Wednesday, 13 June 2012
Delusione, tristezza, persino un po' di rabbia.
E ciò che in redazione abbiamo provato dopo aver subito un tradimento profondo, di quelli che segnano per sempre.
Ma andiamo con ordine. L'indaffarato injenier M. ci aveva affidato la sua figlia di terzo letto Daiana, premurandosi di fargliela crescere con sani sentimenti d'odio, ira repressa e fastidio misantropico, istruzioni che abbiamo seguito minuziosamente per tanti anni.
D'accordo con la fanciulla, decidiamo di fare a papà il più bel regalo: un bel cartone in faccia (o un ceffone a mano aperta, Vi stupirò!, chiosava la stronzetta) in mondovisione a Laura Pausini, certi che l'orgoglio paterno avrebbe portato benefici anche qui, in quel loculo malservito che ci ostiniamo a chiamare redazione.
E invece l'inetta che ti fa? Abbraccia la Pausini, tutta felice; e sì che avevamo scelto di comune accordo anche la canzone del misfatto: Non ho mai smesso (di rompere il cazzo, aggiungiamo noi).
Niente, ero lì, s'è girata con quel culone e ho preso paura, s'è giustificata Daiana, con quella sua faccetta da viziatissima figlia di papà.
E intanto la punizione ce l'aspettiamo noi, e conoscendo M. arriverà presto.
À la prochaine,
E.
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