Sunday 19 May 2013


Buongiorno onanistissimi lettori di questa rubrica domenicale, e bentornati a Sotto la Calzamaglia.
Solitamente, dopo un noiosissimo sabato in una città di provincia in cui il mio unico divertimento è stato contare tutte le ragazze con collant a fiori come a scimmiottare la copertina di Blues Funeral di Mark Lanegan (erano tre in totale), beh,  come dire, l’unica cosa che avrei voglia di fare è intraprendere un viaggio verso mete esotiche e frequentatissime.
Invece no, sono qui anche oggi a sollazzarvi come ogni (quasi) domenica con la storia di un supereroe casuale ripescato nella mia memoria infantile da adultolescente.
Nella fattispecie oggi parleremo di Iron Fist.

Al contrario di quello che si possa pensare, Daniel Rand, non era un appassionato di strane pratiche sessuali, né tanto meno di film scadenti di RZA.
Daniel Rand era semplicemente il rampollo di Wendell Rand, ricco business-man americano, che, dopo la morte dei suoi genitori per mano di un rivale del padre, carico di vendetta si recò nella favolosa città di K’un Lun per imparare le arti marziali. 
Lì uccise il drago Shou-Lau, ottenendo così il “Pugno D’Acciaio” che lo rese fortissimo, in pratica come Van Damme, ma più figo e meno sbruffone.
“Che storia originale!” vi sento già ironizzare.
Oh che volete, erano gli anni ’70, all’epoca andavano di moda quelle cagate ricolme di kung fu e mazzate di morte tra Cagariso e Yenkees.
Per fortuna la Marvel se n’è resa conto dopo un po’ e lo ha fatto scomparire a metà degli anni ottanta, salvo apparizioni sporadiche e senza senso.
Ma, colpo di scena, nel 2006 Iron Fist viene riportato in auge, come sostituto di Devil (aka, il supereroe più figo di tutti i tempi®), mentre Matt Murdock è impegnato a schivare saponette nei bagni della prigione cercando di convincere tutti di non essere lui il vigilante cornuto (e mazziato).
Non solo non sfigura come Devil, ma si schiera, durante Civil War, con la fazione più fica e rivoluzionaria, quella di Capitan America, e si fa pure arrestare e deportare nella zona negativa per difendere il buon nome del diavolo rosso.
Ergo, grande rispetto per Daniel “Denny” Rand e lunga vita a Iron Fist!

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