Sunday, 17 July 2011



Ogni tanto succedono cose che l’umana intelligenza non sa spiegare.
Corsi e ricorsi storici ci hanno insegnato che esistono persone superiori, gente che, grazie alle proprie capacità fuori dal comune, è in grado di sorprenderci, di rapirci, di strabiliarci, anche solo con un minimo movimento del bacino, con uno sguardo, con un pensiero.
Bene signori, Wang Dalin non è una di queste persone.
Nato nell’estrema periferia della Cina, da genitori benestanti, ha trascorso un’infanzia normalissima, un’adolescenza tranquilla, si è laureato in ingegneria nucleare e ha trovato immediatamente un impiego statale ben retribuito.
L’unico suo cruccio è stato il non aver mai potuto assaporare il dolce fiore di Fulvio Maria Wung Yo, sua ex compagna di classe, apicoltrice da sei generazioni,che lo ha sempre rifiutato senza addurre motivazioni plausibili (i più sospettano che non volesse concedersi perché il buon Wang era brutto come i morsi della fame).
Così, qualche giorno fa, il Nostro ha deciso di compiere un gesto estremo per conquistare la procace Fulvio Maria: nudo come un verme si è immerso in una vasca di miele e si è recato correndo dalla sua amata. Però, prima che potesse dichiarare i suoi intenti con “Ti piacerebbe assaporare il mio mielato lecca lecca di carne?", è stato aggredito da uno sciame di api, che lo hanno scambiato per un fuco gigante e lo hanno impollinato come se non ci fosse un domani . “Poverino” direte voi, miei sensibili lettori, “chissà che brutta fine ha fatto”.
E invece no: non solo Wang non è morto, ma grazie a questo fortuito accadimento, Fulvio Maria, visto il coraggio dimostrato dal nostro, ha finalmente deciso di concedersi . Tutto bene ciò che finisce bene, no?
Il cazzo.
Wang è stato punto da 763 api ed è gonfio come una zampogna.
Fottuti Cinesi, non impareranno mai.

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