Benvenuti, cari amici, alla nuova rubrica Idiosincratica che periodicamente vi allieterà con le grandi storie dei grandi personaggi del passato e non, esaltandone le gesta e sottolineandone i vizi, come neanche il più meticoloso dei Cecchi Paone televisivi. Oggi parleremo di uno dei più grandi personaggi che abbia mai calcato il suolo italico, importante per il nostro popolo come lo furono Cavour e Garibaldi: Marisa Laurito.
Marisa Franco Maria Laurito, nasce a Napoli, nel 1951, da un’umile famiglia di pescatori e rigattieri. A pochi anni viene impiegata come anti-furto dell’automobile del papà, perché l’uso smodato della sua erre moscia spaventa i ladri e i mariuoli.
Questo però non intimidisce Eduardo de Filippo che la rapisce e la impiega come campanello negli spettacoli teatrali, tra una scena e un’altra. Da li inizia la sua sfolgorante carriera che la portò a recitare in numerosi teatri italiani e del mondo e successivamente al cinema, dove grazie al suo handicap, la mammelloniasi, riesce anche a recitare al fianco di Antonio Banderas e a vincere il premio come migliore attrice- pinguino al Festival del Cinema di Bogotà (ci stavi tu al Festival del Cinema di Bogotà? Allora che t’ingazzi a fa’?).
Ma non è per questo che noi vogliamo ricordarla.
L’evento che l’ha resa immortale è il salvataggio di numerosi avvenimenti politici e sociali (la prescrizione di Andreotti, l’arresto di Provenzano, la vittoria dei mondiali di calcio del 2006) grazie alla celeberrima Mossa, un movimento pelvico che, ripetuto più volte, dona fortuna e prosperità a chi l’osserva, come neanche un incontro col Pupazzo Gnappo.
Grazie Marisa, l’intero popolo italico ti è grato.
minchia la laurito... esiste ancora? :)
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