Wednesday, 9 March 2011


Che la politica in Italia sia più entusiasmante di un giro sul Bruco Mela e più avvincente di tutte le quarantaduemila puntate di Beautiful lo sapevamo di già, ma non possiamo non stupirci ogni santa volta che cercano di farci ingoiare qualche nuova deliziosa cucchiaiata di lerda (lerda lerda, mica merda).
Il nostro idolo di sempre Lele Culo Mora ci permette di aggiungere un nuovo avvincente capitolo al De Virtute Indenaticus, biografia apocrifa sul laido tontolone che il nostro già citato poliedrico artista Matildo, in questa sede scrittore d'eccezione, ha iniziato tempo fa a scrivere. Il capitolo 7, dal titolo Quando mi candidai nel PdL, non lascerebbe troppo spazio all'immaginazione di noi ansiosi e voraci lettori, eppure ci si prospettano sicure sorprese poichè al nostro eroe toccherà misurarsi con i 3 candidati, tutti di bella presenza ma dall'asinino intelletto nel cogliere gli strilloni presidenziali d'oltreoceano, che il nascente partito idiosincratico schiererà in campo per contrastare il suo diabolico piano di conquista della ridente frazioncina di Pergoloso, nel comune di Monghidoro.
Dopo aver appreso la notizia i tre moschettieri si sono espressi in maniera lapidaria e concisa ai microfoni del nostro inviato Concezio con sibilline dichiarazioni:

"Dov'è la mia sciarpa di cashmere?"

"Ho colpito un segreto punto di pressione alla base del tuo solco balano prepuziale, tra diciotto minuti e un giro di valzer nasceranno i carciofi a Mimongo!"

"OOOORIUUUKEEEEN!!!"





2 comments:

  1. cosa sarebbe la vita senza pane e lerda?

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  2. Ah, la cara buona e vecchia lerda!

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