Friday, 30 December 2011
Ci hanno provato in tanti.
Una lotta senza precedenti innanzi alla quale persino Radames Friselli, figlio illegittimo quarantaduenne di Clark Gable con Ignazia la lavandaia, ha dovuto frenare le sue intenzioni scioperanti nella fabbrica di acquitrinii presso cui lavora, e ammettere che sì, nel bene o nel male, gli avrebbe alleggerito molto l'astio del misero bottino salariale e della pensione slittata nel 2095 il sapere di poter concorrere a Lo Stronzo dell'Anno.
Ad onor del vero, però, non sono bastati i 72 giorni di sciopero marrone (durante i quali si peritava di cacare ogni mane negli altoforni della fabbrica) a fargli conquistare l'ambito premio.
Esattamente come non sono bastati tentativi di qualche nostro collaboratore nello sforare le consegne di disegni e vignette pur di conquistare il tytolo. Eppure, di fronte ad un primato che vale l'annualità di stronzo non possiamo dimenticare chi, manscherando quei pacchi dono come regali di natale o come pacchi per gli accattoni che schiatteranno di freddo e inedia a gennaio, ha voluto ungere gli ingranaggi dei nostri televoti pur di raggiungere la vetta.
Ringraziamo malvolentieri per:
- i sedici cammelli e le loro 32 tonnellate di sterco ricevuti per la candidatura dei preti che hanno deciso di festeggiare la santità del natalizio nascituro legnandosi di contentezza e per la candidatura del pretino che aveva deciso di affidare la pulizia del proprio ecclesiastico colon nei sapienti zoccoli di Arthur, raro cavallo a cinque zampe;
- una fedele riproduzione in bachelite e vetro di murano del pene di Malgioglio, da usare come pregevole fermacarte, ricevuta per la candidatura di Oliviero Toscani, che, non sapendo che cazzo mettere sul proprio calendario 2012, è inciampato nella risposta proprio nel momento esatto in cui si poneva la domanda;
- gli slip dimenticati da Sara uffaancoratu Tommasi, autocandidatasi come sempre (Sara, noi ti si vuol bene per almeno due valide argomentazioni, anche noi vorremmo vivere accanto ad una fabbrica di lexotan senza lucchetto, ma la domanda resta lecita: ma a te sto signorilinaggio delle banche cos'è che t'ha fatto? siamo convinti del resto che i tuoi risparmi son ben nascosti sotto il mattone);
- un feudo di diciotto acri coltivato a rapini e banane direttamente dal governo per quel bel decreto milleproroghe che prima ci ha fatto maledire di aver dimenticato almeno 100 volte la sportina di iuta e grano, quando ci recavamo nei vari supermercati, poi ci ha posto di fronte all'annoso problema del tipo di sacchetto da usare per la spazzatura e poi cosa fa? Salva le buste di plastica un tempo bandite.
No, noi abbiamo guardato oltre e non ci siamo fatti corrompere.
Essendo dunque alle porte il primo dell'anno non possiamo che assegnare il tytolo di stronzo dell'anno a chi anzitempo aveva già deciso di prepararci un classico dei classici per il nostro veglione in maschera: l'anguilla al limone. Alla coppia di arrapatissimi sessantenni rietini che ha varcato le soglie del semplice missionario o del bondage, presentandosi in ospedale come novelli cenobiti con un limone nel culo (lui) e con un'anguilla nella vagina (lei) il nostro osannato plauso, il bacio della commissione ed una notte infuocata con Radames e la sua combriccola di scioperanti anguillodotati.
Al prossimo anno!
Thursday, 29 December 2011
Wednesday, 28 December 2011
Monday, 26 December 2011
Poteva entrare nel quel grande novero de "Le più grandi idee del cazzo" e invece la scelta di quell'associazione a delinquere meglio nota come Ferrovie dello Stato di depennare tutti i treni a lunga percorrenza che collegano l'industrioso nord all'arretratissimo ricordiamocenesolol'estatecheesiste sud sì è accontentata di entrare solo nel piccolo calderone de "Le idee per il conio di fantasiose bestemmie".
E leggendo le gesta degli impavidi che hanno dovuto sborsare ulteriori 50 carte pur di salire sull'ennesimo carro bestiame ebraico con destinazione Dachau non faremo polemiche scialbe nè ci faremo prendere da travasi di bile per situazioni che porterebbero anche il più pacato avventore ad incatenarsi sui binari con 16 chili di C4. No, ci limiteremo solo a ricordare l'eleganza del molleggiato nel propagandare un treno probabilmente inesistente. No Adriano, le ferrovie non fanno marmellate, fanno solo cagare. Pensaci se dovessero richiamarti come testimonial.
Sunday, 25 December 2011
Oh oh oh! Buon Natale gentili lettori della consueta rubrica bisettimanale che parla dei vostri personaggi preferiti! Oggi è il 25 dicembre, quale migliore data per illustrarvi la biografia del Salvatore, di colui che grazie ai suoi miracoli ha convertito al suo credo milioni di persone, di quest'uomo che è morto per noi, per salvarci dai nostri peccati? Sapete già di chi sto parlando vero?
Chiaramente del caro leader Kim Jong Il (o Il Kim Jong, a seconda da dove provenite, tipo se siete del nord l'articolo davanti al nome ci sta, sennò no).
Il nostro nasce nel 1941, in una fredda stalla dotata di tutti i comfort nell’estrema periferia di 김정일 (Santamaria Capua Vetere, Corea del Nord), da papà Kim Il Sung e mamma Gennarina.
Sin da bambino il Nostro si appassiona all’arte della politica, sottomettendo i suoi compagni di classe a suon di sganascioni a mano aperta e corrompendo i bulletti con ingenti somme di denaro estorte ai compagni di cui prima: era giù un astuto stratega. All’età di sedici anni cominciò a fare uso di sostanze stupefacenti quali l'hashish e la marijuana facendosi crescere dei dreadlock fino al sedere: era chiaramente diventato comunista.
Da quel momento iniziò la sua lunga scalata al potere, che lo portò a 33 anni e 240 mesi a succedere a suo padre come capo del governo della Corea del Nord, un po’ come tutti i figli zecche e punkabbestia che improvvisamente prendono in mano l’azienda di famiglia senza nessun merito se non quello di essere dei falliti.
Alla sua elezione promise un milione di posti di lavoro e meno tasse per tutti, raggiungendo, a differenza di altri, il suo intento: da allora fu amato e venerato da tutti. Che poi tutti guadagnavano pochissimo e facevano la fame, è un altro conto.
Unico neo nella sua oculata governatio, il suo difficile rapporto con gli amici americani: iniziata con una antipatia reciproca, presto si trasformo in nocchini sulla testa, sarachelle sul braccio, test nucleari non autorizzati, rufoloni, bombardamenti di navi, rutti in faccia col soffietto e cose così.
Purtroppo muore l’11 dicembre 2011, all’età di 33 anni e 444 mesi completamente solo, ma comunque amato da tutti, per aerofagia prurulenta, anche se alcuni sostengano che sia tornato nello spazio, dal pianeta da cui è provenuto.
Addio dolce principe, grazie di averci regalato un sogno.
Saturday, 24 December 2011
Vipregomandateliviavipregomandateliviavipregomandatelivia, continua a ripetere il Professor Aristide Maria Verdirame ascoltando i bambini che cantano strenne natalizie fuori dalla porta. Del resto è noto il suo odio per i buoni sentimenti in genere: sono l'assistente Brigida, e data la situazione di emergenza condurrò io per voi amorosetti
Friday, 23 December 2011
Facendo leva sull'adagio tanto caro al Petrarca "E' arrivato natale, non tengo rinale/ No tengo na pipa e non posso fumar!" che tanto mosse la critica sul duplice significato di rinale inteso sia come danari che come sontuoso pisciatoio, Stefano Bocconotti, qui nelle vesti di Babbo Natale a ore, decise di regalare nel 1962 al nano Giangiorgio Abatematteo (di anni 56 pettinatissimi e brillantinati a dovere) una tromba mascagni, uno strumento musicale insuflabile con cui allietare gli attributi altrui. Il pentimento del Babbo si rende fotograficamente manifesto nel momento esatto in cui il Giangiorgio riesce con una fiatella cipollorum a riprodurre un endecasillabo iato duodenale palindromico (nel senso che non solo riesce a farlo uscire dalla tromba, ma, causa sforzo disumano, anche dal culo).
Lasciando da parte ogni indugio, non ci soffemeremo affatto su quanto a fondo, e soprattutto in quale retto, il Babbo spinse irritato la tromba per placare la propria ira. Ci dedicheremo invece a calmare le curiosità sfogliando tardivamente le 3 posizioni due della classifica più jodelizzata nel Canton Leprino: Lo Stronzo della Settimana.
Al terzo posto ci fa sorridere amaramente l'assegnare il bronzo a Daniele Luttazzi, a cui tanto bene vogliamo, ma che, nell'inserire Gene Gnocchi nella propria personale lista dei comici paraculi, s'è sentito rendere pan per focaccia, stie per galline e lampioni per coglioni dal diretto interessato con la frase "Daniele Luttazzi mi dà del paraculo? Rispetto tutte le opinioni, ma quella di uno che copia da Letterman e da chissà chi altri mi rimbalza". "Bam, giù nel canestro" avrebbe replicato invece Peter Griffin riguardando uno spot sip del periodo giovanil-telefonico di Luttazzi.
Al secondo posto saltiamo di palo in due frasche smezzando l'argento:
- sulla prima frasca Ahmed, ragazzino egiziano con tanto tempo libero che pare aver scatenato un mezzo putiferio faccialibertino per aver postato una foto in cui ammazzerebbe un cane nel proprio bagno di casa. Choc e indignazione, critiche ed insulti, patate con il pollo, soprattutto per chi ha scambiato per cane quella che dovrebbe essere una capra;
- sulla seconda frasca il cave minnam mediatico degli ultimi giorni, che vede in pericolo migliaia di mammelle modificate e che sta facendo sussultare altrettante donne. Il governo francese raccomanda la rimozione a titolo preventivo e senza carattere d'urgenza. Il rischio d'altronde pare solo essere il cancro. E come disse una volta al sottoscritto, osservando la prima fiamma giovanile, il pater familias: "stacci attento a quelle tette!"
Ed è un primo posto che ci riporta appunto all'adolescenza o anche alla solitudine delle scorse sere quello che ci si pone innanzi agli occhi questa settimana. Non gusterà il panettone quest'anno il caliente adolescente brasiliano che, per un errato calcolo delle proprie scorte spermatiche, ha deciso, per usare un'espressione tanto cara a Robespierre, di sfinarsi di seghe fino all'ultimo fatal sospiro. Impazza ora la polemica sull'utilizzo della rete e del troppo materiale pornografico che essa propone. La nostra domanda rimane: e chi si masturba sulle fotogallery ai limiti del succinto nei siti d'informazione?
Alla prossima settimana!
Thursday, 22 December 2011
Wednesday, 21 December 2011
Oh santa miseria. Uno dice è Natale, siamo tutti più buoni, non si litiga più per due settimane. Poi, per puro caso, magari un po' per diletto, finisce sul profilo facebook di Giusy avevofortunatamentedimenticatochetuesistessiprimadioggi Ferreri e bum, bordate a destra e a manca manco fossimo a Amici. La tapina, infatti, ha pubblicato un accorato e lunghissimo post che, se riuscirete a tollerare la mancanza colpevole di punteggiatura, un generale e reiterato disprezzo per la grammatica italiana e soprattutto un uso smodato del caps lock, vi svelerà che, nell'ordine, è stata operata alle corde vocali, non parteciperà al concerto di Capodanno a Roma e, fondamentalmente, il suo staff è composto da persone di merda.
Ora, cara Giusy. Qui a DoReFartBurp sappiamo bene che far casino per attirare l'attenzione ottiene sempre il suo effetto, in Italia, ma ci aspettavamo un minimo di classe, o perlomeno parolacce ben più raffinate e articolate di un semplice affanculo, specie da una che, in un modo o nell'altro, con le parole dovrebbe lavorarci.
E invece niente. Ora su, facci una bella canzone di sfogo stile Vaffanculo di Masini e poi torna nell'oblio che meriti, che qui dobbiamo pensare alle cose serie.
À la prochaine,
E.
Tuesday, 20 December 2011
Monday, 19 December 2011
Le profezie più famose delle ultime settimane:
- L'esecutivo andrà a picco, l'euro è kaput e la Padania si farà la sua moneta
(e la notte della taranta inizieranno a farla a Cernusco sul Naviglio)
- La manovra farà casino, Monti è cattivo
(e speriamo non si coalizzi con Pietro Gambadilegno e Macchia Nera, altrimenti saranno acidissimi cazzi)
- Tremonti è un uomo valido
(esattamente quanto un condono fiscale)
- Tagliare i costi della politica va bene, ma bisogna fare le cose serie
(eppure non vi è un soggetto nella frase)
- Monti finirà nel 2012
Squarci di futuro, righe prese dal barzellettiere di Gino Bramieri o le farneticazioni di un produttore di seme così padanicamente puro da dar vita a una progenie di trote?
Sunday, 18 December 2011
Buongiorno miei famelici lettori bramanti di nuove ricette e bentornati alla rubrica culinaria preferita da tutti quelli che, come noi, non sono ancora in ferie, magari perché un dispotico datore di lavoro (nel nostro caso l’illustre injenier M.) vi tiene sotto frusta.
Oggi tra l’altro il sindacato idiosincratico aveva deciso lo sciopero generale, ma vista la presenza di numerosi crumiri in redazione, pubblicheremo lo stesso, controvoglia, una ricetta natalizia per accontentare anche il più cicciottello di voi.
Oggi vi insegneremo a cucinare le orecchiette alla M., quelle che regaleremo appunto all’amatissimo injenier per averci fatto lavorare anche oggi.
Innanzitutto versate in una bacinella d'odio nell’ordine: un chilo di farina doppio zero, un litro d’acqua, sale e lievito. Poi, di soppiatto, staccatevi dei peli da sotto le ascelle, che non lavavate appositamente da due decadi, e infilatele in un frullatore con dei prodotti prelevati dal vostro naso e dal vostro ombelico. Quindi, dopo che la sbobba frullata sarà del tutto incolore, versatela nella bacinella e impastate con gusto emettendo jodel di piacere.
Quando il preparato sarà pronto, fatelo riposare per diverse ore, cosicchè il lievito faccia il suo effetto, ma prima di coprire la bacinella per tenerla al caldo, scorreggiatevi silenziosamente dentro, e poi sigillatela benbene coprendola con numerose coperte.
Dopo tre ore di gozzovigli, potete incominciare a fare le vostre orecchiette, stendendo la pasta e tagliandola nella forma giusta. Una volta pronte, sapete già come cuocerle, altrimenti in tutti ‘sti mesi di rubrica non vi abbiamo insegnato un cazzo e saremmo decisamente alterati.
Ovviamente conditela con sugo stantio e abbondante parmigi-ano reggi-ano. Se al vostro capo piacerà il piatto, riderete crudelmente sotto i vostri folti baffi , fatti crescere appositamente per l’occasione: la vendetta è compiuta!
Vino consigliato: dell’ottimo Lancers frizzantino con dentro del Roipnol.
Saturday, 17 December 2011
Friday, 16 December 2011
Insomma, neppure Ermenegildo Franelli è stato mai un genio incompreso, considerando che anche lui (come suo fratello Francezio), dopo il nemmeno troppo sibillino commento di nonno Arturolomeo "Ermenegi' - rutto con sbuffo post grappino alla ciliegia - il trucco con le donne è avere un uccello ingordo!", ebbe l'arguzia di certo non comune di presentarsi all'appuntamento con Marziolina Tegamelli (immorale venditrice di piaceri carnali a tasso agevolato presso la bottega per catechesi di teologia pastorale di Don Ulrico a Criptaliae nel tarantino) insieme a Samuele, raro ed altezzoso esemplare di Dodo deflorativo viterbese dalla voracità indiscussa.
Non ha molto senso soffermarsi dunque ad elencare in quali orifizi dell'Ermenegildo si sia scatenata la delusione di Samuele dopo aver visto quella scempiaggine visiva rappresentata dai seni della Tegamelli. Vi basti sapere che la retorica di disappunto gli si è strozzata nel becco con un appena sussurrato "Ermenegi', ma dove cazzo mi hai portato?"
Meglio affaccendarsi a scoprire le 3 posizioni 3 della classifica più consultata dai frequentatori abituali di Hamster e Monicastube: Lo Stronzo della Settimana.
Al terzo posto è con indiscutibile magone che tocca assegnare un bronzo odoroso di sterco a Leonardo DiCaprio. Sembra infatti che tutti gli amici del bell'attore lo stiano fanculizzando di gran carriera per colpa del suo cane Django, che, a detta del gossip più becero olezzerebbe quanto e più, se possibile, delle pale di 47
aratri che hanno rivangato un terreno concimato a sterco e cadaveri per diciotto settimane. Leonardo pare sia l'unico a non accorgersi della cosa e continua a rispondere agli inviti per feste, aperitivi e soiree con un estasiatissimo "Graaaande! porto anche Django!"
Al secondo posto scala le graduatorie di inutilità sociale tutta quella serie di sceneggiate napoletane messe in piedi da Domenico tigiurononsapevochifossifinoaieri Scilipoti che, come in quelle coppie di wrestler improbabili che nei primi anni 90 tanto allietavano le nostre mattine al sabato, si accompagna a quei Gianni e Pinotto di Marra e Tommasi per perorare anch'is la causa del
E finalmente un primo posto che renda giustizia ai tempi che stiamo vivendo: oro blasonato per Franco Zeffirelli, il quale, non nuovo alle dichiarazione che dovrebbero scuotere l'opinione pubblica, rivela "Ho dato il culo per fare carriera. Non ho rimorsi: fu piacevole". Ah, Franco Franco... che ti sia piaciuto non abbiamo dubbi. Del resto, lo recitava anche il vecchio adagio de Il culo è per la gente dotta, per il popolino brutto c'è la potta, ma arrivi un po' tardi, non ti pare? Esiste ancora qualcuno che non ha ancora dato il culo per far carriera da quelle parti?
Alla prossima settimana!
Wednesday, 14 December 2011
- Miracle Jesus III Serie Perfetta: abbandonata l'idea ormai obsoleta di una seconda venuta, preparatevi alla terza, sanguinolenta calata del Cristo. E stavolta ha coinvolto i ninja (e lo Chef Tony).
- Visto che ormai chiunque incide un album natalizio, perchè non rallegrare gli ascoltatori con le interpretazioni dei classici del rock da parte di alti prelati, in un'operazione contraria che tradisce l'estrema ironia della Chiesa Moderna? Ecco quindi impegnato Bagnasco in Stairway To Heaven, Amorth in Highway To Hell ma soprattutto Ratzinger in persona in Black Sabbath.
- Il Gioco di Ruolo della Chiesa! Divertiti ad affrontare eretici, posseduti, musulmani ed atei, e scalda i tuoi strumenti di tortura per l'avvento della seconda inquisizione! Del resto ai giovani piace la violenza, e storicamente i cattolici sono stati pionieri in materia! Disponibile anche su PlayStation e X-Box.
Tuesday, 13 December 2011
Monday, 12 December 2011
Diciamocela tutta.
Siamo sotto le feste. Fuori è tutto un nastrini, angioletti, santa claus e campi rom che bruciano. Potevamo farvi mancare un bel cinepanettone da gustare tra una coppa di bile corretta al cointreau ed una fetta di pandoro allo sterco? Se quindi siete stufi dei soliti Natali a Puttanolandia e Matrimoni sul Trasimeno per voi, e solo per voi, non può che esserci l'Idiosincratico.
Nella veste di papà natale l'Idiosincratico vi propone quello che si rivelerà il boom ai botteghini più atteso dopo "La moglie in bianco...l'amante al pepe". Sì, stiamo parlando Di "Tremila Euro al mese". La commovente storia di Maurizio Paniz, onorevole triste e sconsolato, che scopre di non riuscire ad andare avanti con il misero stipendio di 3mila banane al mese. A placare i suoi vagiti disperati ci sarà un italiano medio dedito al tabagismo e ai lavori di bassa manovalanza, il cui risalto nella storia sarà chiaro solo negli ultimi sei minuti della pellicola, quando, complice una caduta in un fossato ed una minzione controvento che lo inzacchererà a dovere, capirà di averlo preso inderogabilmente in quel posto. A condire il tutto, senza evidenza nella trama del lungometraggio ma di sicuro sollazzo visivo, un nano scelto a caso in un campione di seicento nani alti.
Cosa volete ancora? Un DeSica e un Boldi che si sfanculano per dare spessore alla pellicola? L'Idiosincratico (con le versioni in vhs e per betamax dello sconvolgente capolavoro) vi attende nei peggiori Blockbuster di Torino (attenzione, se il cassiere non è brufoloso non cercatelo nemmeno) e nei migliori ristoranti arabi della Brianza.
Check it out!
Sunday, 11 December 2011
“Alea iacta Est”, il dado è tratto, esclamò Ubaldo Capuzzimati, quindicenne brufoloso giocatore di Dungeons & Dragons, mentre faceva rotolare sul panno verde un venti facce per determinare se Brustolo, il suo Guerriero di ventiseiesimo livello, avesse colpito con la morning star (non morning wood) la faccia della povera cocatrice sua avversaria.
Ma non è di questo che vogliamo parlarvi oggi, miei nerdissimi amanti del latte di soia e degli osservatori astronomici, bensì del Celin Dion della catalogna, lo Stanlio blaugrana: Luis Enrique.
Ok, non ce ne sbatte un cazzo di nulla del calcio, siamo chiari, ma come trascurare le vicende di quest’uomo dalla faccia di chi sta emettendo perennemente flatulenze belle grosse dal retto?
Arrivato ad allenare una grossa squadra italiana, non si sa bene come e perché, ha passato tutta la sua gioventù a giocare in una squadretta qualsiasi, il Barcellona, e a ricevere gomitate in faccia da gente un po’ cafona, ma che dico cafona, massara, ma che dico massara, Massaro (di nome e di fatto), tanto da deturparlo e da fargli assumere l’aria da bonaccione alla “non picchiatemi vi prego, sono una brava ragazza tutta casa e chiesa” che lo contraddistingue ancora oggi.
Ora, io non dico tanto, ma visto che i risultati tardano ad arrivare, perché il Nostro non si dedica alla sua vera passione? Vi state chiedendo quale, miei augusti lettori? Ma come quale! L’imitatore di Totò!
Pare che fin dai tempi del Barcellona il buon Luis studi recitazione per riproporre sul grande schermo piccoli capolavori rivisitati del buon principe De Curtis. In anteprima abbiamo i primi titoli: Lulù contro Maciste; Lulù, Tottino e la mala femmina; e Lulù e Marcellino.
Caro Luis, Mister si nasce, e tu, francamente, non lo nascesti.
Punto, anzi, due punti! Alla prossima.
Saturday, 10 December 2011
Friday, 9 December 2011
Comunicazione di servizio per amici e parentado: non state troppo a preoccuparvi se dovesse capitare una cosa del genere; preferiamo attendere pericolosamente i paramedici.
Thursday, 8 December 2011
Wednesday, 7 December 2011
Tuesday, 6 December 2011
Monday, 5 December 2011
Sunday, 4 December 2011
Buongiorno a tutti venerabili lettori di questa gustosa rubrica domenicale, che vi sollazza con le sue deliziose ricette e la sua simpatia incontinente (in tutti i sensi). Insomma, bentornati a La Nouvelle Cuisine di Idiosincrosia Alterata.
Parleremo oggi di un tipico piatto della tradizione natalizia del sud italia, quando le sere diventano buie e la temperatura raggiunge gli zero gradi: l’insalata di riso.
Per un ottima insalata di riso innanzitutto abbiamo bisogno, cari amici intelligentoni, del riso! Quale miglior occasione per un bel viaggio in Cina, a sfottere quei fottuti Charlie e sottrarglielo, dopo avergli picchiato i bambini e violentato le donne? Beh, ce ne sono di migliori di occasioni brutti razzisti, quindi recatevi al primo discount Povertà© e comprate 1kg di riso triste, di quello che si scuoce sicuramente anche se ci state attenti tutto il tempo. Dopo averlo preparato, fatelo raffreddare ed adagiatelo in frigo per un’era geologica. Una volta che sarà granitico, con chicchi assomiglianti a piombini di fucile, aggiungeteci dentro, nell’ordine: tabacco pregiatissimo da masticare, dei canditi, dei candidati (a qualsiasi carica, non importa), del pomodoro, dei pomi di ottone, dei manici di scopa e delle scorze di naso. Mischate fino a ottenere un bel pappone di schifezze. Non siete paghi? Allora tritate anche il tutto e adagiate in foglie di fico d’india. Ancora insoddisfatti? Beh che volete pure una fetta di culo? Si? Allora aggiungetela a mo' di guanciale.
Facile e immediato, vero? Subito pronto per festeggiare con gli amici gli ultimi giorni dell’anno!
Vino consigliato: Granita di Nero D’Avola.
Saturday, 3 December 2011
Friday, 2 December 2011
In linea con l'articolo titolato "Togliete i libri alle donne e torneranno a fare figli", che il nostro caro Camillo Langone (che pensate un po' il caso fa proprio rima con Cordone e Gagarone) ha regalato questi giorni alle pagine di Libero, non potevamo non analizzare i risvolti legati alla futura e rinnovata sedentarietà che porterà tutte quelle donnine in carriera a rimanere in casa. E poichè ci sta molto a cuore il benessere ed il sollazzo delle nostre dispensatriciui di pargoli proporremo in questa sede tutta una serie di Idiosyncratic Toys, il cui unico scopo sarà quello di sanare le femminili noie quotidiane.
Elemento di punta è sine fallo il festaiuolo accomodante ( quello nella foto con la boccoluta Eupremia altri non è se non Fransisco Favaritta di anni ventisette sgranati ), che, dietro la facciata di impenitente gagà e di garzone di un qualsiasi salumiere, proporrà alle annoiate fanciulle festini sempre nuovi al limite dell'orgia tra baccanti e, alla fine di essi, si periterà nel condurla alla magione avita, portandola addirittura in groppa ( da qui il ruolo accomodante ). Costo del nolo del festaiuolo accomodante stimato in 3 santini di San Giovanni Bassista, 14 rubli canadesi e un boccacicci insuflato a settimana.
Sperando di aver fugato dunque le paure di tutte quelle signore che già si credevano perdute e annoiate nelle loro case, tosto passiamo alla succinta e minuziosa analisi delle tre posizioni tre della classifica seconda solo ai modi per rimanere incinta sulle pagine di Cioè: Lo Stronzo della Settimana.
Al terzo posto un bronzo che arriva direttamente da Albuquerque, dove il piccolo 13enne Bronson Pavarutti sarebbe stato arrestato per aver ruttato in classe durante una lezione. Tieni duro Bronson, siamo con te. Quella forma di linguaggio così incompresa che è il rutto verrà rivalutata un giorno e anche tu, come tanti altri incompresi filosofi del gorgheggio postprandiale, avrai la tua rivincita.
Lo senti il ditone? avrebbe esclamato alla moglie il buon James Byrne subito dopo il buon esito dell'intervento che gli ha permesso, sostituendo un pollice mancante con un alluce, di riacquistare l'uso di una mano. Condividiamo la giuoia di James rimanendo in Inghilterra per assegnare l'argenteo riconoscimento del secondo posto a Claire Ayton, il fiero donnone che negli ultimi 10 anni pare abbia bevuto 7.300 bottiglie di CocaCola da due litri. Ai nostri microfoni la Ayton ha dichiarato: "Trovatemeli voi dildi dal design così elegante e delicato!"
Nonostante gli scivoloni delle posizioni precedenti, il primo posto rimane in casa e viene assegnato con giubilo alla compagine dell'associazione "100% animalisti", vincitrice anche del premio "raid più inutile", per il blitz organizzato contro la redazione della rivista d'arredamento Abitare, rea di aver utilizzato per la copertina di novembre un'opera di Cattelan in cui vengono tagliate le ali di un canarino con delle forbici. Da parte nostra noi non possiamo che associarci a questo moto di protesta. Noi che i canarini solitamente li friggiamo direttamente nello strutto. Noi che mangiamo ancora bistecche con contorno di bistecche. Noi che uccidiamo spinti dalla musica metal. Noi che il sesso solo dopo il matrimonio. Noi che non ci sono più le mezze stagioni. Noi che ci riaggiorniamo la prossima settimana.