Sunday, 9 January 2011


Vladimiro Migliotti era l’unico rimasto a Rocca Punzone a credere che la rossa fiamma bolscevica avrebbe liberato il paese dalla tirannia del sindaco ad interim Augusto Pipitoni. Troppe erano state le ingerenze del primo cittadino nella vita economico-culturale di Rocca Punzone: dall’inaugurazione del centro commerciale “Il Cummarazzo” che aveva costretto numerose attività, tra cui la storica macelleria “Sasizzona” di Egisto Polifonico, a chiuder bottega per mancanza di clienti; alla costruzione della casa del popolo “Augusto Minzolini” , dopo aver fatto chiudere inspiegabilmente per presunta inagibilità il vecchio circolo “Gennarino Togliatti”.
Vladimiro era, però, tormentato da un pensiero: i suoi Compagni si erano ormai imborghesiti e preferivano il cachemire all’eschimo, le serate a giocare a Burraco invece che i comizi, il Grande Fratello alle manifestazioni in piazza. Era solo, nessuno avrebbe potuto aiutarlo. Nessuno tranne Maurizio Ferrini.
Maurizio Ferrini era l’astro nascente del Partito Bolscevico e si definiva l’Ultimo Comunista, grazie ai suoi ferrei ideali e alla sua somiglianza a Lenin un po' sornione. Tratto dalla sua biografia autorizzata (che Vladimiro custodiva come una reliquia papale): “Nato da umili origini, il Ferrini aveva studiato nei migliori istituti scolastici della nazione e si era laureato in Scienze dello Scopone Scientifico e Ramino con 110 e lode e abbraccio accademico. Partito per una vacanza di piacere nell’est europeo, aveva fatto ritorno nel Paese profondamente cambiato, non solo nel fisico, viste le numerose malattie veneree contratte, ma soprattutto nello spirito, con nuovi ideali e col desiderio di mettersi a disposizione dello Stato per cambiarlo in meglio. E’ così che era iniziata la sua leggenda.”
Vladimiro era convinto che se avesse portato il Ferrini nel suo paese ad arringare con il suo eloquio i compagni, avrebbe fatto rinascere in loro la fiamma che già ardeva dentro di lui. E’ così che iniziò il lungo viaggio di Vladimiro verso la Capitale. E’ così che Vladimiro cambiò la storia di Rocca Punzone.
(fine prima parte)

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