Buongiorno onanistissimi lettori di questa rubrica
domenicale, e bentornati a Sotto la Calzamaglia.
Solitamente, dopo un noiosissimo sabato in una città di
provincia in cui il mio unico divertimento è stato contare tutte le ragazze
con collant a fiori come a scimmiottare la
copertina di Blues Funeral di Mark Lanegan (erano tre in totale), beh, come dire, l’unica cosa che avrei voglia di
fare è intraprendere un viaggio verso mete esotiche e frequentatissime.
Invece no, sono qui anche oggi a sollazzarvi come ogni (quasi) domenica con la storia di un supereroe casuale ripescato nella mia memoria infantile da adultolescente.
Invece no, sono qui anche oggi a sollazzarvi come ogni (quasi) domenica con la storia di un supereroe casuale ripescato nella mia memoria infantile da adultolescente.
Nella fattispecie oggi parleremo di Iron Fist.
Al contrario di quello che si possa pensare, Daniel Rand,
non era un appassionato di strane pratiche sessuali, né tanto meno di film
scadenti di RZA.
Daniel Rand era semplicemente il rampollo di Wendell Rand,
ricco business-man americano, che, dopo la morte dei suoi genitori per mano di
un rivale del padre, carico di vendetta si recò nella favolosa città di K’un
Lun per imparare le arti marziali.
Lì uccise il drago Shou-Lau, ottenendo così
il “Pugno D’Acciaio” che lo rese fortissimo, in pratica come Van Damme, ma più
figo e meno sbruffone.
“Che storia originale!” vi sento già ironizzare.
Oh che volete, erano gli anni ’70, all’epoca andavano di
moda quelle cagate ricolme di kung fu e mazzate di morte tra Cagariso e
Yenkees.
Per fortuna la Marvel se n’è resa conto dopo un po’ e lo ha
fatto scomparire a metà degli anni ottanta, salvo apparizioni sporadiche e
senza senso.
Ma, colpo di scena, nel 2006 Iron Fist viene riportato in
auge, come sostituto di Devil (aka, il supereroe
più figo di tutti i tempi®), mentre Matt Murdock è impegnato a schivare
saponette nei bagni della prigione cercando di convincere tutti di non essere
lui il vigilante cornuto (e mazziato).
Non solo non sfigura come Devil, ma si schiera, durante
Civil War, con la fazione più fica e rivoluzionaria, quella di Capitan America,
e si fa pure arrestare e deportare nella zona negativa per difendere il buon
nome del diavolo rosso.
Ergo, grande rispetto per Daniel “Denny” Rand e lunga vita a
Iron Fist!
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