Monday, 2 May 2011
Ci sarebbe tanto piaciuto creare un po' di sano allarmismo in stile cinematografico ed esordire con una battuta sagace quale "la beatificazione di Wojtyla è stata talmente sorprendente che anche il sangue di San Gennaro c'è rimasto secco", ma le cose, com'è quasi giusto che sia, non vanno mai come ci si aspetta. E infatti, a dispetto di chi credeva come noi che di punto in bianco da quell'ampolla sarebbe spuntato Pazuzu in brache di tela palleggiando come Maradona, la partenopea pummarola santa si è shquagliata di fronte al solito migliaio di O mimate con la bocca in un primo maggio che, tra benedizioni urbi et orbi e allegre canzonette, ha accontentato un po' tutti.
Forti dunque del miracolo napoletano, che si ripeterà anche tre volte l'anno ma che non fa comunque scomparire la monnezza, assistiamo per l'ennesima volta alla sagra del ritrito e dei buoni propositi in una festa dei lavoratori che ha quasi dell'agonistico, tra comunisti mangiabambini riuniti sotto l'emblema di libertà e musica e soldati del cristo forti della vittoria della champion's league beatitudinale di Giovanni Paolo II. Tutti d'accordo almeno sull'osservare un minuto di ligio silenzio per rosicare insieme sull'evidente rogna che un primo maggio caduto di domenica possa aver causato. Qualche spruzzata di manifestazione con bandiere a strisce multicolore, due o tre mummie a cantare afone le glorie che furono, Bella Ciao che sembra sempre più un qualsiasi pezzo di Vasco e tanta tanta retorica che, tra una critica alla beatitudine per pinochettiane amicizie ed un baratro di dimenticanza fatto di quella lunga lista capitanata da Arafat di nobel per la pace assegnati alla segugio penis, già oggi non vale più un cazzo; oggi che tutto verrà seppellito dietro la notizia di un Osama Bin Laden con un bel buco in testa già opportunamente seppellito in mare (e perchè non in montagna sotto l'ombra di un bel fior?), laddove è un eremita rincoglionito in una grotta che spaventa, non il milione di estremisti talebani in burqa pronti a farci saltare il culo.
Ma è un fato ineluttabile e scontato quello delle magre consolazioni, soprattutto se, com'è abitudine della nostra vecchia e cara banana république, si ravana ancora nella merda per sudditanza a chi regala promesse di posti di lavoro o di posti in paradiso, ignorando ben altre coerenze.
Avvisateci quando il sangue di San Gennaro si tramuterà in un bel Bloody Mary.
Etichette:
Countdown to Extinction,
idiosincraticpost
Subscribe to:
Post Comments (Atom)
un classico, sepolto in mare... magari nella fortezza dei decepticon in pieno oceano?
ReplyDelete3/10 di Vodka
ReplyDelete6/10 di succo di pomodoro
1/10 di succo di limone
2 gocce di salsa Worcester
Uno spruzzo di Tabasco
Sale di sedano
Sale e pepe
Un velo di pappetta di sottopalla di alto porporato
la cara e vecchia cugghjia.
ReplyDelete