Friday 17 May 2013


Com'è che dite? Venerdì 17? Insomma, sarà proprio il caso che vi decidiate se rompere il cazzo per un venerdì 13 o per un venerdì 17.
Messe da parte queste annose questioni che sicuramente infiammano la rete sociale, c'è da fare i conti, anche questa settimana, con le tre posizioni della classifica meno entusiasmante del social network ma che anche l'angolo del nerd ci invidia e che, solita fregiarsi dell'epiteto di Lo Stronzo della Settimana, a questo giro chiamerò a mio completo e totale capriccione come Voglio dire la mia sul negro.
Premessa di diritto. Avrete sicuramente sentito della vicenda del garzone del lattaio il cui nome ricorda vagamente quei simpatici e-reader con cui vi piace tanto farvi vedere nei mezzi pubblici. Ma si, quel simpaticone che nel milanese una bella mattina ha deciso di prendere a picconate sulla testa ignari passanti e di porto il cane fuori che lo piscio. Una di quelle cose che certo riempiono il già ricco paniere dei "vedi perché non vengo a milano per lavoro?" che l'emigrante che invece ci abita si sente dire abitudinariamente.
Ebbene. Dal composto silenzio del parliamone ma non parliamone si ergono:
al terzo posto il che ve lo dico a fare eurodeputato (sì, mica bracciante agricolo. Euro-de-pu-ta-to) Mario Borghezio, che tutte le volte mi fa sussultare sulla seggiola come un ruttino post gingerino per poi farmi esplodere in un "ma non eri morto?" Il buon Mario ci tiene davvero a farci sapere la sua puntando il dito su "la sinistra ipocrita che dagli altri scranni delle isituzioni pontifica contro i Centri per gli immigrati" Gli scranni, Mario? Gli scranni? Cos'è, un'eccessiva dose di trono di spade ti ha aristocraticizzato la favella? Torna a Tre cuori in affitto, forse è meglio per tutti;
Borghezio mentre mostra l'ultima otturazione in pasta d'acciughe

al secondo posto il va beh sei l'avvocato difensore di Sauron che cazzo ci potevamo aspettare da te Piero Longo, già deputato del pdl e ci state anche larghi. Il caro Longo, tanto per fomentare l'allarmismo che si respira nelle strade del capoluogo lombardo, si rimbocca le papille gustative e chiosa un "Basta sparare alle gambe per farlo smettere di dare picconate alla gente. Se non si fosse fermato avrei sparato di nuovo alle gambe, e poi addosso. Con chi credete di parlare? Non mi sarei andato a nascondere da qualche parte"
Peccato, Pierino, che la maggior parte di quei poveracci la picconata in testa l'abbia ricevuta quando era di spalle, incapace anche solo di pensare a difendersi. Ma di sicuro, da forzuto principe del foro quale tu sei, tu saresti stato capace di tirar fuori la pistola dalla fondina anche con un trauma cranico in corso e la domanda sul perché il marciapiede fosse così vicino e sporco del tuo sangue.
Bravo Longo, cchiù pilo e P38 per tutti. E' decisamente la risposta;
Piero Longo mentre rifiuta garbatamente una sfogliatella speck-tonno-crema Chantilly

al primo posto l'emblema del questa proprio non l'ho capita e qualcuno per favore me la spieghi arriva da un post di Beppe Grillo. Il riccioluto genovese spiazza tutti e pirandellianamente si dimanda "Quanti sono i Kabobo d'Italia? Centinaia? Migliaia? Dove vivono? Non lo sa nessuno." La rete si divide. L'integralismo emmecinquestellino da una parte contro il complottismo antigrillino dell'oggi hai dei rendezvous nel miglior nord leghista, a paraculo! Se ne parli male, purché se ne parli.
Bei tempi quando le picconate le dava solo Cossiga.
Alla prossima settimana!

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