Tuesday 7 December 2010



Ci associamo al cordoglio nazional popolare, qui ben rappresentato nella mestizia dello sguardo del capolavoro di Wilmo Franelli dal titolo Dacci giù di bastoni Ciro che ci tiro la briscola, nell’apprendere che Cortina sarà off limits per il povero Lele Mora.
Lele Mosina, questo il suo vero nome, nasce in un intorno non meglio precisato degli anni cinquanta in veneto, frutto della relazione extraconiugale del maniscalco ebreo Santuzzo con la ben nota cantante Susan Boyle, al tempo umile venditrice di castagnaccio e dispacciatrice di uterini piaceri.
Il buon Lele si adopra subito come parrucchiere per signore, ma all’età di 23 anni, subito dopo aver aperto il Coiffeur Lelè a Pinarella di Cervia, si riscopre più amante della peloria favaris che del semplice crine femminile. Abbandona così l’attività di tosatore di pulzelle e si trasferisce a Milano, dove decide di cambiare nome e di fondare un’agenzia specializzata in giri di puttane e riciclaggi vari di personaggi oliati di ceto medio-basso, portatori sani di faccia da culo e macrocefali, il cui unico scopo è quello di starnazzare come anatroni in salotti bene sorseggiando spremute di cetriolo e allietando i pomeriggi di annoiate massaie.
Nonostante il suo indubbio piacere nello scegliere personalmente la frutta ai mercati generali milanesi, rimane però sempre un grande amante delle verdure falliformi oltre i sedici ci emme e come tale si propone al jet-set.
Tra evasioni fiscali, pignoramenti e refrigeranti calippi negrini al chiar di luna, il nostro eroe riesce a trovare anche il tempo di rifornire di scanzonate e sgallettate ragazzine Palazzo Grazioli e di questo tutti gli rendiamo profondamente grazie, dacché un deputato esercita sicuramente meglio il suo ministero a bocce ferme e birilli sdraiati.
Attendendo dunque che tutto questo polverone si abbassi per il nostro affezionatissimo, restiamo in attesa di nuovi e sempre più piccanti sviluppi della sua immonda e deprecabile esistenza.

2 comments:

  1. ...e io credevo che fosse un'opera del Maestro Teomondo Scrofalo intitolata "Asta Tosta (Oggetti Tosti Per Tutti I Gosti... pardon, I Gusti)"

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  2. Teomondo Scrofalo tutta la vita, ma anche con quel titolo lo avrei adorato ;)

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