Voila La Crêpe ha tuonato il piccolo Leonardino Paduli prima di tirarsi nel viso una piada moscardini pecorino miele e brecciolino tritato fine alla temperatura di 73 gradi netti. Il padre putativo, contento della performance del pargolo unita ad un florilegio di bestemmie dirette direttamente alla sacra triade, ha deciso di chiamare la forza pubblica, che si è presentata in pompa magna per portar via il cucciolo d'uomo spintonandolo garbatamente con calci angolati a 37,6° ben diretti nelle natiche. Il tutto condito, per allietare il volgo tutto, con la performance circense del sacco di patate.
Immediata la richiesta di repliche, immediato il gaudio collettivo su facebook e sui mezzi di distrazione di massa per il braccio goliardico, e un po' burlone, della legge.
Di fronte a questo non possiamo che calar le braghe e produrre, per gioia del sacro collegio di pontifex, le tre posizioni (6 all'ombra) della classifica più sibillina della rete che ancor premia Lo Stronzo della Settimana.
Al terzo posto menzione volante per i sex symbol di un tempo capitanati da Mickey Rourke. Accantonate le nove settimane e mezzo di una volta, l'istrionico attore è stato pizzicato dall'obiettivo attento dei fotografi all'uscita del ristorante di vattelappesca dove sarebbero da poco terminate le riprese di "Prostatatite e dintorni". Inutile tutta la polemica asciutta sulla presunta attitudine del comedian a pisciarsi addosso.
E rimanendo sul red carpet un secondo d'argento dobbiamo proprio regalarglielo alla novella Regan Germanotta che, quando non gotta creme di piselli e champagnini sui palchi dove si esibisce, presta anche il suo volto a nobilissime cause. Per la serie vai a Londra e una foto con quel recluso di Assange non te la fai? Nobilissimo intento per un ulteriore picco di popolarità. Poi di Assange alla fine chi se ne fotte. Ora che c'è il nuovo profumo della Gaga che marcisca pure nell'ambasciata ecuadoriana.
E fu sera e fu mattina. Primo imperiale e augusteo posto per la nostra vecchia conoscenza Daniela esprit de finesse Santanchè, la quale, vogliosa di impartire l'ennesima lezione di umiltà e buon senso al giornalista marachelliere e bugiardone di turno, lo ha appellato con quel vezzeggiativo che solitamente si suol dare alle persone che alzano un po' il gomito. Premurandosi, com'era giusto che fosse, di sostituire la consonante labiale con una più virile dentale. Cattivo, cattivo giornalista!
Della Minetti è inutile parlarne, no?
Alla prossima settimana!
La santanchè è l'esempio lampante del buon dialogo. messa alle strette non trova altre argomentazioni che insultare.
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