Friday 4 February 2011


Chi meglio di Bertoldino Pelabarbigli dei Bananai poteva rappresentare a dovere lo stronzo della settimana? Nessuno, appunto.
Il buon Bertoldino, principe di Colleferro e insigne maestro nell'arte di dipingere O giottiane col culo, è qui immortalato insieme alla contessina Nara Stabocchi di Villafranca, figlia del celebre stagnaro Ughetto di Cervia, in occasione della settima sagra del Cocomero in quel del Borgo della Limonaia. Il titolo di stronzo gli venne bonariamente assegnato in quella mondana occasione dalla stessa contessina dopo che il buon Bertoldino, mangiate ventidue fette di cocomero rancido, si prese la briga (e di certo il gusto) di rigozzare sul di lei abitino polpa e semini in un unico violentissimo rigurgito, dando al vestito della giovine Nara quel pregevole rosso cardinale che i posteri possono ora ammirare nello scatto arguto e nel contempo malandrino del fotografo Teresio.

Ma immantinente passiamo a scoprire il podio della settimana.
Al terzo posto l'immarcescibile Darth Sidious Ratzinger, in questa dimensione noto come Papa Benedetto XVI, che ben 41 anni fa avrebbe avuto da ridire in merito al celibato dei preti. All'epoca il giovane virgulto dalla cerulea chioma mise in discussione, insieme ad altri otto giuovani teologi, a Novello Novelli e a ben tre membri dei SuperAmici (Batman, Acquaman e quel tegame di Wonder Woman), l'obbligo del celibato per i sacerdoti cattolici. Ora che non gli tira più e che può godere della compagnia di un florilegio di chierichetti adoranti, arriva pacata una risposta papale trasudante imbarazzo e santità.
Nel mezzo, in un secondo posto che non vale un cazzo, uno dei volti più inutili della storia del tubo catodico: Antonella Elia. Dopo aver esordito come anatra danzante mille anni fa e scopertasi addirittura critico musicale nella pomeridiana striscia tagliata male di X-Factor (memorabili i suoi vaneggiamenti sul panorama musicale), la bionda e tignosa Antonella è finalmente approdata alla Corrida come valletta sui generis all'alba dei suoi settantadue anni e in una recente intervista ha dichiarato di non fare l'amore da settembre, sottolineando inoltre che "il sesso è un connubio di anime, un valore aggiunto". Detto questo si è scrostata il perizoma dalle chiappe con un abile movimento peristaltico e, ruttando i due litri di gingerino recoaro trangugiati al primo cameraman, ha invitato gli altri tre tecnici a mostrarle circonferenza, peso e consistenza del loro di valore aggiunto.
In cima al podio, con i suoi 73 chili di elegante avvenentia e tutto il suo amore per i ben noti carnosi cannoli di ricotta del sudamerica, l'indimenticato Piero Marrazzo. Il buon Pedro pedro pedro pedro pe' (praticamente il meglio di Santa Fé) sarebbe stato pizzicato nuovamente con un viado portatore sano di tronco d'agave da tequila e, nel vano tentativo di non essere riconosciuto dai carabinieri che avevano fermato la sua auto, avrebbe addirittura sfoderato in un perfetto accento calabrese l'antico adagio "Chiu scuru da menzanotti non poti veniri" (La sfortuna non puo' essere piu' crudele di questa, ndt). I carabinieri, ipnotizzati dal monito al pari di enormi robot di fronte al Klaatu Barada Nikto, ma consapevoli di poter sputtanare la notizia ai quattro venti in tempo zero, hanno canticchiato in coro il ritornello di In the Navy dei Village People, ammiccando all'ormai furioso Marrazzo e tirandogli a turno pomodori pachino al culmine della maturazione sul parabrezza.
Alla prossima settimana!

2 comments:

  1. Questa rischia di diventare la mia rubrica preferita insieme al dorefartburp... stateci attenti! :-)
    Ale

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  2. Marrazzo che si rifugia dietro accenti calabresi è fantastico!

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