei ideali e alla sua somiglianza a Lenin un po' sornione. Tratto dalla sua biografia autorizzata (che Vladimiro custodiva come una reliquia papale): “Nato da umili origini, il Ferrini aveva studiato nei migliori istituti scolastici della nazione e si era laureato in Scienze dello Scopone Scientifico e Ramino con 110 e lode e abbraccio accademico. Partito per una vacanza di piacere nell’est europeo, aveva fatto ritorno nel Paese profondamente cambiato, non solo nel fisico, viste le numerose malattie veneree contratte, ma soprattutto nello spirito, con nuovi ideali e col desiderio di mettersi a disposizione dello Stato per cambiarlo in meglio. E’ così che era iniziata la sua leggenda.”
Vladimiro era convinto che se avesse portato il Ferrini nel suo paese ad arringare con il suo eloquio i compagni, avrebbe fatto rinascere in loro la fiamma che già ardeva dentro di lui. E’ così che iniziò il lungo viaggio di Vladimiro verso la Capitale. E’ così che Vladimiro cambiò la storia di Rocca Punzone.
(fine prima parte)