Monday, 10 October 2011
Il freddo timidamente s'insinua tra le lenzuola al mattino, quando, ancora intirizziti dalle poche ore di sonno e dal quantitativo misero di polveri sottili, sbadigliamo al nuovo giorno. Se tutto il calendario non vi basta per sacramentare al cielo il vostro disappunto e avete esaurito i falsi dei da idolatrare le uniche risposte in cui potreste inciampare sono scritte decisamente sull'Idiosincratico (ma anche sulle pareti di qualche cesso d'autogrill).
Tra ruggini d'ottobre e politiche d'attacco su presunti partiti da fare con ragù alla domenica riemerge dal baratro dello scorso anno, col furore della stronzata, una paradisiaca visione catturata dalle mappe del Gugol, che vedrebbe due divine creature pascolare tra le nuvole in quel del Canton San Gallo. In tanti si sono interrogati su chi fosse la coppia ferma e iudicante l'humana res. Effetto ottico causato dalle lenti della macchina usata? Un'apertura al mondo onirico come il verissimo uomo cavallo di Hardgate? E' presto detto. Ciò che si vede sarebbe in realtà uno spaccato di futuro causato da una scorreggia di tachioni in un nuvolone nero pece e mostrerebbe in tutto il suo fulgore l'ennesimo sclerone di Vasco nei confronti di Nonciclopedia. Si tratterebbe precisamente di quello in cui dice di non sopportare i pressapochismi e inorridisce quando viene scritto che "Anna Frank se l'è voluta perchè ebrea"! Questa non è ironia sancisce lo zoccolese, questa è porcheria da due soldi. E' andata a casa con il negro la troia, invece, era pura poesia in Colpa d'Alfredo.
Con commozione quasi Jobsiana viene ricordato Francisco Hieronimus Seger, scomparso all'età di 88 anni e un prosciutto a causa di un'emozione orgasmica autoindotta. A lui si deve quel tanto mirabile passatempo che ha allietato per anni le nostre sedute di gabinetto, quando, intenti a sedare lotte intestine, cercavamo di non sbattere nel primo muro o di non urtare contro la nostra stessa coda in quel diabolico gioco meglio conosciuto come snake.
La ciliegina sulla torta di questo numero resta però il fantastico giuoco da tavola targato 3 Reich sopra il Cielo. Sfidate dunque amici e colleghi nel comporre l'agognata svastika!
Cosa pretendete di più da un'umile rivista che nemmeno esiste? Che si metta a scrivere canzoni mangiando una mela coi libri di scuola? Che si materializzi come effetto ottico di Gugol Map su un Ipad? L'Idiosincratico vi attende nella sala da pranzo del ristorante/pizzeria "dall'ebreo ghiottone" in quel di Mauthausen e in centro a Bresso, in una pila da 1300 numeri ben riposta accanto alla marmitta in cui la castagnara Domitilla è solita cuocere la sua celebre zuppa ai 3 sapori.
Check it out!
Etichette:
l'iDiosincratico Magazine,
lidiosincraticomagazine
Subscribe to:
Post Comments (Atom)
Proprio questi giorni è rispuntata fuori quell'immagine... su fb imperversava!
ReplyDeleteCome tutte le stronzate che non siano il ritrovamento di un quadrupede persosi sull'Aurelia, no?
ReplyDelete