È ufficiale: siamo in guerra.
Non con l'Iran, la Siria o altri paesi di sporchimediorentalichevoglionoimporcilalororeligione, non siamo così schifosamente faceti, noi. A noi interessano principalmente due persone, in questa sede.
La prima è Albano. Il povero Carrisi, colpito dalle accuse dell'ex moglie Romina di essere stato un padre ed un marito violento (sti calli me li sono fatti a furia di zappare e menare, avrebbe confidato il cantante ad un suo amico, prontamente ascoltato dall'orecchio fino del nostro garzone redazionale), ha ribattuto dichiarando urbe et orbi che Romina faceva uso di marijuana e forse anche altro, e che sia la scomparsa della loro figlia Ylenia, sia la fine del matrimonio siano da imputare a questo vizietto che giammai ci si potrebbe aspettare dalla bella figlia di un attore famoso, perlomeno non nel mondo di arcobaleni e unicorni in cui Albano vive.
La seconda è Julian Lennon, figlio del famosissimo John, entrato in polemiche e sarcasmi tutti inglesi con Paul McCartney, reo di non cagarlo abbastanza pur avendo scritto per lui Hey Jude. Il tapino, novello emo nonostante i suoi 48 anni suonati, lamenta inoltre di essere sempre stato escluso dallo stato di famiglia dei Lennon, in quanto figlio di primo letto e non della mai troppo vituperata Yoko Ono, che tra le mille colpe di cui si è resa fautrice nel corso degli anni, ha osato persino concedergli soltanto venti milioni di dollari dal patrimonio paterno.
Apriti cielo: un caustico post su Facebook non gliel'ha levato nessuno.
La guerra, amici lettori, non è tra Albano e Romina, né tra Julian e Yoko e Paul, bensì tra il passato e il futuro, tra la tradizione e la tecnologia. Chi otterrà più risalto, Albano con la TV o Julian con internet? Sarete voi a decretare il frignone più efficace.
À la prochaine,
E.
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