Come se non bastassero la crisi di governo, i rifiuti a Napoli, le botte a Fede e la figlia della Nannini, ci piomba tra capo e collo il nuovo album dei Take That, imbolsiti come nemmeno i migliori Duran Duran e forti del ritorno del sempre mediocre Robbie Williams, spacciato per grande star rientrante nonostante il rovinoso declino della sua carriera solista.
Riusciranno i nostri intonatissimi eroi a far rivoltare ancora nella tomba i Beatles grazie a chi all'epoca li definì loro eredi, a smuovere nuovamente i cuori (e le assordanti corde vocali) di milioni e milioni di bercianti decerebrate e a vendere tonnellate di compact disc nell'era del download digitale, nonostante nel loro ultimo video ricordino molto da vicino l'ineffabile Immanuel Casto sulla copertina del suo Hits?
Mi auguro di no, dal profondo del mio cuore.
À la prochaine.
E.
P.S.: Riceviamo l'inaspettatissima (col cazzo, c'aveva 84 anni) notizia della dipartita di uno dei nostri attori preferiti. Siccome tra morti attuali e future di necrologi ne abbiamo già messi abbastanza, lasciamo l'incombenza a chi se ne occupa regolarmente. Possiamo solo aggiungere, alla luce di questo articolo, che a volte la morte sceglie proprio quelli sbagliati.
I pessimi take that... quanti ricordi di fighe di legno in delirio. Ma non è ancora morto nessuno di loro?
ReplyDeleteHoward 1 Monicelli 0
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