Sunday, 21 November 2010


Tutto è iniziato con una fellatio ed è finito con un Bocchino.
E’ così che potremmo riassumere la carriera politica della poliedrica Mara Carfagna (qui sopra in un'immagine presa dal serial che la vede protagonista) : da ligia scolaretta a subrette disimpegnata, da Madame Pompadour (più pompa che dour) campana ad intransigente donna politica che neanche Margaret Tatcher.
La Nostra nasce nel 1975 a Salerno. Battezzata Maria Rosaria Diletta Bucolica Carfagna detta Mara, si intuisce sin da subito che la sua sarebbe stata una carriera sfavillante: alle scuole medie si fa fotografare in pose equivoche col professore di religione Tullio Piccirillo, detto “O’Polipone” per via del suo vizio di allungare un po’ troppo le mani sulle sue studentesse, ma senza disdegnare neanche qualche bel ragazzotto. Ottiene così la carica di rappresentante di classe e la perdita della verginità.
Al liceo scientifico decide di scalare le vette del potere scolastico relazionandosi intimamente con nell’ordine :
- in primo superiore il bidello Ciro Scognamiglio di anni38, affetto da calvizia incipiente e da colite cronica, un povero cristo bisognoso di affetto che lei mollò quando smise di procurarle briosche calde alle 10:45, ora della ricreazione. Ricreazione che lui sfruttava per espletare i suoi bisogni fisiologici;
- in secondo superiore il rappresentate d’istituto Giovanni Colantuono di anni 19 , storia finita male dato che lo stesso vergò sui muri del bagno la frase “Mara, tu sì propria ‘na bucchinara!”;
- in terzo il professore di filosofia Aristide Esposito detto “il Formaggione” di anni 46, dalla folta barba grigia e comunista fino alla punta dei piedi che era solito non lavare mai (da qui il suo soprannome), cosa che segnò la fine della loro storia dopo pochi mesi e il tracollo dei voti in filosofia della povera Mara;
- in quarto superiore il preside Gennaro Moscati, uomo dal profondo retaggio cattolico. Retaggio che gli impedì di penetrare l’intimo fiore di Mara, ma non di violarle con la sua verga gigante la cavità orale e il dioceneliberi, investendola così di tutta la sua autorità.

Grazie al suo lavoro diplomatico, Mara ottenne la carica di rappresentante di istituto ad interim fino al suo diploma.
Dopo aver finito il liceo, la giovane Mara capi subito che era destinata a cose importanti, a cambiare il mondo grazie alle sue grandi doti oratorie. Per questo decise di fare la subrette.
Dal 2000 al 2006 viene coinvolta in varie Gang Bang mascherate da programmi televisivi , come ad esempio “Piazza Grande”, il cui nome suggeriva sin da subito il gran Cuore e non solo della nostra, insieme al nano superdotato Giancarlo Magalli; o anche “La Domenica del Villaggio” (dove veniva coinvolto addirittura un intero paese) con il freak Davide Mengacci che la costringeva a telecamere spente a pratiche non troppo sane usando la sua tintura per capelli.
Ma nel 2007 avviene la svolta della sua vita: alle premiazione dei Telegatti, dove Mara partecipava in qualità di scalda sedia, il premier Silvio Berlusconi dichiara “ Se non fossi già sposato, la sposerei immediatamente. Però intanto un bel sorsone del mio cobra già che ci siamo?”, provocando le ire della moglie Veronica e spalancando la carriera politica e le labbra della Nostra. (FINE PRIMA PARTE )

11 comments:

  1. "Quando sono entrata nel PdL ci sono rimasta male sapendo che Bocchino non era un punto del nostro programma elettorale ma un membro del nostro partito." Mara Carfagna

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  2. Formaggione uno di noi!
    Priz.

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  3. "Non dite che sono di bocca larga.."
    Mara Carfagna

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  4. Assolutamente fantastico.

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  5. vi prego, gli anonimi si firmino perchè alcuni commenti mi stanno facendo piegare XD

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  6. c'è modo di portarla all'armony ????

    manto.

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  7. la Mara dalla bocca larga! XD

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  8. Il ministro Carfagna lascia il governo. Un'ondata di gelo da destra e sinistra: Mara Carfagna era ministro?

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  9. CAPOLAVORO!!
    il dioceneliberi!

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  10. big mouth strikes again è stata scritta per la zoccola in questione

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  11. Lo stesso pungente umorismo dei fratelli Vanzina!
    Forse è il caso di pensarci su.

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