“Buona domenica”, cantava Antonello Venditti.
Chi sono io per contraddire un così affascinante cantautore? Il vostro ospite per quest’oggi, quindi sì, lo contraddico: cattiva giornata a tutti voi, austeri e capitalisti lettori di questa sfavillante rubrica!
No, non sono così pieno di disappunto perché la minorenne con cui sono uscito ieri non mi ha concesso le sue grazie, ma vorrei che leggeste con attenzione la storia che sto per raccontare così da capire fino in fondo il messaggio che voglio trasmettere.
Nel 1966, nei sobborghi di Marsiglia, la Napoli francese, nasce in ‘goppa alla munnezza il piccolo Eric Cantona. Egli era un bravo bambino: andava a messa ogni domenica, non diceva mai parolacce e i suoi peti eran persino profumati.
Eric aveva un sogno: da grande voleva diventare il Buon Fabio.
E si era applicato tanto nello studio e nello sport per di riuscire nel suo intento.
Solo che non aveva considerato il suo burbero padre sardo, Efisio Cantonà, che ostentava la sua scelta e solerte gli ripeteva: “il Buon Fabio mai potrai fare. Calciatore devi diventare e la Ferrari Testarossa mi devi comprare! Solo dopo potrai fare quello che vuoi!”
Così il piccolo Eric, amareggiato, ma sempre con il suo sogno nel cassetto in testa, diventa un calciatore professionista, stimato da tutti come esempio di eleganza e fair play, incominciando così a raccogliere i soldi per compare la Ferrari Testarossa al babbo.
Ma gli anni passano, gli allenamenti sono sempre più duri e il tempo libero per andare alla concessionaria è praticamente nullo.
L’11 Maggio1997, a 30 anni, riesce ad appendere i tacchetti al chiodo e, pronto a intraprendere finalmente il suo sogno, il giorno stesso si reca a Maranello per comprare questa benedetta Ferrari Testarossa.
Ferrari Testarossa che era fuori produzione da 5 anni.
Ferrari Testarossa che, in quanto auto da collezione, nessuno gli avrebbe rivenduto.
Da quel momento, solo il buio nel suo cuore.
Avete mai visto il vostro sogno più grande infrangersi? Il male peggiore che vi possa capitare è la depressione. Il Nostro, però, decide di reagire, di combattere questo fottuto sistema capitalistico che porta fuori produzione delle auto meravigliose dopo pochi anni: così si attiva, scrive trattati, gira per convegni, esalta le folle con le sue sferzanti arringhe.
Ora progetta di distruggere l’economia mondiale partendo dalle banche.
La morale di questa storia è: il Buon Fabio avrebbe voluto fare il calciatore e gli Stati Uniti stanno per subire il primo default della loro storia. Trovate collegamenti?