Scusate, amici lettori, ma qui ci viene l'orticaria. Passiamo le settimane a leggere lodi a questo o quell'artista incapace, percependo entusiasmi fasulli e costruiti, per compiacere case discografiche o di produzione. E noi a far buon viso a cattivo gioco, costretti a sentire le illuminate opinioni di chi a queste minchiate ci crede e a scherzarci su, persino. Ma ce n'è uno, uno solo, con cui tutto questo teatrino non funziona. Ci proviamo, a riderci, a dire ma sì, è come Fabio Volo e Vasco Rossi, ma non ce la facciamo.
Non sopportiamo che Lorenzo Jovanotti Cherubini sia visto come un illuminato dei nostri tempi, un artista innovativo e interessante, un maestro che ci mostra la via come manco Gandhi.
Perciò, dopo aver sopportato le opinioni entusiastiche della critica sul suo ultimo, inascoltabile cacolavoro, dopo aver trattenuto i mavaiacagare leggendo un'intervista talmente zeppa di ovvietà demagogiche da far impallidire il miglior Brignano, venire a scoprire che ha speso cinquecento lire per realizzare un video che ha il raro potere di far male agli occhi dopo appena quattro secondi è stato davvero troppo, e non possiamo più star zitti.
Lorenzo, facci un piacere, vai a cercarti un lavoro, come tutti i giovani a cui fai finta di assomigliare pur avendo 45 anni suonati. Il 3D non è innovativo (anzi, ha ampiamente rotto il cazzo -sì, ho scritto cazzo) e fingere di aver trovato un sistema economico per dare lo stessissimo effetto non ti rende alternativo, ma più simile ad un finto accattone, tipo i punkabbestia bolognesi coi soldi di papà. E datti meno arie, da queste parti non ti si sopporta più.
À la prochaine,
E.
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