Tuesday, 14 December 2010
Quando Mario Salieri ricevette in pagamento da Pippo Santonastaso il qui presente capolavoro, per avergli permesso di guardare di nascosto le riprese de Il Confessionale, non poteva certo immaginare che si sarebbe trovato di fronte ad una delle opere appartenenti al periodo di riflessione e chiaroveggenza del grande pittore Matildo (uno degli pseudonimi meno usati di RR, anche conosciuto come Filippo Saltabanane o Previdenzio da Monghidoro lo spalletonde).
L'artista, ricordiamo ai più, attraversò diverse fasi artistiche ed in quella di riflessione e chiaroveggenza (dal 1912 al 1926) si specializzò nel rappresentare scene di un possibile futuro, che lo stesso bellimbusto dal pennello facile sosteneva di poter intravedere a sprazzi, previa l'introduzione per via rettale (dai 6 ci emme in su) di un bastoncino di liquirizia amara o dopo essersi tirato di prepotenza un maniglione del sedici (a seconda delle giornate).
L'opera qui mostrata ci giunge a proposito, tra il beneagurante e la catastrofe totale, proprio nel mentre di un disperato conto alla rovescia che sta coinvolgendo le masse.
Essa (sempre la crosta qui sopra) viene presentata bellamente con il titulo Evoluzione Anterograda e rappresenta fedelmente da destra a sinistra quelli che solo i posteri riconosceranno come homo alfanus, homo sylvius e homo ictus. Notate la pennellata fluida e le espressioni seriose e vivide negli occhi dei personaggi (soprattutto in quelli dell'homo ictus). Mancherebbe loro soltanto la parola.
Noi, dal canto nostro, continuiamo col nostro conto alla rovescia, rubando quelle che furono le parole dello stesso autore Matildo durante una sua personale del 1945 alla presenza del Fuhrer, dopo aver fatto confusione su quella che doveva essere solo una scoreggia:
"Siamo nel guano signori miei, siamo nella melma, siamo nella più putrida mestizia odorosa, siamo in una valle di lacrime dissenteriche, siamo nel fango, siamo nel merdone."
Dalla merda nasceranno anche i fiori, ma è difficile mantenersi poetici quando rischiano di essere per le nostre lapidi.
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Applausi per la frase finale... rubata subito :P
ReplyDeleteL.
nottate intere di mille note e chitarra spazzate via da un'affermazione. non so se ringraziarti o maledirti!
ReplyDeletequoto al volo
ReplyDeletepeccato solo che per 3 voti 3 non sia stato anche l'epitaffio di quest'allegra compagine.
p.s il Fuhrer sorride ancora molto ripensando
ReplyDeletea quel buffo incidente con il "vento pesante".
giusto ieri mi confidava che è forse il ricodo più bello che conservi del '45
Ahahahahah... Matildo....
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