Monday, 11 April 2011


Potente come il gusto di un ravanello nell'insalata,
ammaliatore come lo sguardo bluette di Michele Misseri,
dalla potenza verbale di un Giovanni Bivona...

Tutto questo è l'Idiosincratico.

In questo spumeggiante numero d'aprile, dedicato interamente alle femminili primavere, l'inchiesta, condotta dalla sempre piacente e arrogante Ludmilla Pecorosky, sulla donna del nuovo millennio. Nell'attesissimo sondaggio della Pecorosky, qui ritratta dopo che il fruttivendolo Gennaro l'ha convinta nell'acquistare due banane in modo da mangiarne almeno una, vengono trattate tematiche spinose quali la vexata quaestio sulla differenza di peso tra un chilo di fave e una fava da chilo, l'importanza della warholliana banana nella caratterizzazione dei dildi del XX secolo alla luce di maschi sempre più cialtroni e il ruolo della donna tra bunga bunga, suffragettismo e esempi di aplomb e finezza monastico-pecoreccia come la Santanché.
Nondimeno l'entusiasmante classifica dei 50 brani che hanno reso l'italiano comprensibile come una lingua yiddish parlata al contrario; una sequela di canzoni dimenticate e dimenticabili dove la lingua che appartenne a Dante viene sciacquata non solo in Arno ma anche nelle fogne di Bombay City per beceri fini musical popolari, dove tenerissimi versi come il "ma però però" del casadeiano valzer di Lupin III si legano allo "slacciati la faccia" delle Tre Parole di una perduta paroliera come Valeria Rossi.
Infine, un'intervista esclusiva a Miss Pomodoro che lascerà il segno nei cuori di tutti, esattamente come le sue performances segnavano il virile e adolescente bassoventre di una lunga lista di giovani virgulti negli anni che furono. L'ex principessina del porno si confessa senza peli sulla lingua nelle pagine del nostro giornale, raccontando della gavetta e degli scherzi ai cameramen (gavettoni di piscio e morsi sul culo nel sonno) durante le lavorazioni di film come Cicciolina e Moana ai mondiali e Dangerous Minds (dove, dopo aver fatto confusione sulla trama e sul cast comprendente molti attori di colore, scelse, per non rovinare il suo nome, di utilizzare lo pseudonimo Michelle Pfeiffer).
Cosa aspettate allora?
L'Idiosincratico vi attende sugli scaffali dei migliori fruttivendoli (cercatelo pure tra le banane e le patate novelle) e dal vostro urologo di fiducia.
Check it out!

3 comments:

  1. Maravigliosa Pecorosky!!!

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  2. Ruba i soldi solo a chi ce ne ha di più
    per darli a chi non ne ha
    Sembra giusto però non si fa, neanche un pò,
    a me però, però è simpatico e non saprei dire di no
    a Lupin il mio cuore darò.

    La mitica orchestra Castellina-Pasi.

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  3. precisazione doverosa. il peròperò (la virgola credo sia solo nelle migliori trasposizioni) è sempre stato delizioso

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